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L’Inter soffre e vince contro il Torino, ora la squadra di Conte è seconda assieme alla Lazio

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L’Inter vive l’ennesima serata altalenante di questo campionato, costretta a inseguire il Torino dopo un madornale errore di Handanovic che ha regalato il gol a Belotti, ma poi capace di ribaltare la partita in tredici minuti a inizio ripresa con le reti di Young, Godin e Lautaro. Grazie a questo 3-1 la squadra di Conte affianca la Lazio alle spalle della Juventus, e per differenza reti e’ al secondo posto (che vale una decina di milioni di euro piu’ del terzo), con 8 punti in piu’ dello scorso anno dopo 32 giornate. Ora resta da capire se bastera’ dare un calcio alla crisi e a far rientrare le fibrillazioni nell’ambiente nerazzurro, attraversato questa settimana anche da dubbi sul futuro di Conte. “Io credo che non ci saranno cambiamenti”, ha detto l’ad Marotta, sottolineando che Conte e’ ambizioso ma questo e’ solo il suo primo anno alla guida dell’Inter e che la ripresa del campionato dopo l’emergenza Covid (“abbiamo dovuto, e non voluto”) ha creato una situazione anomala. Intanto, per finirlo i nerazzurri dovranno affrontare un calendario in salita, che prevede anche la trasferta con la Roma, le sfide con Fiorentina, Napoli e Atalanta.

Il Torino ha accarezzato per 50 minuti il colpaccio a San Siro (recriminando invano per un rigore), prima di sbandare sotto i colpi nerazzurri. La partita da non sbagliare e’ la prossima, lo scontro salvezza con il Genoa e servira’ ancora questo Belotti, al sesto gol in altrettante partite di fila. Forse il piu’ facile della carriera, perche’ dopo 12′ il centravanti deve solo spingere in rete da un metro la palla scivolata dalle mani di Handanovic, protagonista di un’uscita sciagurata su calciod’angolo. La prima reazione dell’Inter e’ un misto di confusione e frustrazione, senza la verve invocata dagli ultra’ (‘Capiamo le vostre giustificazioni ma ora gentilmente fuori i cog…’, lo striscione fuori da San Siro) ma soprattutto da Conte dopo il ko con il Bologna e il pareggio con il Verona. Manca anche fantasia, perche’ Eriksen a sorpresa per la seconda volta di fila parte in panchina.

“Non e’ una bocciatura”, dice Marotta, ma evidentemente Borja Valero ora da’ piu’ affidabilita’. Gioca dall’inizio Brozovic, dopo il semaforo bruciato e l’alcol test fallito, costati una multa anche dalla societa’. Al 3′ della ripresa il croato contribuisce a far crollare la muraglia granata: serve Lautaro, che di testa assiste Young, freddo a colpire al volo in rete. Tre minuti piu’ tardi un’azione simile si conclude con il colpo di testa vincente di Godin. L’assist questa volta e’ di Sanchez, bravo poi al 16′ a recuperare il pallone e lanciare Lautaro, che finalmente si sblocca grazie anche una deviazione decisiva di Bremer. La traversa nega il bis a Belotti, mentre Sirigu evita il poker nerazzurro.

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Esteri

Mosca, 2 morti per attacco ucraino con droni a Belgorod

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E’ di due morti il bilancio di un attacco ucraino con droni nella regione russa di Belgorod. Lo annuncia il governatore Vyacheslav Gladkov. – “In seguito al rilascio di due ordigni esplosivi, un edificio residenziale privato ha preso fuoco – ha scritto su Telegram il governatore Vyacheslav Gladkov -. Due civili sono morti, una donna che si stava riprendendo da una frattura al femore e un uomo che si prendeva cura di lei”.

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Cronache

Maxi incidente fra autotreni sulla A1, traffico bloccato, code fino a 18 km

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Uno scontro fra autotreni ha diviso l’Italia a metà per ore, con file di auto fino a venti chilometri. L’incidente sulla A1 Milano-Napoli, nel tratto compreso tra San Vittore e Caianello verso Napoli, all’altezza del km 691: quattro i mezzi pesanti coinvolti. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, i soccorsi sanitari e meccanici, le pattuglie della Polizia Stradale ed il personale della Direzione 6° Tronco di Cassino di Autostrade per l’Italia. Agli utenti in viaggio verso Napoli, è stato consigliato di uscire a Cassino e rientrare a Caianello dopo aver percorso la viabilità ordinaria: adesso l’incidente è stato risolto ma per chi sta tornando verso Napoli ci sono ancora più di 10 km di coda.

