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#CorrerePerUnRespiro, il progetto per lo studio della fibrosi cistica taglia importanti traguardi sui circuiti dei rally

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E’ un progetto che corre dal 2016 su percorsi dei rally automobilistici italiani ed europei e che alla fine di quest’anno ha tagliato un importante traguardo con la solidarietà e il sostegno  di tanti, ma che si prepara a fare ancora di più per il 2020. E’ questo l’obiettivo che i sostenitori,  ai quali si aggiungeranno tanti altri, di Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica Onlus, vicini a tutti i ricercatori scientifici e ai volontari, si prefiggono nella loro battaglia per sconfiggere questa terribile patologia genetica. Il progetto #CorrerePerUnRespiro ha infatti raggiunto la cifra di 150mila euro raccolti, ammontare destinato a crescere ancora e che ha permesso di finanziare per 110mila euro il progetto Task Force For Cystic Fibrosis. Un bilancio di fine anno limpido, un messaggio di solidarietà lanciato e arrivato forte e chiaro anche da parte di Rachele Somaschini pilota e di Paola Ferlini, responsabile della Delegazione di Milano FFC.

Rachele Somaschini è la pilota che con la sua Citroen ha corso i rally con l’hastag #CorrerePerUnRespiro partecipando alle gare del Campionato Italiano Velocità Montagna, al MINI Challenge e quest’anno al Campionato Italiano Rally.

Anche il Rally di Montecarlo, fra i più famosi al mondo ha visto Rachele e il suo navigatore derapare con la vettura nelle curve del principato. #CorrerePerUnRespiro è nato nel 2016 e, da allora, Rachele ha vestito i colori di FFC e portato il messaggio in tutte le gare che ha corso, a partire dal Campionato Italiano Velocità Montagna, al MINI Challenge e quest’anno al Campionato Italiano Rally, allestendo da allora oltre 60 postazioni per sensibilizzare il pubblico sulla malattia. La fibrosi cistica è una malattia, presente dalla nascita in quanto dovuta a una mutazione del gene CFTR. La fibrosi cistica altera le secrezioni di molti organi che, risultando più dense, disidratate e poco fluide, contribuiscono al loro danneggiamento.

Rachele Somaschini, alla sua grande passione, la guida sportiva, associa sempre la sua più grande battaglia per la salute e per la vita e per sostenere la ricerca sulla grave malattia genetica di cui lei stessa è affetta, Il progetto charity #CorrerePerUnRespiro la segue a ogni gara ed è riuscita a coinvolgere in questa gara di solidarietà tanti addetti del settore corse, ma anche tantissimi altri atleti e artisti Il Campionato Slalom Sardegna, che ha intitolato un intero Trofeo al progetto #CorrerePerUnRespiro; Gabriele Giorgi, pilota del MINI Challenge che per tutta la stagione ci ha supportato; il Subaru Passion Day, PS Note, Corneliani, Il Corso Navigatori e Piloti di Nicola Imperio, Associazione Mani che Lavorano, Un sorriso nel cuore Onlus, Comitato Eugubino Corse Auto; Enea Noe e Tony Cardani con la Festa della Trebbiatura di Noviglio, la 24 Ore di Basket organizzata dai ragazzi di Play4Cecco, Ottica Berto alla Notte Bianca di Cusano Milanino, Franco Peirano ai Monti Savonesi con la collaborazione di Mauro Moreno, e poi sono stati offerti circa 5000 regali solidali oltre ad tante iniziative come   come  nel 2018  “La Fotografia diventa nobile”, asta di fotografie donate dai più importanti maestri italiani dell’obiettivo e, quest’anno “Cusano Milanino per La Ricerca”, due giorni di sensibilizzazione per parlare di fibrosi cistica attraverso il cinema e il teatro.

La soddisfazione di Rachele è nelle sue parole: “Nel totale generale delle donazioni, abbiamo raddoppiato la cifra dello scorso anno raccogliendo oltre 50mila euro! La ricerca ha fatto passi da gigante in questi ultimi tempi e io ho sempre pensato che, solo sostenendola, sarebbe stato possibile fare la differenza. Soltanto cinquant’anni fa, i bambini affetti dalla mia malattia non superavano i tre anni di vita, ma lo sviluppo di nuove terapie antibiotiche meno invasive o lo studio di apparecchiature per una fisioterapia più mirata sono conquiste che hanno permesso di rendere la vita di noi malati un po’ più accettabile e ci hanno donato più tempo per vivere.
Si sente sempre spesso nominare la ricerca, ma pochi sanno veramente cosa significa operare in questo settore. Quel lavoro comporta innumerevoli ore di studio, notti in laboratorio, risultati deludenti, strade da cominciare da capo. Tra i nostri volontari ci sono i ricercatori stessi, che abbiamo voluto incontrare per capire chi stavamo sostenendo. Conoscerci è stato fondamentale, perché l’unione fa la forza e dà nuove motivazioni per  combattere la malattia, ognuno dando il proprio contributo. Per questo voglio ringraziarvi tutti, di cuore, per averci supportato e per essere al nostro fianco in questa grande battaglia.”

