Collegati con noi

Cronache

Il coraggio di Bortuzzo in tv da Giletti: parla di cose belle e abbraccia Arturo, il ragazzo di Napoli ridotto in fin di vita da una baby gang

Pubblicato

del

“Ho guardato avanti e ho cercato tutte le cose più belle che potevano esserci e che mi aspettano e sono molto di più di quelle brutte che ho passato. Sicuramente l’essere atleta mi ha aiutato a guardare avanti, a reagire così. Adesso combatto contro me stesso, contro il tempo, come ho fatto sempre in acqua”. Cosi’ Manuel Bortuzzo ha raccontato come ha saputo reagire all’aggressione, avvenuta a Roma, che lo ha lasciato paralizzato agli arti inferiori, nel corso di un’intervista a Non e’ l’Arena, il programma condotto da Massimo Giletti su La7. Secca la risposta alla domanda su cosa direbbe a chi ha premuto il grilletto quella sera: “Che gli devo dire? Bravi. Io sono ancora qua”. Ospite per la prima volta in uno studio televisivo, il giovane triestino ha raccontato l’emozione che ha provato nel tornare in vasca .”E’ stato sicuramente diverso. Mi sono seduto sul muretto ho messo le gambe in acqua e niente. Non ho sentito niente”.

Ma “una volta immerso ho provato una sensazione bellissima a cui prima non davo peso: perchè adesso muovere tutto, sentire tutto, riuscire a stare a galla è un’emozione grande. Il nuoto è tanto, l’acqua è tutto. Dopo che ho iniziato a dare le prime bracciate mi sembrava che non fosse successo niente. Mi sembrava tutto normale”. Poi Manuel ha ricordato il momento della sparatoria: ” Ho visto il viso di chi ha sparato, ho visto l’arma e in quell’istante ho pensato come e’ possibile? E’ vero? Non e’ vero? Avevo mille pensieri per la testa ma quando ho visto lei (Martina, la fidanzata ndr) ho pensato solo a una cosa: non so se riuscirò a vederla più però lei deve sapere che io la amo”. In studio anche il padre Franco che ha commentato la straordinaria forza del figlio nell’affrontare questo durissimo momento: : “mi sta dando la carica lui per andare avanti. Ha un’energia dentro che è superiore a qualsiasi altra persona, un istinto suo, che veramente ti lascia basito.” “Il nostro primo atleta in questo momento è Manuel Bortuzzo”, ha detto invece il Presidente della Federazione Nuoto Paolo Barelli. L’intervista si è conclusa con l’abbraccio commovente in studio tra Manuel e Arturo, il diciottenne aggredito con 15 coltellate da una baby gang a Napoli lo scorso anno. Non fu ucciso solo perchè Arturo ebbe forza, coraggio e volontà di vivere. Ma fu ridotto davvero male.

Advertisement

Cronache

Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

Pubblicato

del

Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

Continua a leggere

Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

Pubblicato

del

Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

Continua a leggere

Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

Pubblicato

del

Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto