“Un settore in ginocchio, per cui lo stato di crisi non e’ sufficiente, perche’ e’ in “stra-crisi”, ben oltre l’emergenza. Nel dramma generale della crisi gli va riconosciuta una sua straordinarieta’. Per questo serve un intervento straordinario”. A parlare in questo modo del turismo – che in Italia vale il 13% del Pil e solo quest’estate avrebbe sfamato piu’ di 1 milione di lavoratori – non sono ne’ gli imprenditori ne’ le associazioni di categoria, ma il ministro Dario Franceschini che in una video audizione in commissione Industria, commercio e turismo del Senato traccia il quadro della situazione lasciando intendere che, vista la gravita’ della situazione, nel prossimo dl ci sara’ un pacchetto di aiuti specifico. “Ma per rispetto al governo e al Parlamento – sottolinea – non voglio anticipare le misure di cui stiamo discutendo in queste ore, perche’ le misure sono certe quando diventano norme, non quando sono annunciate”.
Turisti all’interno del Museo Nazionale di Napoli, visitano la mostra “le Ore del Sole” dove in esposizione ci sono vari orologi solari dell’antichità dei quali alcuni mai esposti prima. ph.Mario Laporta/KONTROLAB
“Stiamo lavorando – spiega – perche’ le vacanze in Italia si possano fare, ma saranno comunque vacanze diverse. Ho chiesto al Comitato tecnico scientifico, che sta lavorando in queste ore, prescrizioni di sicurezza per tutti i settori che riguardano il mio ministero, da teatri, cinema, musei ed eventi, per consentire la loro riapertura in sicurezza e li ho chiesti anche per il turismo, quindi alberghi, stabilimenti balneari e spiagge in generale (abbiamo migliaia di chilometri di spiagge libere) termali eccetera. Credo che la risposta arrivera’ in tempo molto molto breve e servira’ anche per chi non aprira’ domani, ma ha bisogno di sapere per tempo le misure da adottare” aggiunge. “Il cosiddetto “bonus vacanze” e’ “in realta’ e’ un tax credit rivolto a tutte le famiglie sotto una soglia di reddito medio basso, in base all’Isee, che variera’ in base alla composizione del nucleo familiare. La somma andra’ spesa entro il 2020 in tutte le strutture ricettive. Abbiamo scelto le strutture ricettive perche’ devono comunicare entro 24 ore i dati anagrafici dell’ospitato alla questura e pagano la tassa di soggiorno. Questo assicura l’assoluta trasparenza”, spiega ancora il ministro. Franceschini sottolinea poi che il governo e’ al lavoro per tutelare gli stagionali, estendere il “credito d’imposta o un ristoro per i canoni di locazione di tutte le aziende del settore turistico, non solo quelle strutture ricettive” in proporzione all’affitto pagato e per riconoscere a “tutte le aziende del turismo una misura di ristoro a fronte del calo di fatturato oltre una certa soglia”, ma che “coprira’ tutte le aziende, anche le piu’ piccole”. Dagli operatori e dalle associazioni arriva l’invito a fare presto e a scegliere le misure su cui puntare.
“Aspettiamo finalmente aiuti alle imprese del turismo. Finora abbiamo sentito parlare del bonus, che ben venga come aggiunta, ma non e’ un aiuto al turismo ma alle famiglie (a cui dai la possibilita’ di andare in vacanza). Poi la cassa integrazione, che e’ un aiuto sacrosanto ma e’ per i dipendenti e di nuovo non per le imprese” dice il presidente di Federalberghi Bernabo’ Bocca che chiede la cancellazione o il rinvio delle imposte e un contributo a fondo perduto, idea quest’ultima condivisa anche da Marina Lalli, presidente vicaria di Federturismo Confindustria. Parla di tempi supplementari Luca Patane’, presidente di Confturismo-Confcommercio che tuona: “Basta con i provvedimenti a macchia di leopardo. Il turismo si fa su scala nazionale ed internazionale e non e’ compatibile con i confini degli Stati chiusi e le limitazioni agli spostamenti tra Regioni”. Vittorio Messina di Assoturismo Confesercenti mette in luce un altro problema: “Gli speculatori esteri si stanno gia’ affacciando per rilevare a prezzi stracciati le nostre migliori strutture, sfruttando le difficolta’ gravissime degli imprenditori e l’inerzia del governo nel pensare a degli aiuti concreti, mirando a lucrare il massimo dividendo da questa tragedia economica”. Nel clima di grande desolazione, con molte aziende sempre piu’ convinte che non ce la faranno a riaprire quest’estate, si accende una debole luce. La lista dei 20 motivi stilata dal Telegraph per tornare al piu’ presto a viaggiare in Italia: “Nessun altro Paese – dice l’autore del pezzo – ha tante ricchezze e una combinazione di arte, cultura, cibo, vino, moda, teatro, persone e paesaggi che non ha eguali e neppure una combinazione cosi’ efficace di antico e moderno, bello e seducente”.