Altri amici ci sono stati vicini raccogliendo donazioni in occasione di compleanni, anniversari, feste, coinvolgendo a loro volta amici e colleghi e, una moltitudine di persone, seguaci di Rachele pilota e testimonial di FFC, hanno donato attraverso le raccolte di Facebook, o attraverso il sito dell’iniziativa https://correreperunrespiro.it/

Le foto sono tratte dal sito  www.rachelesomaschini.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fotogiornalista da 35 anni, collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani. Ha raccontato con le immagini la caduta del muro di Berlino, Albania, Nicaragua, Palestina, Iraq, Libano, Israele, Afghanistan e Kosovo e tutti i maggiori eventi sul suolo nazionale lavorando per agenzie prestigiose come la Reuters e l’ Agence France Presse, Fondatore nel 1991 della agenzia Controluce, oggi è socio fondatore di KONTROLAB Service, una delle piu’ accreditate associazioni fotografi professionisti del panorama editoriale nazionale e internazionale, attiva in tutto il Sud Italia e presente sulla piattaforma GETTY IMAGES. Docente a contratto presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli., ha corsi anche presso la Scuola di Giornalismo dell’ Università Suor Orsola Benincasa e presso l’Istituto ILAS di Napoli. Attualmente oltre alle curatele di mostre fotografiche e l’organizzazione di convegni sulla fotografia è attivo nelle riprese fotografiche inerenti i backstage di importanti mostre d’arte tra le quali gli “Ospiti illustri” di Gallerie d’Italia/Palazzo Zevallos, Leonardo, Picasso, Antonello da Messina, Robert Mapplethorpe “Coreografia per una mostra” al Museo Madre di Napoli, Diario Persiano e Evidence, documentate per l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive, rispettivamente alla Castiglia di Saluzzo e Castel Sant’Elmo a Napoli. Cura le rubriche Galleria e Pixel del quotidiano on-line Juorno.it E’ stato tra i vincitori del Nikon Photo Contest International. Ha pubblicato su tutti i maggiori quotidiani e magazines del mondo, ha all’attivo diverse pubblicazioni editoriali collettive e due libri personali, “Chetor Asti? “, dove racconta il desiderio di normalità delle popolazioni afghane in balia delle guerre e “IMMAGINI RITUALI. Penitenza e Passioni: scorci del sud Italia” che esplora le tradizioni della settimana Santa, primo volume di una ricerca sui riti tradizionali dell’Italia meridionale e insulare.

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Per i Ponti 16 milioni di partenze e 5,5 miliardi di spesa

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Quasi 16 milioni di partenze e una complessivamente circa 5,5 miliardi di euro: è il bilancio sui ponti di primavera fatto dall’Osservatorio Turismo Confcommercio in collaborazione con Swg. Un 1 milione di turisti faranno un viaggio di 6 pernottamenti o più a destinazione, unendo quindi le due festività. Se poi il meteo si stabilizzasse, in particolare per quel 30% circa che punta alle località balneari, questi valori potrebbero crescere ulteriormente, sfiorando i 20 milioni di partenze per circa 6 miliardi in termini di spesa.

Resta assolutamente maggioritaria, nel panorama complessivo dei due ponti, la scelta di strutture turistico ricettive per i pernottamenti a destinazione: tra il 55% e il 60% a seconda del periodo preso in considerazione, anche se, per quello del 1 maggio, raddoppia la percentuale di coloro che optano per affitti brevi (dal 6% al 12%).

La Festa della liberazione – che cade di giovedì e quindi configura un ponte particolarmente allettante – vedrà oltre 9 milioni di italiani in viaggio, circa un milione in più dello scorso anno, confermando quindi la buona performance della domanda interna di turismo che, da febbraio, sembra avere superato la fase di “stanca” che l’aveva contraddistinta per buona parte del secondo semestre dello scorso anno. Abbastanza concentrata la scelta delle destinazioni, con il 31% che opta per località della costa e un ulteriore 31% che punta invece a borghi, città e città d’arte, mentre 1 italiano su 10 preferisce la montagna.

