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Brexit e le ragioni del fallimento politico dell’Unione Europea

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Qui in Inghilterra s’incomincia a respirare l’aria come se fosse di un isola quasi isolata dall’Europa. E’ cosi almeno per me che vivo di politica del Regno Unito da troppi anni visto il mio lavoro in uno dei media tv di news britannici. Sembra come se ci fosse un ritorno ad una storia passata dove si possono immaginare inglesi, scozzesi, gallesi ed irlandesi del nord che ritrovano le loro origini. Come se qualcuno abbassasse il volume di quel rumore europeo dove tutti parlano ad alta voce e richiedono un posto sul palco. Sono queste le impressioni mie, di un italiano che ormai vive nel Regno Unito da 33 anni. Anni nei quali sono invecchiato in questa diversità culturale che ormai mi appartiene.

Questo non vuole essere un pensiero di divisione ma forse solo un bisogno di ritorno alle culture e modi di vivere del passato quando ogni cittadino aveva i suoi usi e costumi come in quell’italia che ho abbandonato negli anni 80 quando essa aveva ancora una sua identità. Forse la globalizzazione è veramente sbagliata; forse non siamo fatti per essere tutti uguali, stesse leggi, stessa bandiera, le stesse idee. L’umanità è bella perché diversa.
Capire culture diverse sono momenti di crescita, stimolano l’immaginazione e creano il futuro con valori aggiunti.

A parte le complicazioni causate dal Covid 19 stiamo vivendo un momento importante nella storia di quel sogno europeo per me quasi fallito. Sono ovviamente solo considerazioni mie, di uno che ha vissuto entrambe le realtà per metà della sua vita.

Ricordo chiaramente negli anni 80 quando mi sono trasferito nel Regno Unito, i controlli dei passaporti all’aeroporto, il dover giustificare il motivo del viaggio, ed in alcuni casi il dover dimostrare quanti soldi si avevano per la permanenza nel Paese. Bene, anche se questo mi dava fastidio. Passato l’aeroporto entravo in leggi diverse, entravo in un posto dove tutto quello che avevo imparato dall’infanzia non contava più niente. E poi sì, avevo il ritorno in quell’Italia che manteneva le sue tradizioni, la sua bellezza ed unicità. Ora tutto questo è sparito.

L’Ue ha indebolito l’Italia e molti altri paesi. Non c’è più quel piacere del ritorno e visto dall’esterno i paesi europei (non tutti) sembrano navi abbandonate che vanno via da sole nonostante mamma Europa.

Allora mi chiedo a cosa sia servito tutto questo. Chi ne ha guadagnato in realtà? Chi ha fatto in modo che io odiassi un paese che amavo come l’italia per esempio? Nell’aria di Londra penso sempre al passato quando tutto era più semplice e la gente era fiera di appartenere al proprio Paese.

Michel Barnier – capo della task force della Commissione europea – ormai sta cercando con tutti i suoi sforzi di piegare il Regno Unito ad accettare le sue condizioni per stipulare un accordo finale per la Brexit. Ci saranno lacrime alla fine. L’Inghilterra ha speso molti soldi e velocemente per aiutare i suoi cittadini durante i primi mesi del Coronavirus e di dare soldi all’UE non ne vuole più sapere.

Secondo il giornale l’EXPRESS, la Cancelliera tedesca Angela Merkel non è per niente contenta delle negoziazioni di Michel Barnier sulla Brexit e interverrà per frenare il funzionario di Bruxelles. Secondo un ex deputato alla Brexit, Andrew Kerr, la signora Merkel sta perdendo la pazienza con Barnier. Kerr ha previsto che la Merkel alla fine interverrà e imporrà “un po’ di buon senso” nei colloqui.
Tutto questo per dire che in Europa nessuno è contento di nessuno ed ognuno forse ha la sua agenda od interessi personali. E’ forse questa la ragione del fallimento politico dell’Unione Europea? I fatti sembrano confermarlo. Le difficolta’ economiche causate dal coronavirus hanno accelerato molte fasi politiche e certe realta’ che erano allo stato latente, ora incominciano a dare calci ed a spingere verso decisioni nette sul da farsi. La gente più di avere colori politici o di appartenere all’Unione Europea ha bisogno di vivere bene. Credo che dal 2021 una volta termitata la Brexit, il Regno Unito ed America vivranno una nuova storia. Ci prepariamo a grossi cambiamenti, almeno su questo possiamo essere tutti daccordo.

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Veto russo a bozza Usa contro armi nucleari nello spazio

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La Russia ha bloccato con il veto la risoluzione elaborata da Usa e Giappone sulla prevenzione delle armi nucleari nello spazio. La bozza intendeva “rafforzare e sostenere il regime globale di non proliferazione, anche nello spazio extra-atmosferico, e riaffermare l’obiettivo condiviso del suo mantenimento per scopi pacifici”. Il testo ha ottenuto 13 voti a favore, il veto della Russia e l’astensione della Cina.

Oltre a ribadire gli obblighi ai 115 Stati parte del Trattato sullo spazio extra-atmosferico – compresi tutti i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza – “di non posizionare in orbita attorno alla Terra alcun oggetto che trasporti armi nucleari o altre armi di distruzione di massa”. Mosca e Pechino volevano un emendamento che riecheggiava una proposta del 2008 delle due potenze, e aggiungeva un paragrafo che vietava “qualsiasi arma nello spazio”, ma e’ stato bocciato avendo ottenuto solo 7 voti a favore.

