La donna, 32 anni, sudamericana, ha raccontato alla polizia di essere stata colpita con un pugno nel corso di una lite. Sostiene per motivi di gelosia. A leggere la denuncia sarebbe solo l’ultimo episodio di una serie di violenze psicologiche cominciate durante la sua gravidanza. La coppia ha un figlio di poco meno di due anni e la donna ha spiegato agli agenti di essere notevolmente ingrassata in quel periodo in risposta alle difficoltà e preoccupazioni vissute per questioni mediche legate alla gestazione. In questa situazione il procuratore Fresa, suo marito dal settembre 2019 dopo tre anni di convivenza, le avrebbe fatto pesare il mutato aspetto fisico. Poi, la scorsa settimana ci sarebbe stato il pugno sferrato nel bagno di casa che, su consiglio della tata presente all’episodio, ha portato la donna a chiamare i soccorsi nonostante le minacce di lui sulle possibili conseguenze.
In ospedale le è stata riscontrata una forte contusione alla tempia fino all’ altezza dello zigomo, guaribile in sette giorni. La denuncia alla polizia nel protocollo anti violenza è stata subito trasmessa in Procura ed è ora in mano al pm Maria Monteleone che coordina il pool dedicato al contrasto delle violenze di genere. Le verifiche sono in corso.
La 32enne è andata nel frattempo a vivere dalla mamma a Viterbo. La denuncia, resa nota ieri da Repubblica, ha intanto prodotto la conseguenza dei provvedimenti disciplinari a carico del magistrato: “La Procura generale della Cassazione – si legge in una nota – impregiudicata ogni valutazione circa il merito della vicenda, rimessa in primo luogo all’Autorità giudiziaria, ha immediatamente provveduto a sostituire il dottor Fresa, che ha fatto richiesta in tal senso, nella trattazione dei procedimenti, sospendendolo integralmente dalla partecipazione al servizio disciplinare”.
Fresa, magistrato dal 1987, ha svolto funzioni di pretore e addetto al Massimario della Cassazione come referente informatico. È stato nel comitato direttivo centrale dell’ Anm e per tre anni componente della giunta esecutiva. Dal 2006 al 2010 è stato componente del Csm. Dal 2016 è nel consiglio direttivo della Cassazione.