Ma soprattutto, nel confronto con lo stesso periodo del 2023, aumenta di ben 6 punti percentuali la schiera di coloro che si spingono al di fuori della propria regione, restando comunque in Italia (il 47%) o andando all’estero (17%). Positive anche le previsioni per il ponte del primo maggio con quasi 7,5 milioni di italiani in viaggio, un milione dei quali però, come detto, in vacanza già dal 25 aprile.

Qui pesa di più, almeno per il momento, la variabile delle condizioni metereologiche: un’incertezza che si riversa sulla scelta delle destinazioni, con quelle balneari che scendono lievemente, passando al 26%, mentre borghi, città e città d’arte totalizzano complessivamente un 22%, 9 punti in meno del ponte della liberazione; terza tipologia di destinazione, le località di campagna, con una componente rilevante di seconde case, che realizza il 14% delle preferenze.

Stabile la montagna. Anche in questo caso aumenta, rispetto all’anno scorso, il raggio di spostamento degli italiani in viaggio: si riduce infatti di 12 punti percentuali (dal 51% al 39%) la quota di chi resterà vicino a casa o, comunque, nella propria regione, e aumenta di 14% quella di chi si recherà all’estero.

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Campi Flegrei, la terra trema ancora, epicentro a Bacoli

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Continuo a tremare la terra nei campi Flegrei: magnitudo 2.1, epicentro a Bacoli alla profondità di poco più di 2 km. Anche ieri erano state registrate delle scosse a Pozzuoli, poco più che strumentali ma pure avvertite dalla popolazione. Paura ma nessun danno. Pochi hanno deciso di scendere in strada anche a causa del maltempo che ha imperversato per tutta la notte con piogge forti e temporali.

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L’eredità di Totò diventa un brand: gli eredi regolamentano l’uso dell’immagine dell’artista

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Il celebre attore e poeta napoletano Totò, noto per la sua poesia “A Livella”, è diventato un’icona talmente amata da essere frequentemente rappresentata in ristoranti, pizzerie e su prodotti come le etichette di vino. Questo uso diffuso ha portato gli eredi dell’artista a decidere di intervenire per regolamentare e proteggere l’immagine del “principe della risata”.

Elena De Curtis, nipote di Totò, ha espresso preoccupazione per il modo in cui il nome e l’immagine del nonno vengono utilizzati: «Ci imbattiamo ovunque, nei posti più impensati, nel suo nome e nelle sue foto utilizzati senza il minimo rispetto del diritto all’immagine». Di fronte a questa situazione, gli avvocati degli eredi hanno iniziato a inviare comunicazioni legali a numerose attività commerciali in Italia, specialmente pizzerie che utilizzano il nome o l’immagine dell’artista.

Questo fenomeno non è limitato a un’area specifica ma si estende in varie città italiane, da Torino a Latina a Porto Ascoli. Tra i nomi di locali coinvolti figurano “Casa Totò”, “Totò e Peppino” e “A Livella”. Anche decorazioni come quadri e poesie che adornano le pareti di questi locali sono diventati oggetto di contenzioso.

L’intervento legale non si ferma solo a una questione di immagine, ma coinvolge anche il rispetto delle nuove normative. A seguito di un’ordinanza cautelare emessa a giugno 2023 dal Tribunale di Torino, è stato chiarito che l’utilizzo del nome e dell’immagine di Totò senza consenso costituisce un sfruttamento illegittimo. Gli eredi ora richiedono che non si usino più il nome e l’immagine dell’artista per fini commerciali e pubblicitari, eliminando ogni riferimento nei segni distintivi dei locali, dai siti web ai materiali di marketing.

In caso di inosservanza, il Tribunale di Torino ha stabilito il pagamento di una penale di 200 euro per ogni violazione constatata. Alcuni locali hanno già iniziato a cambiare insegna e nome per conformarsi a queste richieste, spesso sotto la guida di processi di mediazione legale.

La famiglia De Curtis, venuta a conoscenza dell’utilizzo non autorizzato del nome da parte della pizzeria “Alla casa di Totò” a Torino, ha sospeso tutte le attività che miravano alla creazione di un brand e di un format di ristoranti e pizzerie ispirati a Totò. Questo ha portato a una ricerca su scala nazionale per prevenire ulteriori usi non autorizzati del nome d’arte.

Il processo di regolamentazione, secondo gli eredi, è diventato essenziale. “Una regolamentazione a questo punto è assolutamente necessaria”, sottolinea la famiglia, non solo per proteggere l’eredità di Totò, ma anche per garantire che il suo nome e la sua immagine siano usati in modo rispettoso e appropriato.

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