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Coronavirus, appena 6 morti e 126 contagiati: l’Italia sta guarendo

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La flessione della pandemia in Italia fa segnare un nuovo minimo assoluto delle vittime giornaliere, appena 6 (erano state 22 domenica), il livello piu’ basso dall’inizio dell’emergenza a febbraio, e solo una in Lombardia. I contagiati individuati nelle ultime 24 ore sono 126, altro dato in calo rispetto al giorno precedente (174), dei quali 78 nella regione piu’ colpita, quasi il 62%. Numeri ancora confortanti, su cui pero’ pesa il basso numero di tamponi, appena 27.218, come di consueto nel weekend. Di questi quasi 8 mila in Lombardia, la cui amministrazione regionale proroga l’obbligo di mascherine all’aperto fino al 14 luglio, ma dal 10 luglio riaprira’ discoteche e sale da ballo all’aperto e permettera’ gli sport di contatto, calcetto in testa. Il Veneto invece imporra’ tamponi gratuiti alle badanti che torneranno da Paesi extra Ue. Misure che oscillano tra l’allentamento del rigore e la prevenzione di nuovi, possibili focolai nella Fase 3, come quello di Mondragone, nel Casertano, che conta 23 nuovi casi. E molti esperti continuano ad ammonire sul rischio di cluster derivanti dagli assembramenti estivi e su un eccesivo relax. Anche in vista della riapertura dei voli alle nazioni esterne all’Unione europea a partire da mercoledi’ 1 luglio. I timori sono legati al ridotto controllo del coronavirus in colossi demografici come gli Stati Uniti e la Russia. Il pericolo di contagi dall’estero e’ esemplificato dal focolaio a Fiumicino, vicino a Roma, originato da un cittadino del Bangladesh tornato dal proprio Paese. I dati del ministero della Salute parlano di nuove vittime nelle ultime 24 ore in sole 4 regioni: Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Toscana. Nelle rimanenti 16 non ci sono stati morti. Il totale dei deceduti ufficiali per coronavirus sale a quota 34.744. Nell’ultima settimana l’incremento di vittime e’ sceso quasi del 50%, da meno di 300 a circa 150, fa notare Carlo La Vecchia, epidemiologo dell’Universita’ Statale di Milano. In otto regioni non si registrano nuovi positivi: Marche, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Sardegna, Valle d’Aosta, Calabria e Molise, cosi’ come nella Provincia autonoma di Trento. Diminuiscono di 2 unita’ i ricoverati in terapia intensiva: sono 96, dei quali 43 in Lombardia. In 9 regioni e in Trentino non ci sono piu’ pazienti in rianimazione. I malati – attualmente positivi – sono 16.496. In Veneto, che ha la performance migliore tra le Regioni del Nord, i nuovi casi sono 3, le vittime a quota zero nelle ultime 24 ore. Il presidente Luca Zaia ha annunciato test obbligatori e gratis per le badanti che torneranno da Paesi non-Unione europea per riprendere servizio in famiglie venete. A partire dal 1 luglio. Per usufruire del servizio bisognera’ rivolgersi al sistema sanitario regionale, a partire dai medici di base. “E’ una maniera per proteggere gli anziani e i loro familiari”, ha detto Zaia, spiegando che “i tamponi verranno fatti in tempo reale”. In Lombardia invece bisognera’ ancora indossare la mascherina all’aperto fino al 14 luglio. “Abbiamo parlato con tanti esperti – dice il governatore Attilio Fontana – e riteniamo che per una questione di precauzione sia giusto proseguire in questa direzione, visto che i numeri stanno andando bene”. In Piemonte, altra regione molto colpita dal Covid 19 – oggi ha registrato 2 nuovi casi e 2 vittime – una ordinanza del governatore Alberto Cirio cancellera’ l’obbligo del distanziamento a bordo dei treni, “in modo da evitare i problemi legati agli spostamenti turistici”. La Regione e’ in attesa del parere del Comitato tecnico scientifico (Cts).

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Influenza e Covid, attesa crescita con ritorno a scuola

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La riapertura delle scuole dopo le festività natalizie potrebbe dare un’ulteriore spinta alle infezioni respiratorie: influenza, soprattutto, ma anche Covid-19 e virus respiratorio sinciziale. È il timore espresso da più parti e confermato anche dalla Società Italiana di Pediatria. “Con il rientro dei bambini a scuola ci aspettiamo un aumento dei casi di influenza anche se – c’è da dire – durante il periodo delle vacanze non si è osservato un calo dei contagi, probabilmente per le occasioni di vita sociale durante le festività.

Inoltre, siamo nel momento del clou del virus respiratorio sinciziale”, dice Rino Agostiniani, consigliere nazionale della Società Italiana di Pediatria, che sottolinea che “è importante che i bambini che hanno sintomi influenzali rimangano a casa”. “Ho scritto al ministro della Salute con l’obiettivo di accedere un faro su una malattia che provoca, soprattutto tra i neonati, gravi patologie, anche mortali: la bronchiolite.

La Commissione europea ha autorizzato il vaccino Nirsevimab che ha già passato severissime e rigidissime misure di controllo da parte di Ema. Questo farmaco potrebbe essere uno strumento fondamentale per la lotta alla bronchiolite ed è arrivato il momento che venga adottato anche nel nostro Paese, quanto prima”, ha intanto fatto sapere Orfeo Mazzella, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali al Senato, citando il caso di una neonata di tre mese morta a fine anno probabilmente proprio a causa di questo virus.