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Indagini sulla moglie, Sanchez valuta le dimissioni

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E’ un leader abituato alla resilienza, rimasto al timone nelle condizioni più avverse. Ma per Pedro Sanchez ha avuto l’effetto di una bomba di profondità la notizia, anticipata da El Confidencial, di un’indagine aperta dal Tribunale di Madrid nei confronti di sua moglie, Begona Gomez, sulla base di un esposto presentato dal sindacato di estrema destra Manos Limpias, che ipotizza presunti reati di abuso di informazione privilegiata e corruzione. Tanto che il premier, pur confidando nella giustizia, sta valutando l’ipotesi di dimettersi: una decisione sarà presa lunedì.

L’attività professionale della primera dama all’African Center dell’Istituto di Impresa privato IE University e all’Università Complutense, e sui presunti rapporti con alcune imprese destinatarie di appalti e fondi pubblici, da settimane era al centro di una campagna mediatica, cavalcata dal Partito Popolare e dall’ultradestra Vox, che hanno minacciato di citare Begogna Gomez anche nella commissione parlamentare d’inchiesta sulle presunte tangenti sulle forniture di materiale sanitario durante la pandemia, che scuote l’esecutivo socialista.

“In un giorno come oggi, e dopo le notizie che ho conosciuto, nonostante tutto, continuo a credere nella giustizia del mio paese”, aveva affermato, scuro in volto e in tono grave Pedro Sanchez stamattina durante il question time alla Camera, senza fare riferimento diretto all’inchiesta. Poi, in serata, ha rotto il silenzio, in una lettera di 4 pagine alla cittadinanza su X, in cui ha annunciato di aver “cancellato l’agenda” per un “periodo di riflessione” in cui rifletterà “se valga la pena” restare alla guida del governo, davanti “alla campagna di intimidazione e demolizione” mossa dal Partito Popolare e dall’ultradestra Vox nei confronti della moglie, che sta soffrendo assieme alla sua famiglia. Si tratta, scrive il premier, che cita di nuovo “la macchina del fango”, “di attacchi senza precedenti” per “tentare di abbattermi politicamente e personalmente attaccando mia moglie”.

“Arrivati a questo punto, la domanda che mi pongo legittimamente è: vale la pena tutto questo?”, si chiede il capo dell’esecutivo. L’esposto di Manos Limpias – che si autodefinisce un sindacato, fondato nel 1995 da Miguel Bernard, ex responsabile del gruppo di estrema destra Forza Nuova – è l’ultimo di una lunga serie di denunce presentate contro il governo e la sinistra e spesso finite nel nulla. L’ultima si basa su una serie di articoli pubblicati da quella che Sanchez chiama “una costellazione di testate dell’ultradestra” ed è relativo a presunte riunioni avute nel 2020 da Begona Gomez con i responsabili di Globalia, proprietaria della compagnia aerea Air Europa.

Poi destinataria di un finanziamento 475 milioni da parte dell’esecutivo spagnolo mediante il fondo creato durante la pandemia per il salvataggio di imprese strategiche. Gli inquirenti stanno anche esaminando due lettere di raccomandazioni che Gomez avrebbe fornito per una joint venture per un appalto pubblico, secondo El Confidencial. Il principale azionista della joint venture era il consulente Carlos Barrabes, che ha legami con il dipartimento gestito da Gomez all’Università Complutense di Madrid ed ha vinto il contatto, battendo altri 20 rivali, per 10,2 milioni di euro. L’indagine preliminare, aperta il 16 aprile dal tribunale madrileno, è stata secretata dal giudice che ha citato a dichiarare vari testimoni, fra i quali due giornalisti. Non è stata citata per ora la moglie del premier, ma lo sarà.

“Abbiamo smentito queste falsità mentre Begogna ha intrapreso azioni legali”, spiega il premier nella missiva. “Begogna collaborerà con la giustizia e difenderà la sua onorabilità”, assicura. Ma “sono state superate tutte le linee rosse” ed è necessaria “una riflessione”. Il partito popolare per bocca della vicesegretaria nazionale Ester Munuz, ha chiesto a Sanchez di dare spiegazioni. E la segretaria del partito ha accusato il premier di “vittimismo e di sparire per 5 giorni invece di dare conto”. In difesa del premier e della moglie è invece intervenuta la sua vice, Maria Jesus Montero: “Non permetteremo che queste pratiche trumpiane per coprire la corruzione nel Pp minino la democrazia spagnola”. I quotidiani della costellazione dell’estrema destra da settimane danno Pedro Sanchez in partenza per Bruxelles in vista di un ruolo di primo piano nelle nuove istituzioni comunitarie dopo il voto di giugno.

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Blinken: Usa-Cina gestiscano relazioni responsabilmente

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Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha invitato gli Stati Uniti e la Cina a gestire le loro differenze “responsabilmente”, iniziando oggi la sua visita nel Paese asiatico. “Abbiamo l’obbligo nei confronti del nostro popolo, e anzi nei confronti del mondo, di gestire le relazioni tra i nostri due paesi in modo responsabile”, ha detto Blinken a Shanghai incontrando il leader del Partito comunista locale.

Il segretario di Stato americano ha affermato che il presidente Joe Biden è impegnato nel dialogo “diretto e duraturo” tra le due maggiori economie del mondo, dopo anni di crescente tensione. “Penso che sia importante sottolineare il valore e anzi la necessità dell’impegno diretto, del parlarsi l’un l’altro; mettere in evidenza le nostre differenze, che sono reali, cercando di superarle”, ha detto Blinken. Il segretario del Partito comunista cinese per Shanghai, Chen Jining, ha dato il benvenuto a Blinken e ha parlato dell’importanza delle imprese americane per la città. “Sia che scegliamo la cooperazione o il confronto, influisce sul benessere di entrambi i popoli, di entrambi i paesi e sul futuro dell’umanità”, ha detto Chen.

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