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Gran Premio F1, in Brasile le Ferrari volano sul bagnato

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Pioggia senza tregua, pista bagnata e rischi in quantita’ industriale. Le prime e le seconde libere del Gp del Brasile di Formula 1, che si disputera’ domenica a Interlagos, hanno messo a dura prova freni e pneumatici, ma soprattutto l’abilita’ dei piloti. La sessione inaugurale del penultimo week-end del Mondiale di F1 e’ andata al pilota della Red Bull, Alexander Albon, che ha fatto registrare il giro piu’ veloce, firmando un 1’16″142, poi si e’ reso protagonista di un incidente da cui e’ uscito illeso. Seconda la Mercedes di Valtteri Bottas, quindi le Ferrari di Vettel e Leclerc. Le ‘Rosse’ sono scese subito in pista con le gomme da bagnato, solo nell’ultima mezz’ora le monoposto hanno potuto girare con costanza. La pioggia non ha dato tregua anche nella seconda sessione delle libere, caratterizzata dalla doppietta della Ferrari, con Sebastian Vettel in 1’09″217 e Charles Leclerc questa volta dietro, sia pure con un distacco di 21 millesimi. Sul podio teorico delle libere e’ salito anche l’olandesino Max Verstappen, al volante della Red Bull, che ha preceduto le Mercedes di Valtteri Bottas e Lewis Hamilton nell’ordine. Magnussen, Ricciardo, Raikkonen, Albon e Sainz hanno completato la Top 10. Quasi in risposta alle accuse lanciate da Verstappen dopo la gara ad Austin, in Texas, sul ‘motore illegale’, le ‘Rosse’ hanno girato alla grande, facendo seguito alla reprimenda di Vettel cha ha definito le parole del giovane rivale Verstappen “da immaturo”. Polemiche a parte, resta la buona prova delle Ferrari che, anche nella simulazione del passo gara, hanno fornito ottime risposte. In avvio di sessione a muro Kubica, con la Williams schizzata su un cordolo bagnato; problemi nel finale per la Toro Rosso di Gasly, con una fumata bianca dal motore e la bandiera rossa a chiudere la giornata con qualche minuto d’anticipo.

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Cronache

Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Cronache

Napoli, sequestrata nave turca con grano ucraino: conteneva sigarette di contrabbando

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Nave carica di mais e grano ucraino e sigarette di contrabbando. Carabinieri arrestano 4 persone, anche il comandante del cargo

Si tratta di una nave turca, battente bandiera panamense, dove i carabinieri della sezione operativa e radiomobile di Castellammare di Stabia hanno trovato migliaia di pacchetti di sigarette di contrabbando. Proveniente dall’Ucraina con un carico di mais e grano e attraccata nel porto di Torre Annunziata, l’imbarcazione nascondeva nella stiva circa 7000 pacchetti di sigarette di origini serbe ma destinate verosimilmente al mercato nero napoletano.

In manette il comandante della nave, un 39enne siriano di Tartus e 3 oplontini di 68, 57 e 58 anni. Questi ultimi avevano appena prelevato 500 stecche del carico (5000 pacchetti) e li avevano stipati in un’auto. Sono stati arrestati per contrabbando di tabacchi esteri.

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Esteri

Usa bloccano bozza su adesione piena Palestina all’Onu

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Gli Usa hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che raccomandava l’adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite. Il testo ha ottenuto 12 voti a favore (Algeria, Russia, Cina, Francia, Guyana, Sierra Leone, Mozambico, Slovenia, Malta, Ecuador, Sud Corea, Giappone), 2 astensioni (Gran Bretagna e Svizzera) e il no degli Stati Uniti.

La brevissima bozza presentata dall’Algeria “raccomanda all’Assemblea Generale che lo stato di Palestina sia ammesso come membro dell’Onu”. Per essere ammessa alle Nazioni Unite a pieno titolo la Palestina doveva ottenere una raccomandazione positiva del Consiglio di Sicurezza (con nove sì e nessun veto) quindi essere approvata dall’Assemblea Generale a maggioranza dei due terzi.

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