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Le denunce di Pisani e Pistocchi: “La Juve non può esibire 37 scudetti, e se Figc e procura federale non intervengono saranno denunciate per omissione”

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Con quello vinto ieri con cinque giornate di anticipo, dominando il campionato in lungo e in largo, gli scudetti vinti sul campo dalla Juventus sono 35 e non i 37 che i calciatori esibiscono nella foto che vi mostriamo, peraltro pubblicata sul profilo ufficiale della società.


Le revoche di due scudetti da parte della Giustizia sportiva dopo lo scandalo Calciopoli non sono scherzi ma provvedimenti ancorati sotto il profilo penale e della giustizia sportiva in procedimenti che sono sfociati in condanne davanti agli organi giurisdizionali ordinari e sportivi. Il fatto che tesserati e dipendenti della Juventus si incaponiscano nell’esibire più scudetti è qualcosa che può essere sanzionato? Il fatto che anche una pronuncia della Cassazione, 13 anni dopo Calciopoli ha stabilito per l’ennesima volta che due campionati erano stati vinti commettendo il reato di “frode in competizione sportiva” non dovrebbe consigliare alla società bianconera di vigilare affinché suoi dipendenti e tesserati non dileggino sentenze della magistratura ordinaria e sportiva? Peraltro i giudici con gli ermellini hanno respinto pochi mesi fa il ricorso della Juventus relativamente alla revoca dello scudetto 2006 assegnato all’Inter. Si tratta di rispettare e applicare e le sentenze. Cosa che pare non  accada a giudicare dalle foto che compaiono sui profili ufficiali della Juventus.

Angelo Pisani. L’avvocato è anche presidente di NoiConsumatori.it e martedì presenterà l’ennesima denuncia contro la Juventus

La cosa ha di nuovo mandato in belva l’avvocato napoletano Angelo Pisani, storico legale di Diego Armando Maradona e presidente di una battagliera organizzazione sindacale che difende i diritti dei consumatori. Pisani ha già reiteratamente denunciato questi comportamenti di dipendenti e tesserati della Juventus e la stessa società. Ora torna alla carica. Pisani torna a chiedere “che la Juventus venga penalizzata con conseguente squalifica di dirigenti e calciatori per aver effettuato e per aver continuato ad effettuare, perpetuare una pubblicità ingannevole in violazione operta delle norme di diritto e anche dei regolamenti della federazione calcistica di appartenenza” mostrando un numero errato di scudetti. Per l’avvocato Pisani “una Federazione italiana gioco Calcio seria come quella nuova del presciente Giancarlo Gravina dovrebbe appare queste pesanti violazioni e mandare sotto processo sportiva la Juventus per la perpetrazione reiterata della violazione della clausola compromissoria dello Statuto”.

Il tweet di Maurizio Pistocchi. Anche il giornalista sportivo più politicamente scorretto e non asservito al mainstream sportivo che dipende dalla Juventus contesta questa scorrettezza dei tesserati e dipendenti bianconeri

“Non si può continuare con questo silenzio della giustizia sportiva” dice Pisani che martedì mattina presenterà alla Procura Federale, alla FIGC, alla Procura della Repubblica di Roma e di Torino e per conoscenza al CONI, al Ministero dello Sport, alla CONSOB, alla UEFA e alla FIFA, un’ulteriore diffida e richiesta di giustizia per ridurre la società degli Agnelli al rispetto della legge italiana. “Perchè le sentenze, quand’anche possono non piacerci, devono essere rispettate. Funziona così in ogni Stato di diritto. Deve funzionare anche per la Juventus. Non ha vinto 37 scudetti, non può fondare la sua immagine e i suoi affari su illeciti accertati e sanzionati” spiega l’avvocato Pisani. Che torna a chiedere, l’aveva già fatto, “di verificare ed attestare quanti scudetti può regolarmente dichiarare e pubblicizzare, tramite sito internet e stadio, anche in ambito di comunicazione e media, la Società Juventus F.C. Spa all’opinione pubblica, e quindi, in caso di irregolarità e pubblicità ingannevole, nonché di frode nella comunicazione sportiva per la violazione dei principi di correttezza, trasparenza e buona fede, disporsi l’oscuramento e blocco delle immagini e pagine del sito internet istituzionale della Juventus raffiguranti il numero 37 scudetti, nonché di tutte le affissioni di ogni genere che all’interno della società e/o dello stadio di appartenenza raffigurino lo scudetto con impresso il n. 37, trattandosi di notizie false ed illegittime, che pongono in pericolo il mercato ed i consumatori investitori, oltre che il mondo dello sport”.

