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Cronache

Caso Palamara, si vota per il Csm: al via la prima tornata di suppletive: ecco i nomi dei 16 candidati

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Si tiene tra oggi e domani la prima delle due elezioni suppletive con cui, entro l’inizio del nuovo anno verranno coperte le poltrone rimaste vuote nel plenum a seguito della bufera scatenata su Palazzo dei Marescialli dal caso Palamara. Il voto darà il nome dei successori di Luigi Spina e Antonio Lepre, eletti in quota pm. Sedici i candidati, tra i quali il pm antimafia Nino Di Matteo e il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano, responsabile del procedimento a Marco Cappato che ha chiesto l’assoluzione dell’esponente dei Radicali in merito alla morte di dj Fabo. Gli altri nomi sul tappeto sono quelli di Anna Chiara Fasano, Grazia Errede, Simona Maisto, Gabriele Mazzotta, Alessandro Milita, Francesco De Tommasi, Lorenzo Lerario, Paola Cameran, Fabrizio Vanorio, Andrea Laurino, Antonio D’Amato, Francesco De Falco, Alessandro Crini e Anna Capena. La successiva tornata, dell’8 e 9 dicembre servirà a indicare un componente togato tra i giudici, dopo il passo indietro del presidente del tribunale di Vasto, Bruno Giangiacomo, cui, sulla carta, sarebbe spettata la poltrona lasciata da Paolo Criscuoli.Sono cinque i membri di Palazzo dei Marescialli che si sono dimessi a seguito della pubblicazione delle intercettazioni legate all’inchiesta della procura di Perugia sul pm Luca Palamara. Gli altri due consiglieri coinvolti, Gianluigi Morlini e Corrado Cartoni, sono stati sostituiti, prima dell’estate, da Giuseppe Marra e Ilaria Pepe. Nelle prossime settimane dovrebbe arrivare anche la nomina del nuovo procuratore generale presso la Cassazione, dopo le dimissioni di Riccardo Fuzio, anche lui finito nello scandalo a seguito di un colloquio con Palamara intercettato nel corso dell’indagine. I cinque ex consiglieri sono stati travolti dallo scandalo nomine dopo la pubblicazione di una serie di intercettazioni registrate la notte del 9 maggio del 2019 attraverso il trojan installato nel cellulare dell’indagato Palamara. I cinque erano presenti a un incontro privato organizzato dall’ex presidente dell’Anm, alla presenza di Luca Lotti e Cosimo Ferri, nel quale il gruppo discusse delle future nomine ai vertici di alcune procure, a cominciare da quella capitolina.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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