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Cronache

Esorcisti contro il superiore dei Gesuiti: Satana non è un simbolo ma la personificazione del male

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Una lite in piena regola, anche se a distanza, con al centro il diavolo: se poi esso sia “una persona” o “un simbolo” e’ proprio il cuore della questione, che in questi giorni ha diviso, da una parte, il preposito generale della Compagnia di Gesu’, il venezuelano padre Arturo Sosa Abascal, e dall’altra l’Associazione Internazionale degli Esorcisti (Aie), presieduta da padre Francesco Bamonte, successore in quel ruolo del celebre demonologo Gabriele Amorth. Tutto nasce dalle dichiarazioni rilasciate da padre Sosa, ‘generale’ dell’ordine dei Gesuiti cui appartiene anche il Papa, in occasione del Meeting di Rimini e riportate in forma di intervista dal periodico online Tempi, sotto il titolo “Il diavolo esiste solo come forma simbolica”. In particolare, a una domanda sull’esistenza del diavolo, Sosa risponde: “Esiste come il male personificato in diverse strutture ma non nelle persone, perchè non è una persona, èuna maniera di attuare il male. Non e’ una persona come lo e’ una persona umana”.

“E’ una maniera del male di essere presente nella vita umana. Il bene e il male sono in lotta permanente nella coscienza umana – spiega -, e abbiamo dei modi per indicarli. Riconosciamo Dio come buono, interamente buono. I simboli sono parte della realta’, e il diavolo esiste come realta’ simbolica, non come realta’ personale”. Tanto e’ bastato per suscitare l’immediata e polemica reazione dell’Aie, che in un severo comunicato stampa – in realta’ una lunga e dettagliata nota sui principi di fede in materia, con ampie citazioni delle fonti – definisce le affermazioni di Sosa “gravi e disorientanti”, rispetto alle quali “e’ doverosa qualche puntualizzazione dottrinale alla luce del magistero, anche dell’attuale Pontefice”. “L’esistenza reale del diavolo, quale soggetto personale che pensa e agisce e che ha fatto la scelta di ribellione a Dio, e’ una verita’ di fede che fa parte da sempre della dottrina cristiana”, puntualizza l’Associazione Internazionale degli Esorcisti. “L’azione diabolica conferma la reale esistenza del diavolo e la sua costante presenza, fin dall’inizio della creazione, come risulta dalle prime pagine delle Scritture – prosegue il comunicato -, in riferimento al racconto genesiaco della seduzione del serpente verso la prima coppia umana, Adamo ed Eva”. Richiamando quindi il magistero del Concilio Lateranense IV, le parole di Paolo VI e gli insegnamenti di papa Francesco, l’Aie ricorda che “la Chiesa fondandosi sulla Sacra Scrittura e sulla Tradizione Apostolica ufficialmente insegna che il demonio e’ una creatura e un essere personale, e mette in guardia da coloro che, come il padre Sosa, lo ritengono solo un simbolo”. Seguono infine persino dei “consigli di lettura”, di varie relazioni riportate nel blog dell’Associazione Internazionale Esorcisti – aiepressofice.com -, “per approfondire la conoscenza dell’insegnamento della Sacra Scrittura e del Magistero della Chiesa circa la reale esistenza e attivita’ del mondo demoniaco”.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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