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F1: Hamilton guarda avanti, il futuro è elettrico

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Dopo 43 anni, domenica a Monza si chiudera’ la storia della famiglia Williams in Formula 1. Ceduta la scuderia gruppo Dorilton Capital, Claire Williams, la figlia di Sir Frank ha accelerato l’uscita di scena e lascera’ il posto di vice team principal dopo il Gp d’Italia. Si chiude un’era, mentre il circus ai tempi del coronavirus deve anche pensare al futuro. Con una svolta ambientalista, secondo Sebastian Vettel. Guardando al motore elettrico, secondo Lewis Hamilton. “Prima del Covid c’era un enorme quantita’ di sprechi che derivavano dai nostri week end: il cibo, le hospitality, i servizi, le bottiglie di plastica – ha osservato il pilota inglese della Mercedes -. Gia’ stanno facendo qualcosa. Siamo gia’ passati da un motore V10 a uno V8, a uno V6. Il nostro sport alla lunga dovra’ muoversi nella direzione che porta a un motore elettrico perche’ tutta l’industria automobilistica sta cercando di spingere e innovare in quella direzione. Non so se avverra’ gia’ durante la mia carriera ma il futuro va in quella direzione”. Arrivando a Monza, il leader del Mondiale aveva raccontato sui social come nella ‘bolla’ della Formula 1, blindata contro il coronavirus, ci sono “anche tanti giorni difficili”. Ma quando si cala la visiera sugli occhi il campione inglese si sente “come se avesse i superpoteri”. E dall’alto della classifica, poco gli sembra importare se in questo fine settimana a Monza non potra’ contare sulla mappatura da qualifica per il motore, bandita proprio dal Gp d’Italia. Anzi, punge sempre, a modo suo. “Trovo divertente che la Fia aveva detto che l’obiettivo era gestire meglio l’utilizzo dei motori da parte di tutti, ma poi abbiamo saputo che la Red Bull ha spinto per questo. Quindi i motivi sono diversi. Spero che i ragazzi in fabbrica stiano guardando a tutto cio’ come un complimento per il lavoro fantastico che hanno fatto sul motore – ha osservato il pilota della Mercedes -. Alla fine penso che avremo un miglior passo gara”. Per la corsa di casa si e’ fatto realizzare un caso speciale Antonio Giovinazzi, con la scritta ‘Saluti dall’Italia’, l’immagine della penisola, una bella ragazza, il timbro postale della sua citta’, Martina Franca. “So che non sara’ facile centrare il nono posto dello scorso anno ma – promette il pilota pugliese dell’Alfa Romeo Racing – cerchero’ di fare il massimo per entrare in zona punti”.

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Cronache

Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Cronache

Napoli, sequestrata nave turca con grano ucraino: conteneva sigarette di contrabbando

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Nave carica di mais e grano ucraino e sigarette di contrabbando. Carabinieri arrestano 4 persone, anche il comandante del cargo

Si tratta di una nave turca, battente bandiera panamense, dove i carabinieri della sezione operativa e radiomobile di Castellammare di Stabia hanno trovato migliaia di pacchetti di sigarette di contrabbando. Proveniente dall’Ucraina con un carico di mais e grano e attraccata nel porto di Torre Annunziata, l’imbarcazione nascondeva nella stiva circa 7000 pacchetti di sigarette di origini serbe ma destinate verosimilmente al mercato nero napoletano.

In manette il comandante della nave, un 39enne siriano di Tartus e 3 oplontini di 68, 57 e 58 anni. Questi ultimi avevano appena prelevato 500 stecche del carico (5000 pacchetti) e li avevano stipati in un’auto. Sono stati arrestati per contrabbando di tabacchi esteri.

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Esteri

Usa bloccano bozza su adesione piena Palestina all’Onu

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Gli Usa hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che raccomandava l’adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite. Il testo ha ottenuto 12 voti a favore (Algeria, Russia, Cina, Francia, Guyana, Sierra Leone, Mozambico, Slovenia, Malta, Ecuador, Sud Corea, Giappone), 2 astensioni (Gran Bretagna e Svizzera) e il no degli Stati Uniti.

La brevissima bozza presentata dall’Algeria “raccomanda all’Assemblea Generale che lo stato di Palestina sia ammesso come membro dell’Onu”. Per essere ammessa alle Nazioni Unite a pieno titolo la Palestina doveva ottenere una raccomandazione positiva del Consiglio di Sicurezza (con nove sì e nessun veto) quindi essere approvata dall’Assemblea Generale a maggioranza dei due terzi.

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