Maurizio Pistocchi. Giornalista sportivo tra i più bravi e preparati ma che ha un difetto enorme: è libero, indipendente e sovrano e dice sempre la sua opinione e per esprimerla ha forse pagato un prezzo altissimo

A stigmatizzare il comportamento non corretto dei calciatori della Juventus che esibiscono nella foto in evidenza uno scudetto enorme col numero 37 c’è anche Maurizio Pistocchi, giornalista sportivo irriverente e politicamente scorretto, mai asservito al mainstream sportivo italiano che risente degli umori della dirigenza bianconera capace di stabilire chi partecipa a programmi, chi li confeziona e persino chi diventa capo di testate sportive. A Sky Sport, ad esempio, c’è un direttore famoso professionalmente per essere torinese di nascita e per aver fatto il bordocampista della Juventus. Pistocchi usa l’arma della ironia per denunciare quello scudetto 37 esibito dai bianconeri (nella foto non c’è Cristiano Ronaldo, e forse non è un caso). “In quale paese – si chiede Pistocchi con una ironia velenosa degna della migliore causa – la Federazione consente l’esibizione di scudetti revocati per illecito? 1.Congo di Mobutu 2.Rep. Centrafricana di Bokassa 3.Italia? Gli Scudetti della  @juventusfc sono 35″. E amen. Vediamo se Figc, antritrust, giustizia sportiva o anche ordinaria sapranno dire qualcosa per rimuovere questa situazione che è poco edificante. Perché è giusto che la Juve si goda dell’ottavo scudetto di fila stravinto con onore, ma non può violare apertamente norme, sentenze e regolamenti.

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Esteri

Veto russo a bozza Usa contro armi nucleari nello spazio

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La Russia ha bloccato con il veto la risoluzione elaborata da Usa e Giappone sulla prevenzione delle armi nucleari nello spazio. La bozza intendeva “rafforzare e sostenere il regime globale di non proliferazione, anche nello spazio extra-atmosferico, e riaffermare l’obiettivo condiviso del suo mantenimento per scopi pacifici”. Il testo ha ottenuto 13 voti a favore, il veto della Russia e l’astensione della Cina.

Oltre a ribadire gli obblighi ai 115 Stati parte del Trattato sullo spazio extra-atmosferico – compresi tutti i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza – “di non posizionare in orbita attorno alla Terra alcun oggetto che trasporti armi nucleari o altre armi di distruzione di massa”. Mosca e Pechino volevano un emendamento che riecheggiava una proposta del 2008 delle due potenze, e aggiungeva un paragrafo che vietava “qualsiasi arma nello spazio”, ma e’ stato bocciato avendo ottenuto solo 7 voti a favore.

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Esteri

Blinken: Usa-Cina gestiscano relazioni responsabilmente

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Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha invitato gli Stati Uniti e la Cina a gestire le loro differenze “responsabilmente”, iniziando oggi la sua visita nel Paese asiatico. “Abbiamo l’obbligo nei confronti del nostro popolo, e anzi nei confronti del mondo, di gestire le relazioni tra i nostri due paesi in modo responsabile”, ha detto Blinken a Shanghai incontrando il leader del Partito comunista locale.

Il segretario di Stato americano ha affermato che il presidente Joe Biden è impegnato nel dialogo “diretto e duraturo” tra le due maggiori economie del mondo, dopo anni di crescente tensione. “Penso che sia importante sottolineare il valore e anzi la necessità dell’impegno diretto, del parlarsi l’un l’altro; mettere in evidenza le nostre differenze, che sono reali, cercando di superarle”, ha detto Blinken. Il segretario del Partito comunista cinese per Shanghai, Chen Jining, ha dato il benvenuto a Blinken e ha parlato dell’importanza delle imprese americane per la città. “Sia che scegliamo la cooperazione o il confronto, influisce sul benessere di entrambi i popoli, di entrambi i paesi e sul futuro dell’umanità”, ha detto Chen.

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Cronache

Processo Cospito, sentenza definitiva: 23 anni di carcere

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La Corte di Cassazione ha emesso una decisione definitiva riguardo ai ricorsi presentati dalle difese di Alfredo Cospito e Anna Beniamino, confermando le pesanti condanne per i loro presunti ruoli nell’attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano nel 2006. I due sono stati giudicati colpevoli di “devastazione, saccheggio e strage”, oltre ad altri reati connessi all’attività di un’associazione sovversiva.

Alfredo Cospito dovrà scontare una pena di 23 anni di reclusione, mentre Anna Beniamino è stata condannata a 17 anni e 9 mesi di reclusione. Con questa decisione della Cassazione, le condanne diventano irrevocabili, mettendo definitivamente fine a un lungo processo legale che ha coinvolto i due anarchici.

 

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