Collegati con noi

Cronache

“Cristiano Ronaldo mi ha stuprata”, pronta la richiesta milionaria della modella texana Mayorga

Pubblicato

del

Leslie Stovall & Associates. Fissate bene in mente questo nome di un ufficio legale di Las Vegas, Stato del Nevada. È uno dei più importanti degli Usa. E a loro dire vengono scelti dai clienti perché “le vincono tutte” le cause, recuperano milioni di dollari per i clienti e non chiedono un centesimo se prima non vincono i contenziosi. Dicono che non abbracciano alcuna causa, se ne fregano dei discorsi moralistici, vogliono solo il successo dei loro clienti e quando ne sono convinti vanno alla guerra al loro fianco. Sono i nemici (legali, s’intende) di Cristiano Ronaldo.

Leslie Mark Stovall. Capo ufficio legale che difenda la signorina Mayorga

La loro cliente, Kathryn Mayorga, che ha raccontato a Der Spiegel, The Sun e chissà a chi altri di essere stata stuprata da Cristiano Ronaldo, ha concesso allo studio legale una esposizione mediatica planetaria. Già questa sarebbe una grande parcella ben pagata. Dello studio legale è fondatore e titolare un signore distinto, chioma fluente bianca, riccosfondato. Si chiama Leslie Mark Stovall.

Richard Waltjen. Studio Legale Stovall & Associates

Larissa Drohobyczers. Studio Legale Stovall & Associates

I suoi soci, quelli che lo affiancano in ogni vertenza, sono un tostissimo irlandese trapiantato negli Usa, Ross Moynihan; c’è Larissa Drohobyczers (non lo pronunciate il nome, rischiate di mordervi la lingua), si occupa di diritto di famiglia e divorzi milionari ma è soprattutto una grandissima esperta di media e comunicazioni, tanto che è lei che rappresenta spesso lo studio legali in trasmissioni della CNN o Fox o altri media Usa e stranieri; infine c’è Richard Waltjen, uno dei membri associati più recenti che ha sangue hawaiano, arriva da Honolulu. Questa squadra ha preparato la guerra legale a Cristiano Ronaldo nei mesi estivi, mentre la Juventus se ne accaparrava le prestazioni calcistiche (ovviamente) a botte di centinaia di milioni di euro.

Leslie Stovall e il suo team, affiancati da un ufficio investigativo privato, hanno tenuto sotto torchio Kathryn Mayorga per settimane. L’ex modella texana oggi bella insegnante 34enne  sostiene di essere stata violentata da Cr7. E loro si sono fatti raccontare la storia per bene. Hanno raccolto ogni possibile o presumibile prova che dimostrasse la violenza sessuale subita e hanno messo giù la loro strategia di attacco al campione portoghese che quest’anno gioca in Italia. Per la delizia dei tifosi italiani. Ovviamente hanno sguinzagliato nei luoghi della presunta violenza investigatori a caccia di prove o di spifferi o a costruire prove solide per poter chiedere a Cristiano Ronaldo di pagarla. Non parliamo di carcere, parliamo di risarcimenti. Piccolo bignamino (riassunto) sui rapporti tra Cr7 e la signorina Mayorga. I due, da quel che si sa ed è pacifico e pubblico, si sono conosciuti Las Vegas il 17 luglio del 2009. Hanno flirtato, hanno frequentato ristoranti assieme, hanno ballato in discoteca, sono stati fotografati guancia a guancia. E sono foto pubbliche. Sembrano dei piccioncini. Tutto pare tranne che Cristiano Ronaldo volesse violentarla. E manco credo si possa dire che lei non avesse piacere all’approccio con un bell’uomo, un calciatore famoso. Però qualcosa è accaduto tra i due. E quel qualcosa che è successo nel luglio di nove anni fa, è stato messo a tacere da un accordo stragiudiziale in cui Cristiano Ronaldo pagava il silenzio della signorina Mayorga con 375mila dollari. Ora Leslie Stovall, il legale della Mayorga, ha impugnato quell’accordo e ne ha chiesto la cassazione (cioè di buttarlo nel cestino) ad una Corte Federale del Nevada.

Cristiano Ronaldo. Il campione è stanco e ferito dalle accuse che arrivano dagli Usa

