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Champions, Inter eliminata dal Barcellona dei ragazzini: gli uomini di Conte sprecano e falliscono l’impresa

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Non riesce a Conte l’impresa che fu di Mourinho: il sogno Champions sfuma definitivamente a quattro minuti dalla fine. L’Inter si arrende al Barcellona, condannata dagli errori dei suoi attaccanti e impigliata nella rete del fuorigioco blaugrana. Lukaku illude e conquista il pari ma in qualche modo fallisce l’occasione per chiudere la partita. Paura e assenze sono un mix che non perdona. La paura genera errori e imprecisioni che costano caro, le assenze hanno fiaccato una squadra che non ha la rosa adatta a competere in campionato e in Champions. Resta l’amarezza per aver fallito un’impresa che sembrava anche alla portata dei nerazzurri. Hanno lottato, hanno creato occasioni, hanno messo in crisi una squadra blasonata e temibile anche senza il genio di Messi e rimaneggiata da un turnover che ha privilegiato i piu’ giovani. I settantamila di San Siro hanno spinto e sostenuto l’Inter per novanta minuti, rispondendo con calore e partecipazione all’appello di Conte. All’86’, mentre l’Inter cercava disperatamente il gol della qualificazione, e’ arrivato come una mazzata il 2-1 di Fati mentre il Dortmund vince contro lo Slavia.

Fuori dalla Champions tra gli applausi e a testa alta. Ora resta l’Europa League da onorare e un campionato da giocare per ora da capolista. L’Inter gioca propositiva, crea tanto ma spreca troppo. Ha subito una buona palla D’Ambrosio ma tira fuori misura. Al 7′ segna Lukaku in fuorigioco. Il Barcellona pero’ non e’ venuto a Milano per cedere il fianco. Al 9′ Perez spaventa con un diagonale neutralizzato in tuffo da Handanovic. Intanto da Dortmund arrivano cattive notizie, il Borussia si porta in vantaggio. L’Inter prova subito a reagire con Lukaku che si fa murare da Lenglet. Poi e’ Biraghi a chiamare in causa Neto: bellissima azione nerazzurra ma il portiere respinge. E proprio nel momento migliore per l’Inter arriva la doccia fredda del gol di Perez: lancio verticale di Griezmann, Godin in marcatura su Vidal serve inavvertitamente Perez che sigla l’1-0. La difesa nerazzurra fatica e si soffre, come al 33′, quando, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Lenglet fallisce il raddoppio calciando a fil di palo. Al centrocampo nerazzurro manca qualita’ e si sente la mancanza di Sensi e Barella. L’Inter comunque non si da’ per vinta. Al 33′ Lautaro prova con uno stop e tiro di prima intenzione ma Neto si oppone ancora. Poi al 37′ D’Ambrosio non inquadra la porta di testa. La tensione a San Siro e’ palpabile. Ma trenta secondi dopo la notizia dell’1-1 dello Slavia Praga, arriva anche il gol di Lukaku: Lautaro protegge palla, serve il belga che dalla distanza di sinistro buca Neto. Esplode San Siro che ricomincia a respirare.

L’Inter deve stringere i denti anche nella ripresa: al 13′ Griezmann calcia potente di sinistro ma Handanovic respinge. Il Borussia si porta di nuovo avanti e contemporaneamente a San Siro Lukaku si divora il 2-1 calciando addosso a Neto da due passi. Poco dopo ancora il belga spreca clamorosamente allungandosi troppo la palla lanciato a rete. Prova cosi’ a far tutto da solo Lautaro, il migliore in campo per l’Inter, che con un pallonetto fa fuori Lenglet ma calcia a lato. Poi al 28′ segna ma da posizione irregolare. Conte si gioca il tutto per tutto e mette in campo anche Politano ed Esposito, schierando tutti gli attaccanti disponibili. Al 34′ altro gol di Lautaro anche questo annullato. Il gol regolare non arriva e la squadra, troppo sbilanciata, subisce invece il colpo del ko firmato da Fati appena entrato, il piu’ giovane marcatore della storia della Champions. San Siro inizia a svuotarsi, l’Inter troppo sprecona saluta la Champions e da domenica tornera’ a concentrarsi solo sul campionato e a difendere il primo posto.

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Champions, il Real Madrid di Ancelotti batte il City ai rigori e vola in semifinale

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Il “re” di coppe piazza un altro colpo: il Real Madrid di Carlo Ancelotti raggiunge la semifinale di Champions League dopo una battaglia durissima contro il Manchester City di Pep Guardiola. Raggiunge così Del Bosque come il secondo allenatore del Real Madrid con più presenze in Champions.