 

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Economia

Allarme Upb sul Superbonus, Parlamento studia deroghe

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La “generosità” dell’agevolazione, le ripetute proroghe, un sistema di controlli che ha favorito la “diffusione di comportamenti opportunistici e fraudolenti”, la concessione di deroghe. Nasce anche da qui il ‘vulnus’ con cui il Superbonus si è trasformato in una zavorra per i conti pubblici, lasciando “una pesante eredità sul futuro”. L’Ufficio parlamentare di Bilancio lancia l’allarme e invita a far tesoro di questa esperienza per ridisegnare le future agevolazioni. Il Parlamento intanto prepara nuove modifiche all’ultima stretta impressa dal governo, comprese nuove deroghe per altre aree colpite dal terremoto o il coinvolgimento dei Comuni nei controlli. E sul Superbonus si accende un faro anche oltreoceano, con il Fondo Monetario Internazionale che sprona l’Italia a ridurre il debito. La crescita, stimata allo 0,7% nel 2024 e 2025, è destinata a ridursi al lumicino nel 2026 (rivista al ribasso allo 0,2%) con il Superbonus e il Pnrr in via di esaurimento, avverte il Fondo.

Ma intervenire si può, ed è dal debito che bisogna partire: per ridurlo, bisogna partire dagli sgravi fiscali, “molti dei quali inefficienti” come il superbonus, suggerisce il Fmi, ed eliminare quelle “scappatoie” dal fisco e “numerosi programmi di sostegno anti-inflazione”. Il Superbonus, insieme al bonus facciate e, in misura minore, gli incentivi alle imprese Transizione 4.0 “hanno inciso marcatamente sui conti pubblici degli ultimi anni”, evidenzia l’Autorità dei conti pubblici in una memoria alla commissione Finanze del Senato che sta esaminando l’ultimo decreto sull’agevolazione. Superbonus e bonus facciate, in particolare, hanno avuto un impatto “rilevante e crescente” nel tempo: l’asticella del periodo 2020-23, secondo gli ultimi dati, è salita a circa 170 miliardi. Con un gap tra i risultati e le attese “macroscopica” nel caso del Superbonus, e che “non ha precedenti”, osserva l’Upb, che indica vari elementi che hanno contribuito a far lievitare la spesa: la generosità dello sconto e le modalità di fruizione, l’ampliamento degli obiettivi, proroghe e deroghe.

A farne le spese è il debito. Quanto rilevato in termini di competenza economica nel quadriennio 2020-23 inciderà soprattutto sul 2024-26, evidenzia l’Upb, che quantifica questa “pesante eredità”: un impatto in media annua pari allo 0,5% del Pil nel triennio 2021-23, che salirà a circa l’1,8% in quello successivo. Un’esperienza, quella del Superbonus, da cui “occorre trarre insegnamento per il disegno di future agevolazioni”, osserva l’Upb, che indica la rotta: selettività e stop agli automatismi. In prospettiva, dunque, la soluzione suggerita è “un trasferimento monetario” (un contributo diretto alla spesa), modulato in base alle condizioni economiche delle famiglie e alla classe energetica dell’edificio, sottoposto ad autorizzazioni preventive e soggetto a un limite di spesa, o con prestiti agevolati. E in vista delle prossime misure di sostegno per le case green, a mettere in guardia è anche la Banca d’Italia: le “criticità” emerse con il Superbonus sembrano “sconsigliare la riproposizione in futuro della cedibilità dei crediti”, se non in “forma limitata” e “circoscritta ad alcune categorie”.

Dopo l’ultima stretta sul Superbonus intanto, si studiano nuove deroghe. A proporle, per altre aree colpite dal sisma diverse da quelle per cui già si è fatta eccezione (a partire dall’Emilia Romagna) o dalle alluvioni e per il Terzo settore, sono sia la maggioranza che l’opposizione con diversi emendamenti al decreto Superbonus. Il termine per presentare le proposte di modifica è mercoledì 24 aprile, ma sul tavolo del relatore, Giorgio Salvitti, gli emendamenti cominciano ad arrivare. Si studia anche la possibilità di coinvolgere, su base volontaria, i Comuni nei controlli ai cantieri del Superbonus, garantendo loro un ritorno economico pari al 30% dell’eventuale recupero. Nulla sarebbe invece ancora arrivato sulla possibilità di allungare da 4 a 10 anni i tempi di utilizzo dei crediti del Superbonus. Ipotesi su cui però si è già detto favorevole il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. E che, secondo i calcoli dell’Upb, consentirebbe al debito di restare abbondantemente sotto quota 140%.

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