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Cronache

Grecia, Croazia e Austria riaprono al turismo, ma non ai turisti italiani

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Ripartenza tutta in salita per i turisti italiani che dopo mesi di lockdown vogliono provare di nuovo l’ebbrezza di una vacanza fuori dai confini nazionali. I Paesi europei hanno timidamente iniziato a riaprire i confini in vista dell’estate ma le porte di molti, per l’Italia, restano chiuse. A preoccupare i vicini piu’ o meno prossimi e’ il timore di un dilagare del contagio da coronavirus che, soprattutto nelle regioni del nord, Lombardia in testa, non e’ ancora domato. E tra frontiere sigillate, promesse di riapertura a breve ma non per ora e accoglienza col contagocce, programmare un viaggio resta proibitivo. La Grecia, da sempre gettonatissima dai viaggiatori nostrani, ha annunciato oggi la lista dei 29 Stati i cui turisti potranno visitare il Paese dal 15 giugno, quando gli aeroporti riapriranno ai voli internazionali, ma l’Italia resta fuori. E, in attesa che il primo luglio il governo di Atene aggiorni l’elenco come promesso, non c’e’ altro da fare che guardarsi in giro cercando di capire quali – tra le mete fino a ieri dietro l’angolo per le decisioni last minute – sono o potrebbero diventare alla nostra portata. Niente da fare per ora neppure per un’altra ex destinazione principe, la Spagna. Madrid, dove sono in vigore i controlli alle frontiere aeree e marittime dello spazio Schengen fino al 6 giugno, ha elencato minuziosamente le categorie ammesse: tra gli altri, lavoratori transfrontalieri, residenti, diplomatici, tutti con obbligo di quarantena di 14 giorni. Difficile arrivare anche in Croazia che giovedi’ ha elencato i dieci Paesi Ue i cui cittadini sono ammessi.

Grecia. La bellissima Santorini

Neppure qui siamo i benvenuti anche se, con una parziale marcia indietro, Zagabria ha fatto sapere che con una prenotazione alberghiera in mano gli italiani possono entrare. E se sono sepolti i tempi in cui i migranti italiani non erano ammessi nei locali di molti Paesi, suona sinistra la barriera elevata in nome della difesa dal Covid-19. Pesa inoltre l’assoluta mancanza di un coordinamento europeo che consenta di evitare di andare in ordine sparso anche sulla questione della riapertura delle frontiere che, con le dovute precauzioni, e’ interesse di tutti. “Non puo’ passare l’idea che siamo un lebbrosario”, denuncia il governatore del Veneto Luca Zaia, che sottolinea la mancanza di una “regia comunitaria”. Stop ai turisti italiani anche in Austria, che il 15 giugno riaprira’ i confini con Germania, Liecthenstein e Svizzera perche’ – ha precisato Sebastian Kurz – “la situazione in Italia e’ quella piu’ difficile”. Ma il cancelliere lascia uno spiraglio e promette “a breve una soluzione”, mentre sulla sua scrivania stanno per piovere cartoline spedite dal Friuli Venezia Giulia – per iniziativa della Camera di Commercio – che lo invitano a venire in Italia per vedere lo “stato dell’arte”. All’attacco anche la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che giudica “inaccettabili” i corridoi turistici europei e bolla come “vergognosi” gli “accordi bilaterali con i quali la Germania e altri Stati europei vorrebbero mandare i loro turisti in Grecia o in Croazia, tagliando fuori l’Italia”. Chiusa anche la Svizzera. Dal 15 giugno tedeschi, austriaci e francesi potranno entrare liberamente mentre per i cittadini degli altri Paesi Schengen e per gli italiani se ne riparla forse il 6 luglio. In Francia invece si puo’ andare liberamente a patto di avere con se un’autocertificazione e dichiarazione di assenza di sintomi da Covid-19. Neppure la Gran Bretagna prevede restrizioni per gli italiani anche se a partire dall’8 giugno sara’ obbligatoria una quarantena di due settimane per chi proviene dall’estero.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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