In Italia a inizio 2024 l’Inps ha registrato 17,7 milioni di pensioni vigenti, escluse quelle degli ex dipendenti pubblici e dei giornalisti per una spesa di 248 miliardi di euro e un’incidenza di assegni sulla popolazione di 295,2 pensioni ogni mille abitanti. Ma se al Nord si percepiscono in media più assegni l’incidenza cambia guardando alle prestazioni di invalidità e a quelle sociali. Nel Sud, secondo quanto emerge dall’Osservatorio Inps sulle pensioni, l’incidenza delle prestazioni agli invalidi civili è di 77,4 ogni mille residenti, quasi il doppio di quella registrata al Nord che è di 39,3 ogni mille residenti.
Se si guarda al complesso delle pensioni il Nord registra 311 pensioni ogni mille abitanti, il Centro 292,5 e il Sud 275,6. Al Nord prevalgono le pensioni previdenziali, quelle basate sul versamento di contributi (vecchiaia, invalidità previdenziali e superstiti) mentre al Sud prevalgono le prestazioni assistenziali (a fronte di invalidità civili e di disagio economico). Ma se per le pensioni e gli assegni sociali il dato è legato al fattore economico e a un tasso di occupazione nettamente più basso nell’area per le invalidità civili non dovrebbe esserci una differenza così significativa. Se si guarda alle pensioni assistenziali nel complesso ce ne sono 70 ogni mille abitanti in Italia con un range che va dalle 44 dell’Emilia Romagna alle 124 della Calabria e 116 della Campania. Nel complesso le pensioni assistenziali sono 4.142.774 (il 23,3% del totale).
Di queste 3.297.954 sono prestazioni agli invalidi civili. Oltre la metà della spesa per pensioni è destinata al Nord. Il 55,5% delle somme stanziate a inizio anno sono destinate all’Italia settentrionale, il 24,2% all’Italia meridionale e le isole (per la categoria Pensioni e assegni sociali la percentuale passa al 55,9%), il 19,6% all’Italia centrale e lo 0,7% a soggetti residenti all’estero. L’importo medio mensile della singola prestazione (bisogna tenere conto del fatto che il pensionato può avere più assegni) in Italia è di 1.081,16 euro per 13 mensilità.
Al Nord l’importo medio mensile è di 1.248,74 euro, al Centro di 1.100,48 euro e al Sud di 852,40 euro. All’Estero l’importo medio mensile è di 379,40 euro. Il dato tiene conto del fatto che al Nord le pensioni sono basate in media su più anni di contributi e al Sud c’è un’alta percentuale di prestazioni assistenziali. Oltre la metà delle pensioni vigenti, sempre escluse quelle dei dipendenti pubblici e dei giornalisti, ha un importo inferiore a 750 euro. Il dato riguarda le singole prestazioni (sia previdenziali che assistenziali) e non il complessivo reddito da pensione dei pensionati che spesso si basa su più assegni. Si tratta di 9.543.973 pensioni (il 53,7% del totale). Il divario tra i due sessi è accentuato con il 40% delle pensioni degli uomini al di sotto di questa cifra e il 64,7% per le donne.
Si è conclusa oggi l’offerta delle azioni Juventus nell’ambito dell’aumento di capitale del club bianconero. E’ stato sottoscritto il 97,6% delle azioni, per un ammontare complessivo pari a circa 195,1 milioni di euro. I diritti di opzione non esercitati saranno offerti in Borsa a partire dal 3 aprile. Il periodo di offerta delle nuove azioni era stato aperto l’11 marzo: sono stati esercitati 246.628.440 diritti di opzione per la sottoscrizione di 123.314.220 nuove azioni, per un controvalore di 195.083.096,04 euro.
Le misure adottate con il decreto sul superbonus e sui bonus edilizi “sono tese a chiudere definitivamente la eccessiva generosità di una misura che come è noto ha causato gravi effetti sulla finanza pubblica e i cui effetti, definitivamente, potremo contabilizzare tra pochi giorni quando si caricherà la finestra per tutte le fatture e i lavori eseguiti entro il 31 dicembre 2023”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti al termine del Consiglio dei Ministri. “Il governo ha approvato un decreto in materia di bonus edilizi che elimina ogni tipo di sconto in fattura e cessione del credito per tutte le tipologie che ancora lo prevedevano; abbiamo eliminato la disposizione della remissione in bonis che avrebbe consentito fino al 15 ottobre le correzioni con il pagamento di minime sanzioni di tutte le comunicazioni già intervenute e previsto per tutte le nuove fattispecie una nuova comunicazione preventiva, quando si inizia il lavoro, in modo da avere un monitoraggio del fenomeno e non solo quando le fattura vengono caricate”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. “Abbiamo esteso a questa fattispecie – ha proseguito il ministro – la compensazione rispetto ai debiti di coloro che vogliono usufruire dei debiti d’imposta rispetto ai debiti effettivamente accertati nei confronti dello Stato”. In pratica – ha spiegato il ministro “se c’è un ruolo già accertato definitivamente, prima si compensa su quello”. Il ministro ha poi sottolineato che sono stati individuati nuovi meccanismi di frode sui quali è stato introdotto un paletto. “C’è la limitazione della cessione del credito Ace, perché abbiamo iniziato a notare un utilizzo fraudolento su questa agevolazione che peraltro è eliminata dalla riforma fiscale”. Altre norme prevedono una comunicazione preventiva anche sulle misure di “Transizione 4.0, fermo restando la compensazione che abbiamo già introdotto su transizione 5.0”.