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L’Austria pronta a riaprire all’Italia a metà giugno

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L’Europa riparte dal turismo. Si delinea infatti un’estate senza grosse limitazioni alla circolazione. Vienna, che fino all’ultimo sembrava irremovibile, ora prospetta l’apertura del confine con l’Italia a partire da meta’ giugno, “qualora l’andamento epidemiologico lo consentira’”, in concomitanza con la ripresa della libera circolazione con gli altri Paesi confinanti. Se cosi’ non fosse, Vienna valutera’ almeno la ripresa degli spostamenti con le regioni italiane che possono vantare dati positivi. Gia’ domani Berlino potrebbe invece revocare i cosiddetti ‘sconsigli’ per i Paesi dell’Unione europea.

“Il nostro obiettivo e’ sostituire l’allerta sui viaggi per i Paesi europei e per gli Stati associati in avvisi sui viaggi sui singoli Paesi” che tengano conto delle diverse situazioni, ha annunciato il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas. Prima del 15 giugno, ha spiegato, ci sara’ un nuovo colloquio con i Paesi vicini, che fanno parte della top list delle destinazioni dei turisti tedeschi, “per accordarci sui principi” e fare in modo che “sia possibile fare vacanze in sicurezza per le persone che viaggiano e per chi vive sul posto”. Un assist importante per un ritorno alla libera circolazione e’ arrivato anche dalla Commissione europea, che ha presentato le linee guida agli Stati sulla riapertura delle frontiere e nelle sue “intense discussioni con tutti” i Paesi in “un accresciuto sforzo” di coordinamento, “ha insistito sul principio di non discriminazione, nel senso che se uno Stato apre le sue frontiere ad una regione, deve fare altrettanto con le altre regioni che hanno la stessa situazione epidemiologica”.

La Svizzera, almeno per il momento, non sembra intenzionata a rivedere la sua posizione sull’Italia. Mentre il Brennero, luogo simbolo di divisione e unione, presto riaprira’. Il 10 marzo sono iniziati qui i controlli sanitari. Da quasi tre mesi chi vuole entrare in Austria deve presentare un test Covid negativo oppure stare 14 giorni in quarantena. Ma il cancelliere Sebastian Kurz ha ribadito al segretario della Svp Philipp Achammer che Vienna e’ “pronta a ristabilire la piena liberta’ di circolazione con l’Italia appena la situazione epidemiologica lo consentira’, forse gia’ a meta’ mese”.

Se questo non dovesse essere possibile, sara’ valutata la proposta avanzata dall’Alto Adige di consentire gli spostamenti “verso l’Alto Adige e le altre regioni che hanno un andamento positivo”. La questione sara’ valutata di nuovo domani dal governo austriaco. “Le affermazioni di Kurz sono un segnale importante per un ulteriore passo verso il ritorno alla normalita’”, ha commentato Achammer. E anche il governatore Arno Kompatscher ha ribadito che la liberta’ di spostamenti “e’ fondamentale per l’Euregio” Trentino, Alto Adige e Tirolo.

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Zelensky ringrazia il Senato americano: un aiuto vitale

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato il Senato americano per aver approvato 61 miliardi di dollari in aiuti militari ed economici al suo Paese. “Sono grato al Senato degli Stati Uniti per aver approvato un aiuto vitale per l’Ucraina”, ha scritto Zelensky sui social media poco dopo l’ok al massiccio pacchetto di aiuti per Kiev.

“Ringrazio il leader della maggioranza Chuck Schumer e il leader repubblicano Mitch McConnell per la loro forte leadership nel portare avanti questa legislazione bipartisan, così come tutti i senatori degli Stati Uniti su entrambi i lati della navata che hanno votato a favore”, ha continuato il presidente ucraino. “Apprezzo ugualmente il sostegno del presidente Biden e non vedo l’ora che il disegno di legge venga firmato presto e che il prossimo pacchetto di aiuti militari corrisponda alla risolutezza che vedo sempre nei nostri negoziati”, ha aggiunto Zelensky. “Le capacità a lungo raggio, l’artiglieria e la difesa aerea dell’Ucraina sono strumenti fondamentali per ripristinare prima la pace giusta”, secondo il presidente. Gli Stati Uniti sono stati il principale sostenitore militare di Kiev nella sua guerra contro la Russia, ma il nuovo pacchetto di aiuti che include forniture militari vitali era rimasto bloccato per mesi al Congresso americano. L’esercito ucraino si trova ad affrontare una grave carenza di armi e di nuove reclute, mentre Mosca esercita una pressione costante da est.

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Mosca, annullata la marcia della Vittoria

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Mosca e altre città russe hanno annullato la marcia della Vittoria del 9 maggio per ragioni di sicurezza. Lo ha riferito la Tass citando la co-presidente del quartier generale del movimento Elena Tsunayeva. “A causa delle minacce esistenti alla pubblica sicurezza, il quartier generale del Reggimento Immortale russo ha deciso di annullare la marcia del Reggimento Immortale del 2024”, ha spiegato Tsunayeva in conferenza stampa aggiungendo che quest’anno i festeggiamenti del 9 maggio assumeranno la forma di altri eventi.

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Cina: infondate le accuse Usa di supporto militare a Mosca

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La Cina ha definito “infondate le accuse degli Usa sul sostegno militare” di Pechino alla Russia, impegnata nella sua guerra contro l’Ucraina. E’ quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, nell’imminenza della visita del segretario di Stato americano Antony Blinken.

Gli Stati Uniti, ha aggiunto Wang nel briefing quotidiano, “hanno presentato una legge sugli aiuti su larga scala per l’Ucraina, lanciando allo stesso tempo accuse infondate contro il normale commercio tra Cina e Russia. Questo tipo di approccio è estremamente ipocrita e del tutto irresponsabile, e la Cina vi si oppone con fermezza”. Sulla questione ucraina, “la Cina ha sempre mantenuto una posizione obiettiva e giusta, ha sostenuto attivamente i colloqui di pace e ha spinto per la soluzione politica”, ha rincarato Wang, per il quale Pechino “implementa costantemente le normative sull’esportazione di beni a duplice uso.

La Cina non è né artefice né parte della crisi ucraina e non ha mai gettato benzina sul fuoco e per questo con accetteremo che altri scarichino la responsabilità o diano la colpa a noi”. Negli ultimi anni, in particolare dall’aggressione di Mosca all’Ucraina di febbraio 2022, Cina e Russia hanno intensificato la cooperazione economica e i contatti diplomatici, portando la loro partnership strategica a livelli elevati, mai raggiunti prima. Pechino ha rivendicato un ruolo neutrale nel conflitto ucraino, ma evitato condanne di Mosca e ha offerto sostegno diplomatico ed economico, facendo schizzare l’interscambio commerciale nel 2023 al record di 240 miliardi di dollari.

Prima dell’imminente visita in Cina del 24-26 aprile, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto che Pechino sta indirettamente alimentando la guerra in Ucraina con la fornitura di componenti a Mosca usati per espandere le sue capacità militari. “Quando si tratta della base industriale della difesa russa, il principale contributore in questo momento è la Cina”, ha detto Blinken venerdì, dopo l’incontro ministeriale del G7 a Capri, aggiungendo che ciò “permette alla Russia di continuare l’aggressione contro l’Ucraina”.

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