Con uno spettacolare pareggio 3-3 nell’andata, i Blancos di Carlos Ancelotti si sono imposti dopo i rigori (5-4) nel ritorno dei quarti di finale all’Etihad Stadium. Nonostante un inizio frenetico, con il Real che si è portato in vantaggio al 12’ grazie a Rodrygo e il Manchester City che ha colpito la traversa con Haaland, il primo tempo si è chiuso sull’1-1, firmato da De Bruyne al 76’. Il ritmo del match è stato incandescente, con entrambe le squadre impegnate in rapidi scambi e azioni fulminee. Nonostante gli sforzi di entrambi i lati nei tempi regolamentari e supplementari, il risultato è rimasto invariato.

La partita è stata caratterizzata da un gioco tattico, con Pep Guardiola e Carlo Ancelotti che hanno orchestrato le loro mosse con maestria. Ma è stata la lotteria dei rigori a decretare il vincitore, con il Real Madrid che ha avuto la meglio, accedendo così alla semifinale per il quarto anno consecutivo. Ora, i Blancos si preparano ad affrontare il Bayern Monaco in un’altra sfida emozionante per un posto nella finale di Champions League.

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Champions, il Bayern va in semifinale battendo l’Arsenal di misura

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Il Bayern Monaco si consola del campionato deludente conquistando l’accesso alla semifinale di Champions League dopo una vittoria cruciale sul campo dell’Arsenal. Con un risultato finale di 1-0 all’Allianz Arena nel ritorno dei quarti di finale, i bavaresi hanno dimostrato ancora una volta la loro forza e determinazione. Il momento decisivo è arrivato nella ripresa, quando Kimmich ha trovato la rete di testa su un preciso cross di Guerreiro al minuto 63’.

La partita è stata caratterizzata da un dominio del Bayern, che ha colpito due volte il palo nella stessa azione all’inizio della ripresa, con Goretzka e Guerreiro, mettendo a dura prova la difesa dell’Arsenal. Nonostante i tentativi dei Gunners di reagire grazie ad un ottimo Jorginho, il Bayern ha mantenuto saldamente il controllo del gioco e ha difeso con determinazione il proprio vantaggio fino al fischio finale.

Questo risultato segue il pareggio 2-2 nell’andata all’Emirates di Londra, confermando la superiorità complessiva del Bayern Monaco nella doppia sfida. Ora, i bavaresi si preparano ad affrontare la vincente tra Manchester City e Real Madrid nella semifinale.

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Calcio, Ronaldo ha vinto l’arbitrato con la Juventus che dovrà versargli quasi 10 milioni di euro

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Cristiano Ronaldo Vince la Controversia per gli Stipendi Arretrati: Terzo Tentativo di Arbitrato Risolutivo

Dopo una lunga disputa legale, Cristiano Ronaldo ha finalmente ottenuto giustizia nel suo reclamo per il pagamento di 19,5 milioni di euro di stipendi arretrati. Al terzo tentativo di arbitrato, l’ex giocatore della Juventus ha visto riconosciuta la sua ragione in sede stragiudiziale. E la Juve dovrà pagare 9.774.166 milioni di euro ai quale aggiungere gli interessi: si tratta di quanto il calciatore avrebbe dovuto incassare al netto di tasse e contributi.

Il collegio di arbitri incaricato di decidere sulla controversia è composto da Gianroberto Villa, Roberto Sacchi e Leandro Cantamessa. Questa squadra di esperti ha esaminato attentamente il caso e ha concluso che Ronaldo aveva diritto ai pagamenti richiesti.

Il team legale che ha rappresentato Cristiano Ronaldo è stato guidato da professionisti di alto livello, tra cui Emanuele Guastalla, John Shehata e Fabio Iudica. Quest’ultimo, oltre a essere un avvocato stimato, è anche docente di diritto sportivo all’Università Bicocca di Milano, portando una vasta esperienza e competenza nel settore.

La decisione dell’arbitrato rappresenta un importante traguardo per Ronaldo e il suo team legale, che hanno lottato strenuamente per far valere i  diritti contrattuali. Il riconoscimento della sua ragione sottolinea l’importanza di risolvere le controversie in modo equo e trasparente, garantendo che i professionisti dello sport siano trattati con giustizia e rispetto.

La vittoria di Ronaldo in questa battaglia legale non solo ha un impatto finanziario significativo per lui personalmente, ma invia anche un messaggio importante all’industria dello sport riguardo alla necessità di rispettare i contratti e gli accordi stipulati con i giocatori.

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