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L’addio a Gaia e Camilla, migliaia di romani ai funerali

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Le due bare bianche sistemate una accanto all’altra sull’altare, la chiesa gremita, le lacrime, gli abbracci e le dediche. Un intero quartiere ha dato stamattina l’ultimo saluto a Gaia e Camilla, le sedicenni morte la notte tra sabato e domenica investite da un’auto a Corso Francia, a Roma Nord. Collina Fleming, dove le due ‘amiche del cuore’ abitavano e andavano a scuola, si e’ ‘fermata’ durante i funerali che si sono svolti nella chiesa del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore. Le serrande dei negozi sono rimaste abbassate, in segno di lutto, fino al termine della funzione. Tantissimi gli amici delle due ragazze che con i volti segnati dalle lacrime hanno voluto salutarle per l’ultima volta. Decine le corone di fiori arrivate in chiesa, quelle di rose bianche dei genitori sono state sistemate sopra le bare. In prima fila i genitori delle ragazze e la sorella di Camilla circondati dal calore di amici e parenti.

Alle loro spalle un fiume di persone che hanno riempito tutta la chiesa e anche il viale d’accesso in un “grande abbraccio” – come lo ha definito il sacerdote – “in questa ora così buia”. “Camilla aveva chiesto pochi giorni fa a pranzo con i genitori e la sorella Giorgia cosa fosse il senso della vita” ha detto il parroco durante una dura omelia sottolineando: “Quando ti metti a guidare sbronzo o fatto e’ questa la vita? Mandarla in fumo? In fondo ci sentiamo onnipotenti e poi non riusciamo a seguire le regole base della convivenza. Ci riscopriamo tutti un po’ palloni gonfiati. Il senso della vita non è bere o fumarsela”. Un riferimento chiaro al ragazzo che era alla guida del Suv, risultato positivo ai test su alcol e droga. Ma da parte della famiglia di Pietro Genovese, gia’ nelle ore successive all’incidente, c’e’ stato un segno concreto di partecipazione al dolore in una tragedia che ha travolto tutti: attraverso il suo legale il padre di Pietro, il regista Paolo Genovese, ha cercato di contattare i genitori di Gaia e Camilla per esprimergli la sua sincera vicinanza . Avrebbe voluto un incontro che le famiglie per ora non si sono sentite di avere ma non chiudendo del tutto alla possibilita’. E oggi in chiesa anche la sorella maggiore di Camilla, Giorgia che ha ricordato come “qualche giorno fa a tavola Camilla aveva chiesto qual era il senso della vita e non ho saputo rispondere. Ora ho trovato la risposta: il senso della mia vita sei tu Camilla”.

Giorgia, con la voce commossa, ha preso la parola al termine della messa: “Si e’ persa una delle fondamenta della nostra famiglia – ha detto – Eri la piccola di casa. Tu che trovavi imbarazzo ogni volta che si parlava di te, non ti piaceva sentirti gli occhi addosso. Ti sentivi imperfetta”. Commossa anche un’amica che ha sottolineato: “Sedici anni sono troppo pochi, non posso crederci che l’altro giorno ero con te Gaia e il giorno dopo eri morta. Un dolore incommensurabile, indescrivibile, che portero’ con me per tutta la vita. Camilla e Gaia saranno sempre nei nostri cuori. E’ una cicatrice che durera’ per sempre”. Mentre una zia le ha descritte come “due stelle che illuminano la notte buia”. Poi un lungo applauso accompagnato dalle note, suonate dal vivo, delle canzoni ‘A te’ di Jovanotti e ‘Ti voglio bene’ di Tiziano Ferro, hanno accolto l’uscita delle bare dalla chiesa. Una parente ha accusato un malore ed e’ stata soccorsa da personale di un’ambulanza ferma all’esterno della chiesa per tutta la funzione. Ed e’ proseguito anche oggi il pellegrinaggio di amici e conoscenti sul luogo dell’incidente dove continuano ad aumentare fiori e biglietti per le ragazze ed e’ stato affisso uno striscione

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Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Tragico bilancio per l’incidente occorso alla nave in arrivo da Capri al Molo Beverello: sono 18 i feriti, molti contusi ed una donna grave. Nel cuore del Porto di Napoli, un tranquillo mattino si è trasformato in un momento di panico quando la nave veloce Isola di Procida ha urtato la banchina del Molo Beverello  durante le operazioni di ormeggio. L’incidente ha causato il ferimento di diverse persone a bordo, con almeno 18 individui che hanno riportato lesioni.

Secondo le prime informazioni, l’urto improvviso ha gettato a terra passeggeri e membri dell’equipaggio, lasciando dietro di sé un tragico scenario di contusioni e traumi. Le ambulanze sono state rapidamente convogliate sul posto per prestare soccorso agli feriti, con il personale sanitario che ha immediatamente iniziato la valutazione delle loro condizioni.

L’Asl Napoli 1 ha riferito che la maggior parte dei feriti ha riportato traumi maxillo facciali o lesioni, mentre uno di loro ha subito un politrauma più grave. Il trasporto dei feriti è stato organizzato in diversi ospedali della zona, tra cui il Cardarelli, il San Paolo, l’Ospedale del Mare, il Cto, il Fatebenefratelli e l’Ospedale Pellegrini.

L’incidente è stato prontamente segnalato alla centrale operativa 118 dell’ASL Napoli 1 Centro, che ha coordinato gli sforzi di soccorso inviando ulteriori ambulanze e allestendo un Posto Medico Avanzato sul luogo dell’incidente. Il personale medico ha lavorato instancabilmente per garantire che tutti i feriti fossero valutati e trasportati in base alla gravità delle loro condizioni.

Le prime ipotesi sull’incidente suggeriscono che una folata di vento possa essere stata la causa scatenante, considerando le condizioni meteorologiche al momento dell’ormeggio. Nonostante le onde alte e le raffiche di vento, la navigazione sembrava essere consentita, ma una violenta folata ha improvvisamente fatto sbandare la nave mentre si avvicinava al molo.

Le autorità competenti avvieranno un’indagine dettagliata per determinare le cause esatte dell’incidente e per adottare eventuali misure preventive per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro.

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