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Esteri

Gli anni Venti iniziano con i venti di guerra innescati da Trump e un Papa spazientito

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Sarebbe tutto da ridere questo inizio 2020 del secondo millennio se non fosse realmente grave la situazione politica ed economica che il mondo sta affrontando senza trovare fino ad oggi una soluzione se non quella solita del ricco che sfrutta il povero, che altro non sarebbe quella del sazio che non crede a chi non ha cibo.

Verrebbe da ridere pensando che il presidente Usa Donald Trump, seduto in poltrona, avendo poca dimestichezza con la lingua inglese, confonda la lista pubblicata dal Times londinese dei 20 personaggi che potrebbero cambiare il mondo nel 2020 con una lista di proscrizione, di nemici dell’Occidente da eliminare. E così immediatamente dà ordine di uccidere con un drone il Generale capo delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane Quassem Soleimani, che pare, tra l’altro, avesse posto fine all’assedio della ambasciata Usa a Baghdad. Verrebbe da ridere, pensando agli scongiuri che stanno facendo gli altri 19 citati, tra i quali è presente la italiana, la madre, la cattolica, la  Giorgia. Una  cattolica, stretta alleata di colui (don Matteo Salvini) che con un video prende in giro Sua Santità scimmiottando la reazione avuta dal Pontefice dopo un evidente gesto di mancanza di rispetto nei confronti di un 80enne. Verrebbe da ridere pensando ad un turco che già in piena invasione di un territorio a lui vicino e popolato da persone che hanno salvaguardato l’incolumità della democrazia internazionale, si appresta a interessarsi anche di faccende che avvengono dalla parte opposta del  Mediterraneo, in Libia, dove manderà (se li manderà) addirittura suoi soldati a partecipare ad una guerra civile tra seguaci di Al Serraj e soldati di Haftar. E che dire poi di quella che una volta sarebbe stato l’incipit di una barzelletta che avrebbe suscitato molte critiche: c’erano in mare su di una piattaforma ad estrarre gas, un giordano, un egiziano ed un israeliano…

Segno dei tempi, tempi nei quali si ipotizza un seggio senatoriale a vita ad un attore che sbeffeggia gli stessi proponenti, fin quando qualcuno se ne accorge e manda tutto a carte quarantotto dichiarandolo scarso e noioso.

Bisognerebbe ridere, perché una volta, quando c’erano dei valori, che oggi pare siano merce del diavolo, si diceva che una risata avrebbe seppellito le ingiustizie e tutte le storture dell’umanità, ma siamo negli anni 20, anni 20 del secondo millennio, 20 come venti, venti di guerra.

Fotogiornalista da 35 anni, collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani. Ha raccontato con le immagini la caduta del muro di Berlino, Albania, Nicaragua, Palestina, Iraq, Libano, Israele, Afghanistan e Kosovo e tutti i maggiori eventi sul suolo nazionale lavorando per agenzie prestigiose come la Reuters e l’ Agence France Presse, Fondatore nel 1991 della agenzia Controluce, oggi è socio fondatore di KONTROLAB Service, una delle piu’ accreditate associazioni fotografi professionisti del panorama editoriale nazionale e internazionale, attiva in tutto il Sud Italia e presente sulla piattaforma GETTY IMAGES. Docente a contratto presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli., ha corsi anche presso la Scuola di Giornalismo dell’ Università Suor Orsola Benincasa e presso l’Istituto ILAS di Napoli. Attualmente oltre alle curatele di mostre fotografiche e l’organizzazione di convegni sulla fotografia è attivo nelle riprese fotografiche inerenti i backstage di importanti mostre d’arte tra le quali gli “Ospiti illustri” di Gallerie d’Italia/Palazzo Zevallos, Leonardo, Picasso, Antonello da Messina, Robert Mapplethorpe “Coreografia per una mostra” al Museo Madre di Napoli, Diario Persiano e Evidence, documentate per l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive, rispettivamente alla Castiglia di Saluzzo e Castel Sant’Elmo a Napoli. Cura le rubriche Galleria e Pixel del quotidiano on-line Juorno.it E’ stato tra i vincitori del Nikon Photo Contest International. Ha pubblicato su tutti i maggiori quotidiani e magazines del mondo, ha all’attivo diverse pubblicazioni editoriali collettive e due libri personali, “Chetor Asti? “, dove racconta il desiderio di normalità delle popolazioni afghane in balia delle guerre e “IMMAGINI RITUALI. Penitenza e Passioni: scorci del sud Italia” che esplora le tradizioni della settimana Santa, primo volume di una ricerca sui riti tradizionali dell’Italia meridionale e insulare.

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Esteri

Parigi, arrestato l’uomo che minacciava di farsi saltare nel consolato dell’Iran: era disarmato

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È stato arrestato l’uomo che si era asserragliato nel consolato dell’Iran a Parigi: aveva minacciato di farsi saltare per aria ma quando è uscito dallo stabile, perquisito, non aveva nessun esplosivo addosso: l’uomo però era già stato indagato per un incendio nei locali del consolato nel 2023.  L’uomo,  61 anni, aveva giustificato il gesto spiegando che voleva sostenere il movimento di protesta in Iran nato  dopo la morte di una ragazza arrestata dalla polizia perché non portava bene il velo. Per quell’episodio venne condannato a otto mesi con la condizionale, oltre ad essere colpito da un divieto di recarsi nel 16esimo arrondissement di Parigi, proprio dove si trova il consolato iraniano.

Sul posto la polizia ha inviato unità di intervento rapido ed ha istituito un perimetro di sicurezza in diverse strade intorno a Place du Trocadero, dove si trova il consolato iraniano, un luogo affollato che è proprio di fronte alla Torre Eiffel. Il consolato iraniano a Parigi non è mai molto affollato e vengono rilasciati pochi visti, a causa della freddezza tra i due paesi.

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Esteri

L’Australia esorta i suoi cittadini a lasciare Israele

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Il governo australiano ha esortato i suoi cittadini in Israele a “andarsene, se è sicuro farlo”. “C’è una forte minaccia di rappresaglie militari e attacchi terroristici contro Israele e gli interessi israeliani in tutta la regione. La situazione della sicurezza potrebbe deteriorarsi rapidamente. Esortiamo gli australiani in Israele o nei Territori palestinesi occupati a partire, se è sicuro farlo”, secondo un post su X che pubblica gli avvisi del dipartimento degli affari esteri e del commercio del governo australiano.

Il dipartimento ha avvertito che “gli attacchi militari potrebbero comportare chiusure dello spazio aereo, cancellazioni e deviazioni di voli e altre interruzioni del viaggio”. In particolare è preoccupato che l’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv “possa sospendere le operazioni a causa di accresciute preoccupazioni per la sicurezza in qualsiasi momento e con breve preavviso”.

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Ian Bremmer: l’attacco di Israele è una sorta di de-escalation

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C’è chi legge una escalation e chi invece pensa che sia una de escalation questo attacco israeliano contro l’Iran. “È un allentamento dell’escalation. Dovevano fare qualcosa ma l’azione è limitata rispetto all’attacco su Damasco che ha fatto precipitare la crisi”. Lo scrive su X Ian Bremmer, analista fondatore di Eurasia Group, società di consulenza sui rischi geopolitici.

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