Poi, tra qualche giorno o settimana, partirà l’azione di responsabilità civile con contestuale richiesta di risarcimento danni milionaria. C’è spazio per una qualche mediazione? A questa domanda rispondo tra poco. Nel frattempo che l’avvocato Stovall si fa annullare l’accordo di nove anni fa, che gli investigatori trovano altre foto e video di Ronaldo e la modella, che magari esca fiori chissà quale altro strano video del campione lusitano con chissà chi o qualche altra signorina che potrà riferire di essere stata molestata o violentata anche lei, i media mondiali potranno ricamare storie su storie, fare ore e ore di trasmissioni, insinuazioni, supposizioni. E mentre i media opportunamente indirizzati si occupano di Ronaldo non come Padreterno del pallone ma come presunto violentatore di donne, le quotazioni in Borsa della Juventus vanno a picco, gli sponsor milionari del calciatore e della squadra cominciano a pensare ad una exit strategy e altre cose che è inulte spiegare. Parliamo di Ronaldo, dunque di una holding miliardaria globale. La Nike che gli ha fatto un contratto miliardario a vita ha ufficialmente fatto sapere di provare imbarazzo per quello che apprende dai media. Ea Sports, altro sponsor da 250 milioni di dollari per Cr7 sta pensando di rivedere gli accordi. Sul loro sito, dove fino a ieri campeggiava l’immagine del fenomeno portoghese, oggi è sparita ogni sua foto. Potete ammirare Neymar e altri cento calciatori, ma non c’è Ronaldo. Vengo dunque alla domanda di prima: c’è spazio per una mediazione? Sì, vi rimando all’ufficio legale del signor Leslie Mark Stovall. È il migliore negli Usa proprio nelle mediazioni. È solo questione di soldi. Basta che Ronaldo, la Juve o chi è interessato a chiudere questa vicenda faccia uno sforzo economico. Così si evitano settimane di scandali più o meno veri, veleni, sponsor che scappano e un processo lungo che devasterebbe l’immagine del campione e l’ambiente che frequenta il campione. Questo, ovviamente, a prescindere dal merito delle accuse. Che, a chi scrive, sembrano verosimili. Non vere. Però, come dice un caro avvocato, un giovane principe del Foro di Napoli, Ivan Filippelli, “caro Paolo, c’è la verità. E c’è la verità giudiziaria. E, ahimè, non sempre coincidono”. Amen.

*È gradita la citazione del sito juorno.it per chi attinge. E se proprio volete essere corretti anche il link dell’articolo. Buona somministrazione.

Giornalista. Ho lavorato in Rai (Rai 1 e Rai 2) a "Cronache in Diretta", “Frontiere", "Uno Mattina" e "Più o Meno". Ho scritto per Panorama ed Economy, magazines del gruppo Mondadori. Sono stato caporedattore e tra i fondatori assieme al direttore Emilio Carelli e altri di Sky tg24. Ho scritto libri: "Monnezza di Stato", "Monnezzopoli", "i sogni dei bimbi di Scampia" e "La mafia è buona". Ho vinto il premio Siani, il premio cronista dell'anno e il premio Caponnetto.

Advertisement

Cronache

Napoli, sequestrata nave turca con grano ucraino: conteneva sigarette di contrabbando

Pubblicato

del

Nave carica di mais e grano ucraino e sigarette di contrabbando. Carabinieri arrestano 4 persone, anche il comandante del cargo

Si tratta di una nave turca, battente bandiera panamense, dove i carabinieri della sezione operativa e radiomobile di Castellammare di Stabia hanno trovato migliaia di pacchetti di sigarette di contrabbando. Proveniente dall’Ucraina con un carico di mais e grano e attraccata nel porto di Torre Annunziata, l’imbarcazione nascondeva nella stiva circa 7000 pacchetti di sigarette di origini serbe ma destinate verosimilmente al mercato nero napoletano.

In manette il comandante della nave, un 39enne siriano di Tartus e 3 oplontini di 68, 57 e 58 anni. Questi ultimi avevano appena prelevato 500 stecche del carico (5000 pacchetti) e li avevano stipati in un’auto. Sono stati arrestati per contrabbando di tabacchi esteri.

Continua a leggere

Cronache

Sindaco di Avellino Festa arrestato, indagati la vice sindaco Nargi e un consigliere comunale

Pubblicato

del

Arresto per il sindaco dimissionario di Avellino, Gianluca Festa. L’ex esponente del Pd e’ coinvolto in un’indagine per peculato e induzione indebita a dare e promettere utilita’ ed e’ ora ai domiciliari insieme a un architetto, fratello di un consigliere comunale, Fabio Guerriero e a una dirigente del Comune. I carabinieri, titolari dell’indagine della procura di Avellino, hanno anche eseguito perquisizioni a carico del vicesindaco Laura Nargi, del consigliere Diego Guerriero, capogruppo Viva la Liberta’, lista civica a sostegno di Festa, e fratello di Fabio e dei fratelli Canonico, presidente e commercialista della DelFes, squadra di basket serie B.

Al centro delle indagini c’e’ proprio la squadra di basket di serie B, riconducibile a Festa. Per gli inquirenti, ha ottenuto sponsorizzazioni da imprese che erano assegnatarie di appalti e affidamenti dal Comune di Avellino. Gli inquirenti ipotizzano per questo che esista un’associazione a delinquere.