Intanto nelle ultime due settimane, in Italia, l’influenza e le sindromi simil-influenzali hanno fatto registrare numeri da record: due milioni di persone messe a letto solo nelle ultime due settimane dell’anno, con tassi elevati soprattutto nei bambini più piccoli “che sono quelli nel corso degli ultimi anni non hanno sviluppato un patrimonio immunitario per difendersi dall’infezione”, spiega Agostiniani. Covid-19, al contrario, nell’ultima rilevazione del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità ha mostrato un lieve rallentamento.

Tuttavia, nel mondo sembra che i contagi abbiano ripreso a salire: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle ultime 4 settimane ci sono stati 850mila casi di Covid nel mondo, con un aumento del 52% rispetto al mese precedente. I numeri reali, tuttavia, potrebbero essere molto più alti.

“Sappiamo che in tutto il mondo le segnalazioni sono diminuite, i centri di sorveglianza sono diminuiti, i centri di vaccinazione sono stati smantellati o chiusi. Questo fornisce un quadro incompleto della situazione e purtroppo dobbiamo aspettarci più casi di quelli che abbiamo dichiarato ufficialmente”, ha detto Christian Lindmeier dell’Oms.

Che la situazione stia peggiorando si intuisce anche dai ricoveri: tra il 13 novembre e il 10 dicembre, nei Paesi che segnalano sistematicamente i dati all’Oms e che sono ormai meno di 60, sono stati registrati più di 118 mila nuovi ricoveri per Covid e più di 1.600 nuovi ricoveri in terapia intensiva, con un aumento rispettivamente del 23% e del 51%.

La ripresa dei contagi potrebbe essere legata alla nuova JN.1 del virus Sars-CoV-2. I dati che arrivano dagli Stati Uniti sembrano confermarlo. Secondo le ultime stime dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) nell’ultima settimana JN.1 è arrivata al 61,6% di prevalenza. JN.1, che ormai è dominante anche in Italia, discende dalla variante BA.2.86 (Pirola) ed è stata isolata proprio negli Stati Uniti lo scorso settembre. Per i Cdc “al momento non vi è alcuna indicazione di un aumento della gravità da JN.1”. Tuttavia, è possibile che “questa variante possa determinare un aumento delle infezioni”.

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Covid, meno ricoveri in ospedale e meno contagi

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L’indice di trasmissibilità per il Covid-19 basato sui casi con ricovero ospedaliero al 26 dicembre si conferma sotto soglia epidemica e sostanzialmente stabile con 0,75; in leggera diminuzione anche i ricoveri sia nei reparti che i terapia intensiva. Anche l’incidenza di casi Covid-19 diagnosticati e segnalati nel periodo 28 dicembre 2023-3 gennaio 2024 è in lieve diminuzione pari a 66 casi per 100.000 abitanti rispetto ai 70 della settimana precedente. Il numero di nuovi contagi segnalati è 38.736 contro i 40.988 della settimana precedente e i 60.556 della settimana ancora prima. Questo quanto emerge dall’ultimo monitoraggio del ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità, in cui viene spiegato che, per l’Rt, i valori potrebbero essere sottostimati “a causa di un ritardo di notifica dei ricoveri durante i giorni festivi” e per l’incidenza “in parte per una ridotta frequenza di diagnosi effettuate durante i giorni festivi”.

Per le ospedalizzazioni, al 3 gennaio l’occupazione dei posti letto in area medica risulta pari al 10,1% (6.320 ricoverati) rispetto all’11,0% rilevato al 27 dicembre 2023. In riduzione anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 2,8% (246 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (3,2% al 27 dicembre 2023). I tassi di ospedalizzazione e mortalità, viene rilevato nel monitoraggio, aumentano con l’età, presentando i valori più elevati nella fascia d’età 90+ anni; anche il tasso di ricovero in terapia intensiva aumenta con l’età. L’incidenza settimanale dei casi diagnosticati e segnalati risulta in diminuzione nella maggior parte delle Regioni e Province.

L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Lazio (128 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (6 casi per 100.000 abitanti). Le reinfezioni sono al 43% circa, in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente. Per quanto riguarda le varianti, alla data della più recente indagine rapida condotta dall’11 al 17 dicembre 2023, JN.1 (discendente di BA.2.86) è predominante, con una prevalenza nazionale stimata pari a 38,1%. Si conferma, inoltre, se pur con valori di prevalenza in diminuzione, la co-circolazione di ceppi virali ricombinanti riconducibili a XBB, ed in particolare alla variante d’interesse EG.5 (prevalenza nazionale stimata pari a 30,6%).

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In Spagna torna mascherina contro boom virus respiratori e Covid

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Un appello al “buon senso” e la raccomandazione “ad avere sempre a portata di mano la mascherina” da indossare negli ambienti affollati o sui trasporti pubblici è stato lanciato oggi dalla ministra spagnola di Sanità, Monica Garcia, a causa del “notevole aumento” di virus respiratori registrati negli ultimi giorni, che hanno già portato in emergenza numerosi centri di salute e servizi di pronto soccorso ospedalieri. In una dichiarazione alla tv nazionale Rtve, Garcia ha fatto riferimento all’incidenza attuale di virus respiratori “di 1.000 casi per 100.000 abitanti”, secondo il rapporto settimanale dell’Istituto Carlos III di riferimento.

“Il tasso di ricoveri, nonostante il lieve aumento, si mantiene basso, sotto i 30 casi per 100.000 abitanti”, ha aggiunto, ma “è prevedibile che continuerà a intensificarsi nei prossimi giorni”. La ministra ha convocato per lunedì il Consiglio interterritoriale del Sistema sanitario nazionale di salute, per “unificare i criteri per “affrontare i picchi di virus respiratori”, dopo che regioni come la Catalogna e la Comunità Valenziana hanno ripristinato da oggi l’obbligo di mascherina in ospedali, centri sanitari e residenze di anziani.

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