Collegati con noi

Politica

Crimi chiama la piazza del M5S contro i vitalizi

Pubblicato

del

Crimi

Vito Crimi riporta i 5 Stelle in piazza contro i vitalizi ma sulla riorganizzazione del Movimento ancora mancano le regole di ingaggio basilari per lo svolgimento degli Stati Generali. Una nuova assemblea congiunta dei deputati e senatori e’ stata convocata per chiarire il ruolo dei facilitatori ma per conoscere i piani del Movimento in vista delle prossime regionali bisognera’ attendere giovedi’ quando i referenti e “facilitatori” incontreranno il capo politico e il responsabile delle campagne elettorali, Danilo Toninelli, per un chiarimento su come muoversi in Campania e Liguria, regioni in cui parte del M5s chiede di evitare una corsa in solitaria in modo da non precludere la possibilita’ di governare. Ma le premesse da questo punto di vista non sembrano andare in tale direzione. Lo dimostra il caso di Pesaro dove il sindaco Pd Matteo Ricci ha cooptato nella sua giunta come assessore all’Innovazione la consigliera 5Stelle Francesca Frenquellucci. Con lei il vertice nazionale e’ stato netto. Il “reggente” Crimi l’aveva gia’ avvertita: l’ingresso in una giunta non a guida M5S e’ incompatibile con la permanenza all’interno del Movimento. E ora il collegio dei probiviri si e’ espresso: Frenquellucci e’ stata “cautelativamente” sospesa dal M5s. Un gesto che la neo assessora saluta come un adempimento interlocutorio in “attesa di approfondimenti”. Ma che viene invece precisato dal senatore e “facilitatore” marchigiano Giorgio Fede: la sospensione, dice, “evidenzia, se mai ce ne fosse stato bisogno, che la vicenda di Pesaro e’ fuori dalle dinamiche politiche del panorama nazionale, tutt’altro che un esperimento condiviso, ma solo una scelta personalistica, locale e fuori dalle regole del Movimento”. Insomma e’ un netto Alt all’alleanza con il Pd, un ‘de profundis’ per quello che poteva essere il ‘laboratorio politico di Pesaro’: “non e’ morto, piu’ semplicemente non e’ mai nato” chiarisce Fede. Il Movimento viene invece galvanizzato sulla difesa delle sue battaglie: Crimi ha presieduto alla Camera la prima di una serie di riunioni per avviare la campagna per referendum sul taglio dei parlamentari. Da qui al 29 marzo “il Movimento dara’ il massimo” ha rassicurato il capo politico 5s ai presenti. Intanto chiama la piazza il prossimo 15 febbraio contro il tentativo di ripristino dei vitalizi che si sta compiendo in Senato. “Serve un esercito di cittadini con l’elmetto che chiamiamo in piazza per fermare l’odioso privilegio dei vitalizi” annuncia Paola Taverna che smessi per un attimo i panni di vicepresidente di palazzo Madama indossa di nuovo quelli di “pasionaria” M5s. “In tanti ci stanno chiedendo di tornare alle origini”, alle Parole Guerriere, a quando “Beppe Grillo ci chiese di essere cittadini con gli elmetti: noi lo siamo ancora, siamo in guerra, una guerra gentile ma pur sempre una guerra, contro soprusi e privilegi, contro la casta” grida. A lei, cosi’ come a Crimi e a Roberto Fico, la Frenquellucci ha chiesto un incontro per perorare la sua causa che tenta di replicare “a livello locale quello che gia’ succede a livello nazionale”. Un’implicito riconoscimento che sembra gia’ proiettare la figura della Taverna, gia’ facilitatore nazionale, nel rango dei contendenti alla leadership del Movimento.

Advertisement

Politica

Arriva la legge italiana sull’Ia, sconti ai ricercatori

Pubblicato

del

L’Intelligenza artificiale rivoluzionerà la vita di tutti e il governo italiano vara la prima legge che comincia a mettere dei paletti per evitare che lo sviluppo della tecnologia più attesa, e allo stesso tempo più temuta, vada fuori controllo. Dall’ingresso dell’Ia nei settori della giustizia e della sanità, all’accentramento della regia a Palazzo Chigi, il provvedimento declina il regolamento europeo AI Act lasciando l’uomo al centro di ogni processo decisionale. E per attrarre gli esperti, estende le agevolazioni fiscali per i rimpatriati anche a chi ha lavorato sull’Ia all’estero. Inoltre, introduce un nuovo reato: reclusione da 1 a 5 anni per chi crea danno con Ia.

Il sottosegretario per l’Innovazione tecnologica, Alessio Butti, ha spiegato che il ddl definisce chi elabora la strategia (Palazzo Chigi), chi monitora e vigila (l’Agenzia per l’Italia digitale e l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale che diventano Autorità nazionali per l’intelligenza artificiale) e chi notifica e sanziona. “Crediamo che sia un prodotto di buona qualità”, ha detto Butti, “realizzato con la collaborazione di tutti” gli interessati, ministeri compresi. Tanto che, in conferenza stampa, è il ministro della Giustizia Carlo Nordio a spiegare la stretta sul codice penale che si aggiorna alla nuova tecnologia: “L’aspetto penale può essere devastante perché può creare una realtà che non è più virtuale ma reale” e allora “per questo interviene la norma penale”. E l’uso dell’Ia per alcuni reati diventa un aggravante.

