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Domenica a Londra la maratona più pazza di sempre

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In una Londra che rischia un nuovo lockdown, si svolge domenica la maratona piu’ anomala, storica nella sua eccezionalita’, lungo un percorso inedito e senza pubblico, ristretta ai corridoi professionisti, isolati – prima e dopo la gara – in una bolla di biosicurezza. Strettissimo il protocollo sanitario predisposto dall’organizzazione della corsa londinese, che ha ricevuto dal governo un permesso speciale per esonerare gli atleti e il personale di supporto dall’obbligo di quarantena all’arrivo sull’isola, a prescindere dal paese di provenienza. Tutti gli atleti stranieri, tra i quali 40 etiopi e kenioti, sono stati sottoposti a test per il Covid-19 sia nel loro paese di residenza, quattro giorni prima del viaggio, sia all’arrivo nel Regno Unito. Dove sono stati fatti alloggiare in un unico albergo, fuori Londra, scelto per i suoi 40 acri di terreno che consentono agli atleti di allenarsi senza contatti con l’esterno. “Tutti gli atleti verranno sottoposti a tampone anche venerdi’, prima della gara – ha spiegato il direttore della gara, Hugh Brasher -. Finora una sola un’atleta e un allenatore sono risultati positivi e non hanno potuto imbarcarsi sull’aereo per Londra. Si tratta di Degitu Azimerew e di Haji Adilo, coach di Shura Kitata e Alemu Megertu”. Per mantenere il distanziamento interpersonale all’interno della struttura alberghiera, i corridori – saranno 100 al via domenica mattina – hanno l’obbligo di indossare un sensore che si attivava quando le distanze non vengono rispettate. Rivoluzionato anche il percorso della gara – riservata ai top runner – all’interno di circuito di 2.15 km da ripetere 19 volte dentro il centralissimo St. James’s Park, prima del tratto finale – lungo poco piu’ di un chilometro – per l’arrivo sul Mall, di fronte a Buckingham Palace. Un circuito off-limit per il pubblico, ma che secondo Brasher potra’ favorire nuovi record del mondo per quanto veloce. Occhi puntati sul keniota Eliud Kipchoge, gia’ quattro volte vincitore a Londra e detentore del record del mondo (2h01’39”, realizzato a Berlino nel settembre 2018), che indossera’ le stesse scarpe ‘sopraelevate’, molto discusse, con le quali aveva infranto il muro delle due ore nella maratona di Vienna dello scorso anno (record mondiale non omologato). Suo rivale piu’ accreditato, l’etiope Kenenisa Bekele vincitore a Berlino lo scorso anno. Nonostante l’edizione 2020 – causa la pandemia da coronavirus – sia stata ristretta all’elite della corsa, 45mila amatori, di 109 differenti nazioni, parteciperanno comunque alla gara in forma remota: avranno 23 ore 59 minuti e 59 secondi per correre, o fare jogging o ancora camminare, la distanza di 42,195 metri su un percorso da loro scelto, tra sabato e domenica. E grazie ad una specifica app il loro tempo finale verra’ inserito in una classifica generale.

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Ribadito il no alla Russia per cerimonia anniversario Hiroshima

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Per il terzo anno consecutivo, la Russia e la Bielorussia non saranno invitate alla commemorazione dell’anniversario della bomba atomica che si terrà il 6 agosto nella città di Hiroshima, mentre l’invito sarà esteso a Israele. Lo anticipa il giornale online Asahi Shimbun, che cita fonti a conoscenza del dossier, spiegando che i rappresentanti di Russia e Bielorussia saranno considerate “persone non grate” alla cerimonia annuale al Memoriale della Pace, a causa del conflitto in corso in Ucraina .

“La situazione non è cambiata rispetto all’anno scorso, e per questo motivo attueremo le stesse decisioni , ha dichiarato all’Asahi un funzionario dell’amministrazione cittadina, con il governo centrale che è stato già informato della decisione. Hiroshima ha tuttavia intenzione di invitare un rappresentante di Israele – che da ottobre è impegnato in una guerra contro il gruppo militante islamico Hamas da ottobre, riferisce l’Asahi.

