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Cronache

Il console del Venezuela in Italia parla della storiella dei soldi al M5s: mai conosciuto Casaleggio, è un complotto della destra spagnola e italiana contro i 5S

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È tutto un fiorire di richieste di chiarimento al M5S dopo la boutade di presunti finanziamenti del regime di Chavez. Il quotidiano conservatore spagnolo ABC che riporta la notizia diventata uno scoop in Italia forse non immaginava nemmeno di ricevere tanta attenzione in Italia. E però chiedono chiarimenti in Parlamento non solo esponenti del centrodestra (e ci sta) ma anche elementi della maggioranza. Forse sono preoccupati da ingerenze di potenze straniere nella politica e nelle istituzioni italiane? La fake news che arriva dalla Spagna ovviamente serve a fare “ammuina” dentro il M5S, alle prese già con una contrapposizione di idee molto dura sul futuro assetto organizzativo del Movimento. In ogni caso la storia del documento segreto del Venezuela (una fake news delle cui origine occorrerà accertarsi), puzza di falso da miglia lontane. Il documento segreto sarebbe stato prodotto da esponenti del regime chavista che oggi sono latitanti perchè accusati dagli Usa di essere narcotrafficanti o peggio ancora trafficanti di armi, petrolio e riciclaggio di montagne di denaro dei papaveri del regime anche in Italia. Qualche giorno fa un imprenditore vicino a Nicolas Maduro, tale Saab, è stato arrestato a Capo Verde. Questi imprenditore è sotto inchiesta anche in Italia. A Roma la Guardia di Finanza ha sequestrato beni per 5 milioni di euro alla sua amante, una giovane e bella commessa italiana intestataria di beni mobili, immobili e denaro pur essendo pressoché sconosciuta al fisco.  Ma chi avrebbe consegnato la famosa valigetta con 3,5 milioni di euro nel 2010 che l’allora Ministro degli Esteri Nicolas Maduro avrebbe spedito a Gianroberto Casaleggio, definito capo del M5S? Il console del Venezuela a Milano avrebbe fatto da intermediario. ABC dice che ha cercato il console venezuelano per farli delle domande, ma questi non avrebbe mai risposto. Chissà perchè appena la tempesta nel bicchiere d’acqua è stata organizzata, Giancarlo Di Martino, il console, ha risposto a tutte le domande, di tutti i cronisti che gli hanno chiesto di questo storia. E che cosa ha risposto? “Non ho mai conosciuto Gianroberto Casaleggio”. Questo è quanto assicura Giancarlo Di Martino (nella foto in evidenza), il console, che, secondo quanto pubblicato dal quotidiano spagnolo ABC, sarebbe stato nel 2010 il tramite per il versamento di tre milioni e mezzo di euro inviati da Caracas al co-fondatore del MoVimento 5 Stelle. E poi, si domanda il console, “come fai a mettere tutti quei soldi in una valigetta? Al di la’ del fatto che uno dica che è una valigia diplomatica, chi ha scritto questo pezzo non sa che vengono controllate?”. Insomma, una scemenza che però nel viaggio da Caracas a Madrid e da qui ripreso poi in Italia, è diventata uno scoop. Uno scoop che si basa sul nulla. Su carte dei servizi segreti venezuelani. Dunque meno che nulla. E chi sarebbe il protagonista dell’incasso? Gianroberto Casaleggio, ovvero un uomo che è morto e che dunque non può dire nulla. Tutto questo, fatto salvo il dettaglio non proprio irrilevante che i servizi venezuelani parlano del M5S come “un movimento della sinistra rivoluzionaria in Italia”, scemenza colossale. Non solo. Loro, i servizi segreti chavisti, dicono di aver dato i soldi al M5S nel 2010 mentre il M5S nasce nel dicembre del 2012. Non c’è che dire: la storiella si presta molto alla polemicuccia italiana, ma puzza di falso da miglia lontane.  Che cosa pensa il console Di Martino di questa storiella? “Penso a un’alleanza tra l’ultra destra in Spagna e quella in Italia che attaccano i Cinque Stelle”, racconta Di Martino. Mentre in Venezuela la notizia è quasi ignorata, tra Spagna e Italia si è alzato un polverone. “Stamattina – dice Martino – mi ha chiamato il console venezuelano in Spagna. Mi chiedeva cosa ci unisce al Movimento 5 Stelle. Gli ho risposto nulla, solo che noi siamo rivoluzionari e loro revisionisti, ma attenti alla sovranità dei popoli. Non abbiamo come missione quella di finanziarie altre organizzazioni politiche, neanche se queste siano mosse da una visione rivoluzionaria”. E adesso cosa si aspetta? “Cosa dirà Matteo Salvini stasera: fa opposizione, quindi avrà sicuramente qualcosa da dire”.

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Cronache

Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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