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Commando paramilitari vicini ad Ortega assaltano l’Università di Managua, 2 morti e decine di feriti tra i giovani asserragliati salvati dal Cardinale Brenes

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I muri della chiesa della Divina Misericordia sono crivellati dai proiettili. Persino la statua di Gesù è stata colpita. Per dodici ore, la parrocchia di fronte all’Università nazionale autonoma del Nicaragua (Unan), è stata sotto il fuoco dei gruppi paramilitari nicaraguensi. Da quando è scoppiata la rivolta dei giovani, il 18 aprile, sono questi commando della morte a fare il “lavoro sporco”. Le chiamano “turbas” nel Paese, e venerdì sera hanno attaccato l’ateneo, occupato da studenti che protestano contro il regime dispotico e violento del presidente Daniel Ortega. Quando è calato il sole, complice il buoi, i paramilitari hanno attraversato la capitale, Managua, deserta dopo un giorno di paralisi per  il secondo sciopero generale, organizzato dall’opposizione. I ragazzi asserragliati nella Università sono stati colti di sorpresa. Il blitz è stato di una brutalità impressionante. I commando hanno iniziato l’assalto con armi di grosso calibro contro gli studenti che cercavano riparo dietro le barricate. Difficile resistere. Un ragazzo è stato ucciso subito.

Managua. Bande paramilitari vicine al presidente Ortega impongono il terrore con le armi

 

Un altro, gravemente ferito, si è spento poche ore dopo nella chiesa della Divina Misericordia. È lì che si sono rifugiati in oltre cento, in fuga dalle raffiche delle “turbas”. Con loro c’era anche il giornalista del Washington Post, Joshua Partlow, e il corrispondente di 100% Noticias, José Noel Marenco. I sacerdoti Raúl Zamora e Erick Alvarado, che si trovavano all’interno della parrocchia, li hanno accolti e hanno improvvisato un ospedale da campo per curare i feriti.  

I paramilitari non si sono fermati nemmeno davanti ad una chiesa e hanno cominciato a sparare sull’edificio di culto, colpendo altri due giovanissimi.Sul posto sono accorsi parenti, amici e altri dimostranti. Volevano  liberare i ragazzi. Non hanno, però, potuto avvicinarsi perché la zona era circondata dalla polizia che ha impedito l’accesso perfino alle ambulanze, chiamate per soccorrere i feriti. A salvare i giovani  assediati sono stati il nunzio, monsignor Waldemar Stanislaw Sommertag, e il cardinale Leopoldo Brenes, arcivescovo di Managua. All’alba, dopo una nottata di trattative con la polizia, i due alti prelati si sono presentati alla Divina Misericordia per portare via i ragazzi, accompagnati da vari bus e dai rappresentanti dell’Onu e della Corte interamericana per i diritti umani. Ora vogliono garanzie perché nulla venga fatto a questi giovani. Ma in Nicaragua la violenza non si ferma. Daniel Ortgega, il presidente in carica, è disposto a mantenere il potere usando ogni mezzo lecito e anche bande paramilitari. Quelle che fanno il lavoro sporco.

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Zelensky ringrazia il Senato americano: un aiuto vitale

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato il Senato americano per aver approvato 61 miliardi di dollari in aiuti militari ed economici al suo Paese. “Sono grato al Senato degli Stati Uniti per aver approvato un aiuto vitale per l’Ucraina”, ha scritto Zelensky sui social media poco dopo l’ok al massiccio pacchetto di aiuti per Kiev.

“Ringrazio il leader della maggioranza Chuck Schumer e il leader repubblicano Mitch McConnell per la loro forte leadership nel portare avanti questa legislazione bipartisan, così come tutti i senatori degli Stati Uniti su entrambi i lati della navata che hanno votato a favore”, ha continuato il presidente ucraino. “Apprezzo ugualmente il sostegno del presidente Biden e non vedo l’ora che il disegno di legge venga firmato presto e che il prossimo pacchetto di aiuti militari corrisponda alla risolutezza che vedo sempre nei nostri negoziati”, ha aggiunto Zelensky. “Le capacità a lungo raggio, l’artiglieria e la difesa aerea dell’Ucraina sono strumenti fondamentali per ripristinare prima la pace giusta”, secondo il presidente. Gli Stati Uniti sono stati il principale sostenitore militare di Kiev nella sua guerra contro la Russia, ma il nuovo pacchetto di aiuti che include forniture militari vitali era rimasto bloccato per mesi al Congresso americano. L’esercito ucraino si trova ad affrontare una grave carenza di armi e di nuove reclute, mentre Mosca esercita una pressione costante da est.

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Mosca, annullata la marcia della Vittoria

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Mosca e altre città russe hanno annullato la marcia della Vittoria del 9 maggio per ragioni di sicurezza. Lo ha riferito la Tass citando la co-presidente del quartier generale del movimento Elena Tsunayeva. “A causa delle minacce esistenti alla pubblica sicurezza, il quartier generale del Reggimento Immortale russo ha deciso di annullare la marcia del Reggimento Immortale del 2024”, ha spiegato Tsunayeva in conferenza stampa aggiungendo che quest’anno i festeggiamenti del 9 maggio assumeranno la forma di altri eventi.

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Cina: infondate le accuse Usa di supporto militare a Mosca

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La Cina ha definito “infondate le accuse degli Usa sul sostegno militare” di Pechino alla Russia, impegnata nella sua guerra contro l’Ucraina. E’ quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, nell’imminenza della visita del segretario di Stato americano Antony Blinken.

Gli Stati Uniti, ha aggiunto Wang nel briefing quotidiano, “hanno presentato una legge sugli aiuti su larga scala per l’Ucraina, lanciando allo stesso tempo accuse infondate contro il normale commercio tra Cina e Russia. Questo tipo di approccio è estremamente ipocrita e del tutto irresponsabile, e la Cina vi si oppone con fermezza”. Sulla questione ucraina, “la Cina ha sempre mantenuto una posizione obiettiva e giusta, ha sostenuto attivamente i colloqui di pace e ha spinto per la soluzione politica”, ha rincarato Wang, per il quale Pechino “implementa costantemente le normative sull’esportazione di beni a duplice uso.

La Cina non è né artefice né parte della crisi ucraina e non ha mai gettato benzina sul fuoco e per questo con accetteremo che altri scarichino la responsabilità o diano la colpa a noi”. Negli ultimi anni, in particolare dall’aggressione di Mosca all’Ucraina di febbraio 2022, Cina e Russia hanno intensificato la cooperazione economica e i contatti diplomatici, portando la loro partnership strategica a livelli elevati, mai raggiunti prima. Pechino ha rivendicato un ruolo neutrale nel conflitto ucraino, ma evitato condanne di Mosca e ha offerto sostegno diplomatico ed economico, facendo schizzare l’interscambio commerciale nel 2023 al record di 240 miliardi di dollari.

Prima dell’imminente visita in Cina del 24-26 aprile, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto che Pechino sta indirettamente alimentando la guerra in Ucraina con la fornitura di componenti a Mosca usati per espandere le sue capacità militari. “Quando si tratta della base industriale della difesa russa, il principale contributore in questo momento è la Cina”, ha detto Blinken venerdì, dopo l’incontro ministeriale del G7 a Capri, aggiungendo che ciò “permette alla Russia di continuare l’aggressione contro l’Ucraina”.

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