Come annunciato dalla premier Giorgia Meloni già il mese scorso, l’Italia punta allo sviluppo dell’Ia con un miliardo di euro grazie all’impegno di Cdp, e in particolare di Cdp Venture Capital. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha spiegato che “si affronta anche il tema dell’impatto dell’Ia nel mondo delle imprese soprattutto tenendo conto che abbiamo oltre 4 milioni di Pmi che devono essere messe nelle condizioni di usare appieno queste tecnologie”. Il provvedimento, ha detto Urso, “indirizza un miliardo di euro del fondo innovazione al venture capital gestito da Cdp da un lato per facilitare la nascita di start up e di far crescere start up esistenti che operano nell’Ia, e dall’altro per consentire la nascita di un campione nazionale cone fanno altri paesi Ue”. Il ddl, suddiviso in 25 articoli, affida la regia sul tema a Palazzo Chigi.

Oltre a una serie di norme a tutela del diritto d’autore, altre sono pensate per guidare la diffusione dell’Ia nel mondo del lavoro, ricordando che “è al servizio della persona ed è impiegata per migliorare le condizioni di lavoro”, anche se ha come obiettivo “accrescere la qualità delle prestazioni lavorative e la produttività delle persone”. Viene poi disciplinata la sua introduzione nei diversi settori, ad esempio per semplificare e organizzare il lavoro giudiziario, precisando che il magistrato ha sempre la decisione finale “sull’interpretazione della legge, sulla valutazione dei fatti e delle prove e sulla adozione di ogni provvedimento”. Stesso ragionamento per sanità e pubblica amministrazione: l’Ia farà da “supporto” nei processi di prevenzione, diagnosi, cura e scelta terapeutica, lasciando al professionista sanitario ogni decisione, così come nella Pa.

Continua a leggere

Politica

Riforma Giustizia a metà maggio, le ipotesi dal vertice

Pubblicato

del

Concorsi in magistratura separati, due Csm con aumento del numero dei membri laici e il sorteggio dei togati, oltre a una modifica per la discrezionalità dell’azione penale. Sono in via di definizione le varie ipotesi sul tavolo della nuova riforma costituzionale della Giustizia, ovvero quella che prevede la separazione delle carriere dei magistrati. Dopo il vertice tecnico delle ultime ore in via Arenula, viene confermata l’intenzione (e la possibilità) del governo di presentare il provvedimento entro la prima metà di maggio, così come annunciato dal ministro Nordio. Nulla è ancora chiuso e il confronto sulle varie proposte resta aperto: non ci sarebbe quindi nulla di progettuale e sarebbero ancora in corso valutazioni.

Ma alcuni capisaldi già ci sono. Del resto meno di un mese fa il Guardasigilli aveva già sottolineato che la separazione delle carriere – la quale prevede distinti percorsi tra i magistrati giudicanti e quelli requirenti – sarà “consustanziale alla riforma del Consiglio della magistratura, quindi due Csm separati”. Ed essendo costituzionale, il provvedimento avrà un iter più lungo. Tra le ipotesi, ci sono la previsione di concorsi di accesso separati per i magistrati e dei due distinti Consigli superiori della magistratura (quella giudicante e quella requirente). Sempre secondo le valutazioni in campo, vi è l’aumento del numero dei membri laici dei Consigli, almeno un quarto nominati dal Parlamento, oltre al sorteggio dei togati.

E solo qualche giorno fa Nordio aveva auspicato che, “se domani dovessimo arrivare a una riforma costituzionale, fosse inserito il ruolo fondamentale che hanno gli avvocati”. Ancora aperto il dibattito sulla presidenza dei due Csm: anche se resta prevalente l’ipotesi che resti il presidente della Repubblica a presiederli, non si può ancora escludere l’eventualità che la scelta ricada sul primo presidente della Corte di Cassazione e sul procuratore generale presso la Corte, entrambi rispettivamente per i due distinti Consigli. Una ulteriore riflessione potrebbe essere dedicata all’esercizio dell’azione penale e alla sua discrezionalità. Il proposito potrebbe essere quello di riformare l’articolo 112 della Costituzione, in cui è attualmente prevista l’ ‘obbligatorietà’ dell’azione penale, introducendone invece la ‘discrezionalità’, la quale in questo senso attuerebbe pienamente il sistema accusatorio. E le priorità di questo esercizio potrebbero ad esempio essere stabilite per legge.

Continua a leggere

Politica

In Basilicata Bardi vince col 56,6%, Fdi primo partito col 17,3% mentre al Pd va il 13,8%

Pubblicato

del

Il candidato del centrodestra Vito Bardi è stato confermato governatore della Basilicata con il 56,63% dei voti, secondo i risultati definitivi dello scrutinio delle elezioni regionali. Piero Marrese del centrosinistra ha ottenuto il 42,16% dei consensi. Al terzo candidato Eustachio Follia è andato l’1,21%.  Fratelli d’Italia risulta il partito più votato, con il 17,39%.  Segue il Partito democratico col 13,87%.  Nella coalizione di centrodestra Forza Italia ottiene il 13,01% dei voti, mentre la Lega si ferma al 7,81% dei consensi seguita da Azione con il 7,51%. Nel centrosinistra il Movimento 5 stelle ottiene il 7,66%, dietro a Basilicata casa comune (11,18%).

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto