Borrelli, l’eroe normale dei giorni nostri: contro camorre, degrado e parcheggiatori abusivi ci metto il corpo e la faccia perchè a Napoli o si vince o si muore
Consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli combatte in prima persona le battaglie in cui crede: legalità, senso civico, decoro urbano. Il suo smartphone è la lama affilata brandita contro cialtroni, incivili e delinquenti. Per la sua incessabile attività di denuncia, ha subito ritorsioni ed aggressioni fisiche. A Juorno racconta il florido business dei parcheggiatori abusivi e commenta le ultime vicende della politica locale, a pochi mesi dalle elezioni regionali in Campania.
Borrelli, lei si ribella a tutto ciò che un normale cittadino trova insopportabile subire, ma che troppo spesso subisce senza denunciare. Ha mai pensato che molti dei cittadini che si rivolgono a lei siano in realtà corresponsabili dei problemi della città?
Quando le persone mi chiamano per interventi pretestuosi, magari contro il vicino di casa che non fa la differenziata, non mi muovo, chiedo di denunciarli in prima persona, perché bisogna metterci la faccia. Altre volte mi arrivano segnalazioni valide e allora mi mobilito in prima persona.
Parliamo di una delle sue battaglie storiche, quella contro i parcheggiatori abusivi.Come si è evoluto questo fenomeno nel corso del tempo?
Dagli anni sessanta e fino agli anni ottanta, era un fenomeno di dimensioni modeste e prevalentemente di accattonaggio. Negli ultimi quindici anni è diventato un fenomeno estremamente diffuso, delinquenziale ed estorsivo. Non si tratta più di un’offerta a piacere, ma di un sistema di militarizzazione del territorio, spesso anche di vedette della camorra e di spacciatori. Con l’ultimo blitz i carabinieri hanno sequestrato 36mila euro ad 80 parcheggiatori abusivi, credo che in quella somma fossero inclusi anche i proventi dell’attività di spaccio.
C’è chi afferma che vada fatta una distinzione fra parcheggiatori estorsori e gente per bene che si arrangia come può. Che ne pensa?
Ho chiesto di vederle queste persone per bene, vorrei andare a casa loro e verificare di persona. Molti avrebbero potuto smettere diventando beneficiari del reddito di cittadinanza, ma hanno iniziato a percepirlo e nel contempo hanno proseguito l’attività. Altri non l’hanno ottenuto perché condannati per reati gravi.
Per le sue denunce è stato spesso aggredito e ha subito ritorsioni. Ha mai pensato che la sua fosse una guerra persa in partenza?
Nessuna guerra è persa in partenza, se la combatti credendoci. D’altronde, se Gandhi è riuscito a liberare l’India dal dominio inglese, e Martin Luther King ha ottenuto la parificazione fra bianchi e neri in America, non vedo per quale motivo noi non possiamo vincere la battaglia contro i parcheggiatori abusivi.
Quanto le costa in termini di serenità la sua attività di denuncia?
Mi costa tanto in termini di serenità e rapporti personali. Più volte persone a me care sono state minacciate per il solo fatto di essere state avvistate insieme a me. Per me è una limitazione, temo in alcuni casi di farmi vedere con la mia fidanzata, perché è già successo che subisse ritorsioni. Stesso discorso per mia madre.
Cosa prevede l’attuale normativa in materia, integrata dal decreto sicurezza dell’allora ministro Salvini? Quale invece la sua ricetta?
L’unica vera forma di repressione fu quella dell’allora ministro Minniti, che istituì i Daspo. Non risolsero il problema, ma fu la prima reale forma di contrasto ai parcheggiatori. Con Salvini, il numero dei parcheggiatori nel napoletano è aumentato da 2400 a 3600. Il suo decreto prevede la reclusione per sei mesi, un provvedimento inutile perché per sei mesi non si va in galera. Ci vuole l’arresto in flagranza di reato.
Dal suo osservatorio privilegiato, quanto vale il business dei parcheggiatori abusivi e quanto è esteso il controllo della camorra?
Facciamo due conti. Parliamo di 3600 abusivi nel napoletano, 10000 circa in tutta la regione. Il loro introito mensile varia dai 1500 ai 6000 euro al mese. Facendo una media di 3000 euro a persona, stiamo parlando di un business da 360 milioni di euro all’anno. Molti di loro sono legati ai clan, si dividono le piazze come se fossero piazze di spaccio. Coroglio in una notte può valere 4-5mila euro, lo stadio San Paolo nel giorno della partita 5-6 mila euro. La camorra gestisce indirettamente, tramite i suoi uomini, almeno il 70% delle aree di sosta abusive.
Molti cittadini denunciano però anche l’inerzia della polizia municipale. Che opinione ha in merito?
Ho pieno rispetto per tutte le forze di polizia, ma quando il prefetto di Napoli deciderà di affrontare in modo organico i problemi di microcriminalità del territorio, allora avremo un tipo di intervento molto più efficace. Se noi portiamo avanti tutte le nostre attività, è perché da una parte ci sono violenza ed inciviltà diffuse, dall’altra un lassismo insopportabile da parte delle istituzioni.
Se fosse il Sindaco di Napoli, come si muoverebbe per contrastare la microcriminalità?
Non so se sarò mai sindaco di Napoli, è difficile quando non rispondi a lobby e poteri precostituiti, però non bisogna mai mettere limiti alla provvidenza, perché in passato sono stati eletti sindaci che non rispondevano a poteri forti, si veda lo stesso De Magistris. Tolleranza zero e massimo della pena: questo farebbe il sindaco di Napoli Borrelli.
Come giudica l’operato dell’esecutivo regionale a guida De Luca e della giunta comunale a guida De Magistris? Ha pesato l’incomunicabilità fra questi due attori?
Penso siano due grandi personalità che in modo diverso rappresentano il nostro territorio. De Magistris è stato capace di interpretare un momento di moto e di rivalsa dei napoletani; De Luca è oggi probabilmente il miglior amministratore che abbiamo in Campania. Forse sono stati troppo presi da se stessi per comprendere che il dialogo era un obbligo e non una possibilità.
Avrà sentito l’audio dei due consiglieri comunali dei Verdi intenti ad orchestrare la mozione di sfiducia a De Magistris. Cosa ne pensa della vicenda e come si comporterà il gruppo dei Verdi quando si voterà la mozione di sfiducia?
Trovo ignobile registrare le conversazioni; è tipico di persone che si muovono nel sottobosco della politica. In quella riunione però non avrebbero dovuto esserci esponenti dei Verdi. Condivido la presa di distanza dell’esecutivo nazionale e so che ci sono dei provvedimenti duri in atto. Penso che non voteranno la sfiducia al sindaco, un provvedimento che va fatto per motivi politici e non di tornaconto personale, per ottenere più potere.
Un giudizio sull’ultimo rimpasto nella giunta comunale con Eleonora De Majo assessore alla cultura.
Sono un grande estimatore di Nino Daniele, un galantuomo ed un ottimo assessore alla cultura. Di certo non sono un fan della De Majo e non condivido le sue idee, però è giusto che il sindaco si sia assunto la responsabilità di apportare determinate modifiche, e lei dovrà essere giudicata alla prova dei fatti. La De Majo sta verificando sulla sua pelle quanto siano pesanti, quando li si subisce, i metodi aggressivi e violenti utilizzati dagli estremisti che si riconoscono nelle sue idee. Sta subendo aggressioni verbali e per questo le sono solidale; spero che in futuro non ricorra più a tali metodi nei confronti dei suoi avversari politici.
A breve si voterà alla Regione. Lei sarà candidato? In che coalizione vedremo i Verdi?
Noi auspicavamo una coalizione di centrosinistra insieme ai 5 Stelle, un percorso che ad oggi appare compromesso. Il mio auspicio è che ci sia la capacità di rimetterlo in piedi. Se così non sarà, valuteremo. Siamo ovviamente favorevoli ad alleanze col PD e con i 5S. L’unico soggetto che non prendiamo in considerazione è il centrodestra e in particolare la Lega. Io sarò candidato.
Si era reso irreperibile dallo scorso 25 gennaio e ora dovrà scontare la condanna definitiva per violenza sessuale di gruppo. Si tratta di di un 46enne del rione Traiano già noto alle forze dell’ordine. A catturarlo i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli che con il prezioso contributo dei militari del nucleo radiomobile partenopeo hanno scovato l’uomo a Salita Pontenuovo.
Erano 2 mesi che i carabinieri lo cercavano e, grazie al web patrolling e ad ore e ore di pedinamenti e appostamenti, ieri sera il cerchio si era ristretto nel centro storico di Napoli. Le gazzelle dell’Arma – con foto dell’uomo a portata di mano e modello dell’auto da ricercare – individuano il 46enne a bordo dell’utilitaria.
L’uomo prima fornisce generalità false ma poi, sentitosi scoperto e braccato, tenta inutilmente di fuggire.
Il 46enne è stato trasferito nel carcere di Poggioreale dove – in esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso dalla Corte di Appello di Napoli – dovrà scontare la pena definitiva di 3 anni, 7 mesi e 27 giorni ed espiare la pena accessoria dell’interdizione ai pubblici uffici per 5 anni.
L’arrestato dovrà inoltre rispondere di resistenza a pubblico ufficiale, di falsa attestazione sulla propria identità e di possesso ingiustificato di chiavi o grimaldelli. Nell’auto, infatti, i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato arnesi atti allo scasso. Trovata anche una dose di cocaina.
Agguato a Napoli nel quartiere San Giovanni a Teduccio dove un uomo è stato brutalmente ucciso a colpi d’arma da fuoco. L’omicidio è avvenuto in corso Protopisani, nei pressi del parcheggio del supermercato Deco. Il personale della Squadra Mobile e del locale commissariato è intervenuto dopo una segnalazione e ha rinvenuto il cadavere dell’uomo.
La vittima, un ingegnere di 66 anni, sarebbe stato un ex collaboratore di giustizia vissuto sotto regime di protezione in passato. Recentemente, era tornato nella sua città natale e nel suo quartiere d’origine. Secondo quanto si è appreso, l’uomo sarebbe stato vittima di un agguato pianificato, essendo stato colpito mortalmente al volto con arma da fuoco. Gli investigatori stanno cercando di capire chi e perchè volesse morto l’uomo.
Poco prima di questo episodio, nei pressi di un altro market Deco a Giugliano in Campania, un altro uomo di 30 anni , Gennaro Giappone, è stato ferito e ricoverato in codice rosso all’ospedale di Aversa. Fortunatamente, le sue condizioni non sono considerate critiche.
In azione al Vomero, a Napoli, nella zona di via Morghen, i Vigili del Fuoco che stanno facendo evacuare un’intera palazzina a rischio crollo per una perdita d’acqua. Si è aperta una voragine stradale che ha inghiottito almeno due auto e si lavora con la luce delle fotoelettriche.
L’incidente ha causato l’avvallamento di una porzione di terreno, inghiottendo una vettura in transito con a bordo due persone. Fortunatamente, l’intervento tempestivo dei vigili del fuoco ha permesso di trarre in salvo gli occupanti, evitando gravi conseguenze.
Sul posto sono intervenuti anche tecnici di Abc e agenti della polizia locale, per cercare di comprendere le cause di tale disastro. Si sospetta che una perdita d’acqua abbia minato la stabilità del terreno, provocando il cedimento improvviso.
Parallelamente, si è reso necessario l’evacuazione di un edificio situato in Via Solimena, sempre nel quartiere Vomero. Anche in questo caso, l’allarme è stato innescato da un guasto alla condotta idrica, con conseguente allagamento della struttura. Non è la prima volta che la via è teatro di simili disastri: solo qualche giorno fa, un altro guasto idrico ha costretto all’evacuazione di un palazzo, richiedendo interventi di estrema urgenza per riparare la condotta e garantire la sicurezza degli abitanti.
L’episodio mette in luce la fragilità delle infrastrutture urbane e l’importanza di un monitoraggio costante per prevenire simili tragedie. La comunità locale, già provata da eventi simili, si interroga sullo stato di manutenzione delle condotte idriche e sulla sicurezza delle abitazioni. È urgente l’intervento delle autorità competenti per garantire la stabilità e il benessere dei cittadini del quartiere Vomero e di Napoli nel suo complesso.