La sua piu’ grande passione e’ il basket. Gianluca Festa, 50 anni, sindaco di Avellino dal giugno del 2019, si e’ dimesso il 25 marzo quando la procura di Avellino gli ha perquisito casa e ufficio. E proprio nel corso della comunicazione della notizia alla stampa, fece riferimento al suo amato basket, e al fatto che quanto li contestava la procura era relativo alla pallacanestro. Quando venne eletto, infatti, la squadra della citta’, lo storico club Scandone, fondato nel 1948 e per 20 anni in serie A, era fallito. Lui vi aveva giocato come titolare nel 1995. Uno smacco per Avellino e i tifosi, quel fallimento, e cosi’, pur di salvare la pallacanestro, Festa verso’ 20 mila euro dal suo conto corrente per garantire l’iscrizione di una squadra irpina al campionato di serie B. Ora Festa e’ ai domiciliari, indagato tra gli altri insieme all’amministratore delegato della squadra, la Delfes, Gennaro Canonico per presunti appalti pilotati al Comune di Avellino per i reati di corruzione, associazione a delinquere, turbativa d’sta e falso in atto pubblico. Alcune delle imprese che si sono aggiudicate gli appalti hanno anche sostenuto economicamente la societa’ di basket. “Non c’e’ niente perche’ non c’e’ mai stato niente e anche dalle perquisizioni non e’ emerso nulla. Chi pensava che questa fosse una bomba, si e’ ritrovato in mano una miccetta. E se qualcuno pensava di poter condurre con questi argomenti la campagna elettorale che si avvicina, ha sbagliato. Perche’ noi siamo persone perbene e aspetteremo l’esito delle indagini. Che non porteranno a nulla”, aveva detto Festa all’indomani delle perquisizioni.

È sempre d’uopo ricordare che le azioni dei Pm sono esercizi dell’azione penale obbligatoria ma non sono sentenze di condanna e che per gli attuali indagati c’è il principio di non colpevolezza fino al terzo grado di giudizio.

Continua a leggere

Cronache

Uccisero il padre violento, nuova condanna per i figli

Pubblicato

del

Sono stati condannati di nuovo i fratelli Scalamandrè per l’omicidio del padre Pasquale, indagato per maltrattamenti nei confronti della madre, avvenuto il 10 agosto del 2020 al culmine di una lite nella loro abitazione a Genova. La Corte d’Assise d’appello di Milano, davanti alla quale si è celebrato il processo di secondo grado ‘bis’, ha confermato la sentenza di primo grado: 21 anni di reclusione per Alessio e 14 per Simone. I due uomini, che oggi hanno 32 e 24 anni, sono accusati di avere ucciso il genitore 63enne colpendolo diverse volte con un mattarello dopo che lui si era presentato a casa loro per chiedere al maggiore di ritirare la denuncia nei suoi confronti. I giudici genovesi, in appello, avevano confermato i 21 anni di pena per Alessio, decidendo invece di assolvere Simone.

La Corte di Cassazione, però, lo scorso novembre aveva annullato con rinvio entrambe le sentenze, stabilendo che il nuovo processo si sarebbe svolto a Milano in quanto a Genova esiste una sola Corte d’Assise d’appello e gli imputati non possono essere giudicati due volte dagli stessi giudici. Per il caso del fratello maggiore, nell’annullare la decisione, gli Ermellini avevano tenuto conto della decisione della Corte Costituzionale che aveva decretato l’illegittimità dell’articolo del Codice Rosso che impediva di far prevalere le attenuanti generiche sull’aggravante di un delitto commesso in ambito familiare, e del ricorso dei difensori che invocavano l’attenuante della provocazione.

Nell’annullamento del verdetto nei confronti di Simone, invece, la Cassazione aveva invitato i giudici meneghini a motivare adeguatamente un’eventuale nuova sentenza di assoluzione. La Procura generale di Milano aveva chiesto 8 anni e mezzo per il fratello più giovane e una pena a 11 anni per l’altro, concordata con la difesa. Per quest’ultimo gli avvocati Nadia Calafato e Riccardo Lamonaca avevano invece chiesto l’assoluzione perché, a quanto hanno detto in aula, il ragazzo “non è l’autore materiale, assieme al fratello, dell’omicidio”.

“È un momento difficile, molto negativo”, ha osservato fuori dall’aula l’avvocato Lamonaca, sottolineando che “sicuramente” non sono state riconosciute l’attenuante della provocazione né la prevalenza di quelle generiche. “Le sentenze non si commentano, ma si impugnano. Cercheremo di cambiare ancora una volta questa sentenza. Non è ancora quella definitiva”. Entrambi i fratelli erano presenti alla lettura del dispositivo. Il giorno dell’omicidio erano stati i due fratelli a chiamare la polizia e raccontare l’accaduto, spiegando che i colpi mortali erano arrivati al culmine di una lite che si era trasformata in colluttazione. Alessio lo aveva infatti denunciato per maltrattamenti e minacce nei confronti della madre, che era stata costretta a trasferirsi in una comunità protetta.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto