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José Maria Callejon va via ma lascia a Napoli un pezzo di cuore e ricordi indelebili

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Quando arrivarono a Napoli, sette anni fa, sua moglie Marta scoppiò a piangere: erano in auto e si ritrovarono a passare per la zona della stazione. Qualche mese dopo Marta Ponsati Romero, moglie di Josè Maria Callejon raccontò di come Napoli e i napoletani l’avessero conquistata e lo fece postando sui social un articolo in cui spiegava come persino nei mercatini lei avesse trovato un calore e una solidarietà che le scaldavano il cuore. Lui, il torero, volto e postura da ‘hidalgo’, arrivava dal Real Madrid eppure si presentò in punta di piedi, quando alla guida del Napoli c’era un allenatore dal ‘pedigree’ internazionale, Rafa Benitez, e – come nel suo stile – se ne va allo stesso modo, in punta di piedi.


Era il 2013, Josè Maria Callejon veniva dai blancos, la stessa squadra di Higuaín, ma a differenza del più noto attaccante argentino, in pochi lo conoscevano e sapevano pronunciare bene il suo cognome. Da allora in azzurro: 348 presenze, 82 gol, uomo assist per eccellenza, in tutto 78. La sua firma quel famoso taglio in area di rigore dalla destra che tanto ha apprezzato Lorenzo Insigne come tutti gli amanti del calcio e che ha propiziato tanti gol. Quel ragazzo bello e tenebroso, spesso imbronciato (tanto da essere soprannominato ‘caballero triste’) ma solo per carattere e discrezione. Lui che è stato un compagno di squadra perfetto, un uomo spogliatoio, instancabile a tutto campo, di intelligenza tattica sopraffina, generoso. Molto versatile: è stato impiegato come ala, trequartista, seconda e prima punta al servizio della squadra e dell’allenatore. Abile nel colpo di testa, tiro forte e preciso.

Riservato, mai fuori dalle righe, mai polemico. Una rarità avere nella rosa uno così, di questi tempi dove i valori anche nel calcio non sono poi così pregnanti. L’amore per Napoli non l’avrà forse detto a parole ma l’ha dimostrato – cosa più importante- ampiamente con i fatti. Non solo perché è tra quelli che ha vestito più di tutti la maglia azzurra come titolare, a prescindere da chi fosse l’allenatore. Soprattutto perché con il contratto in scadenza al 30 giugno 2020 ha deciso di restare a disposizione di Gattuso fino al 31 agosto senza avanzare alcuna richiesta economica.

E poi i suoi ‘gioielli’ sempre al primo posto. Nel 2013 Josè sbarca a Napoli con Marta, promessa sposa, e la figlia di lei, Paula. Ed è proprio nel capoluogo partenopeo che cresce la sua bella famiglia con l’arrivo di due splendide bimbe: India e Aria. Sono molto uniti Josè e Marta: la modella catalana ha speso sempre parole di elogio per la città azzurra. Le strade oggi si dividono. Callejon non finirà la sua carriera all’ombra del Vesuvio ma in Spagna (si parla di Villareal dove ritroverebbe anche Albiol) “Josè è un ragazzo che ci mancherà tanto, soprattutto a me” ha dichiarato Dries Mertens”.
Come tutte le belle storie, quelle davvero speciali, Calleti lascia a Napoli ricordi indelebili. Va via un pezzo di cuore dei tifosi napoletani che per questo gli augurano tutte le fortune del mondo.

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Esteri

Veto russo a bozza Usa contro armi nucleari nello spazio

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La Russia ha bloccato con il veto la risoluzione elaborata da Usa e Giappone sulla prevenzione delle armi nucleari nello spazio. La bozza intendeva “rafforzare e sostenere il regime globale di non proliferazione, anche nello spazio extra-atmosferico, e riaffermare l’obiettivo condiviso del suo mantenimento per scopi pacifici”. Il testo ha ottenuto 13 voti a favore, il veto della Russia e l’astensione della Cina.

Oltre a ribadire gli obblighi ai 115 Stati parte del Trattato sullo spazio extra-atmosferico – compresi tutti i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza – “di non posizionare in orbita attorno alla Terra alcun oggetto che trasporti armi nucleari o altre armi di distruzione di massa”. Mosca e Pechino volevano un emendamento che riecheggiava una proposta del 2008 delle due potenze, e aggiungeva un paragrafo che vietava “qualsiasi arma nello spazio”, ma e’ stato bocciato avendo ottenuto solo 7 voti a favore.

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Esteri

Blinken: Usa-Cina gestiscano relazioni responsabilmente

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Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha invitato gli Stati Uniti e la Cina a gestire le loro differenze “responsabilmente”, iniziando oggi la sua visita nel Paese asiatico. “Abbiamo l’obbligo nei confronti del nostro popolo, e anzi nei confronti del mondo, di gestire le relazioni tra i nostri due paesi in modo responsabile”, ha detto Blinken a Shanghai incontrando il leader del Partito comunista locale.

Il segretario di Stato americano ha affermato che il presidente Joe Biden è impegnato nel dialogo “diretto e duraturo” tra le due maggiori economie del mondo, dopo anni di crescente tensione. “Penso che sia importante sottolineare il valore e anzi la necessità dell’impegno diretto, del parlarsi l’un l’altro; mettere in evidenza le nostre differenze, che sono reali, cercando di superarle”, ha detto Blinken. Il segretario del Partito comunista cinese per Shanghai, Chen Jining, ha dato il benvenuto a Blinken e ha parlato dell’importanza delle imprese americane per la città. “Sia che scegliamo la cooperazione o il confronto, influisce sul benessere di entrambi i popoli, di entrambi i paesi e sul futuro dell’umanità”, ha detto Chen.

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Cronache

Processo Cospito, sentenza definitiva: 23 anni di carcere

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La Corte di Cassazione ha emesso una decisione definitiva riguardo ai ricorsi presentati dalle difese di Alfredo Cospito e Anna Beniamino, confermando le pesanti condanne per i loro presunti ruoli nell’attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano nel 2006. I due sono stati giudicati colpevoli di “devastazione, saccheggio e strage”, oltre ad altri reati connessi all’attività di un’associazione sovversiva.

Alfredo Cospito dovrà scontare una pena di 23 anni di reclusione, mentre Anna Beniamino è stata condannata a 17 anni e 9 mesi di reclusione. Con questa decisione della Cassazione, le condanne diventano irrevocabili, mettendo definitivamente fine a un lungo processo legale che ha coinvolto i due anarchici.

 

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