“Non c’è in questo momento un’opinione condivisa nei Paesi del mondo sul conflitto in corso in Medio Oriente. Per questo motivo vogliamo trasmettere un messaggio di pace invitando Israele”, affermano le fonti. Nel 2023, per il 78/esimo anniversario del bombardamento atomico, Hiroshima aveva richiesto la presenza dei leader e degli ambasciatori di 167 Paesi. La mattina del 6 agosto del 1945 un ordigno atomico venne sganciato dal bombardiere B29 statunitense ‘Enola Gay’, causando la morte di circa 140.000 residenti. Una seconda bomba venne utilizzata su Nagasaki il 9 agosto, con un bilancio di 74.000 vittima, decretando di fatto la fine della Seconda guerra mondiale pochi giorni dopo, con la resa incondizionata del Giappone.

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Somalia rifiuta dialogo con l’Etiopia su accordo col Somaliland

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Il Governo federale somalo ha dichiarato con fermezza che non avvierà alcun dialogo con l’Etiopia in merito agli accordi tra Addis Abeba e l’autoproclamata regione del Somaliland. La decisione, come riporta il sito Shabelle Media, è stata annunciata in risposta a un comunicato del G7 che esprimeva preoccupazione per l’accordo tra Etiopia e Somaliland, che la Somalia considera una violazione della propria sovranità e integrità territoriale.

La Somalia ha manifestato un forte impegno a mantenere la pace e la stabilità regionale e ha espresso la volontà di collaborare con il G7 e altri partner internazionali. Il Somaliland non è riconosciuto a livello internazionale come Paese indipendente, sebbene gestisca le proprie forze armate e la propria banca centrale e tenga regolari elezioni dal 1991, anno in cui ha rivendicato l’indipendenza dalla Somalia, pochi mesi dopo la caduta del Paese nella guerra civile.

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Per Kiev 60 miliardi da Usa, subito la difesa aerea

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Una sessantina di miliardi, con l’arrivo delle prime forniture militari entro la prossima settimana: è quanto vale il nuovo pacchetto di aiuti americani che il Congresso potrebbe approvare entro il weekend, con tanto di firma del presidente Joe Biden. Il Pentagono sta già preparando il primo lotto, che comprenderà munizioni di artiglieria (a partire da quelle da 155 mm) e mezzi di difesa aerea come i Patriot, quelli di cui Kiev ha disperatamente bisogno per difendersi dalla crescente offensiva russa. Ad accorciare i tempi di consegna è il fatto che parte degli armamenti si trova negli arsenali americani in Europa.

Oltre un terzo dei fondi (23,2 miliardi) resterà negli Usa, per riapprovvigionare i magazzini Usa, in parte svuotati proprio per fornire assistenza all’Ucraina. Il resto degli aiuti sarà distribuito in due direzioni: 13,8 miliardi di dollari saranno destinati all’acquisto di sistemi d’arma avanzati, prodotti e servizi per la difesa dell’Ucraina, 11,3 miliardi di dollari invece verranno spesi per le operazioni militari statunitensi in corso in Europa.

Il disegno di legge prevede anche un aiuto finanziario diretto al bilancio ucraino pari a 7,85 miliardi di dollari ma sotto forma di un prestito che potrà essere cancellato dal presidente, dopo le elezioni del 5 novembre: nessun problema se resterà Biden, mentre Donald Trump potrebbe chiederne la restituzione. In ogni caso questi fondi non potranno essere usati per pagare le pensioni. Un altro punto interessante del provvedimento è l’obbligo per il presidente Usa di trasferire immediatamente i missili Atacms a lungo raggio all’Ucraina.

A meno che non ritenga che danneggi gli interessi nazionali americani, in tal caso dovrà informare il Congresso rischiando di essere accusato dai repubblicani di non fare tutto il possibile per Kiev. In un disegno di legge separato inoltre si autorizza il presidente a trasferire all’Ucraina gli asset russi congelati in Usa (la maggior parte è bloccata in Europa): si stima una cifra di almeno 8 miliardi, destinati alla ricostruzione. Oltre che sui nuovi aiuti americani, Kiev può sperare nelle promesse del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, secondo cui i Paesi dell’ Alleanza hanno concordato di dare all’Ucraina ulteriore supporto militare, dalle munizioni da 155 mm ai droni, sino alle difese aeree, tra Patriot e Samp/T.

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