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Cronache

Genova al lavoro per il Ponte, a maggio passerà la prima auto

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Le webcam del cantiere di PerGenova, il consorzio di aziende che sta costruendo il viadotto in Valpolcevera al posto del Morandi, non mostrano movimenti se non qualche auto che passa lungo la riva ovest del torrente. Ma il grande cantiere, che si è fermato solo per i due giorni canonici, Natale e Santo Stefano, cresce: sbirciando nelle cam oggi non si vede il solito brulicare di oltre 500 operai all’opera ma ci sono gli impalcati collegati tra loro, le grandi gru con i bracci protesi in alto, lo sterrato inghiottito dalla galleria che, forse, e’ un’immagine che sa di futuro e fa impressione. D’altra parte il sindaco Marco Bucci l’aveva detto, alla vigilia di Natale: “a maggio qui sopra passera’ la prima auto” Perche’ in verita’ il cantiere non si e’ mai fermato: il 14 dicembre e’ stata varata la prima campata lato Levante mentre tre campate del cantiere ovest sono gia’ collegate tra loro. Il 20 dicembre e’ stata issata, tra le pile 6 e 7, la terza campata lunga 50 metri, insieme a sei carter laterali: 600 tonnellate di materiale. Quei primi 150 metri lineari di lunghezza cominciano a avere una specie di identita’: si possono cominciare a chiamare ‘ponte’.

https://www.pergenova.com/it/news-e-media/webcam/il-cantiere-in-diretta.html

Tra due giorni arriveranno altri tre conci dalla banchina di Ansaldo Energia al cantiere lato Levante e cosi’, da domani appunto, il lavoro riprendera’ con l’intensita’ di sempre. D’altra parte il tempo passa veloce. Il 24 dicembre, durante una visita istituzionale sul cantiere il governatore Toti e il sindaco Bucci avevano detto che “tutti i lavori edilizi, non quelli di acciaio ma le pile, saranno terminati entro la fine di gennaio. Questo consentira’ di vedere a meta’ marzo il ponte completo con tutte le infrastrutture in acciaio montate. A meta’ maggio, pensiamo, potra’ passare la prima macchina”. Un annuncio che ha dato il senso dell’ottimismo e del futuro ma anche e soprattutto della determinazione di una citta’ intera. Per la messa in opera del ponte si sta sperimentando anche una modalita’ nuova, ovvero la posa in opera degli impalcati gia’ preparati con le ‘alette’, le sovrastrutture che completano il ponte. “Venerdi’ 27 dicembre – aveva detto Bucci – andra’ su l’impalcato tra le pile 7 e 8, e verra’ innalzato gia’ montato, cioe’ con le alette. Questa e’ una cosa importante perche’ vuol dire limitare il lavoro in quota che e’ sempre quello piu’ rischioso”. Bucci aveva confermato che qualche variazione nei tempi c’era, tempi che comunque sono “globalmente rispettati” perche’ c’e’ da mettere in conto il maltempo che ha flagellato la Liguria per un mese. Ma, ha aggiunto il sindaco, “ci sono degli spazi dentro il Project planning per contenere anche il problema meteorologico”.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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