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Cronache

Irruzione dei carabinieri del Gis in casa del folle di Monteruscello, ammanettato il giovane che minacciava di far saltare tutti in aria

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I carabinieri del Gis. La forza di élite dell’Arma arrivata a Napoli nella serata di ieri ha preparato nei minimi dettagli l’irruzione e l’ha eseguita senza fare del male a nessuno disattivando il folle

È rimasto barricato in casa assieme alla madre anziana per 27 ore. Sono state ore drammatiche di trattative condotte da alcuni mediatori dei carabinieri, degli psicologi, per indurre Giuseppe Di Bonito, 25 anni, di Pozzuoli, problemi psichici alle spalle, a non attuare quella che era una minaccia: far saltare in aria la palazzina del rione popolare di Monteruscello, dove risiedono 31 famiglie, tutte evacuate. Di Bonito ha avuto con se per tutto il tempo una bombola del gas e minacciava di dare fuoco.

Giuseppe di Bonito. Il folle affacciato al balcone di casa che minaccia chiunque si avvicini. Alle sue spalle di vede l’anziana madre

In ogni caso alle 4 del mattino, ancora c’era il buio,  è scattato il blitz dei carabinieri del Gis (Gruppo intervento speciale). I militari addestrati per queste emergenze sono riusciti a penetrare nella palazzina e ad arrestare il giovane contando sull’effetto sorpresa. Non un solo colpo d’arma da fuoco è stato sparato. Giuseppe Di Bonito è stato ammanettato e portato in caserma, da qui poi ricoverato in un reparto dell’ospedale Cardarelli di Napoli dove sarà curato per le sue patologie psichiche. La madre, rimasta con lui barricata in casa, è in buone condizioni di salute. Le 31 famiglie che risiedevano nella palazzina già in queste ore ritorneranno nelle loro abitazioni perchè c’è il via libera dei carabinieri.

Chi l’ha visto nelle ore concitate e drammatiche della trattativa per desistere, arrendersi e consegnarsi, parla di un uomo che sembrava indemoniato. Aveva tre coltelli, urlava frasi senza senso su Satana ed altre cose. Nessuno, nemmeno i fratelli, erano riusciti a farlo desistere. Ci sono riusciti i carabinieri con una azione fulminea. Nessuno si è fatto male.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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