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Cronache

Biglietti acquistati con carte di credito clonate, 79 arresti e decine di denunce in 60 paesi del mondo

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Dal 18 al 22 novembre scorsi, si è svolta un’operazione ad alto impatto su scala mondiale, che ha visto impegnata la Polizia di Stato assieme ai colleghi delle polizie di 60 Paesi, nel controllo di titoli di viaggio acquistati fraudolentemente attraverso l’indebito utilizzo di carte elettroniche di pagamento. Sono 79 le persone arrestate e più di 165 transazioni segnalate: è il risultato della cooperazione internazionale di Polizia che ha visto il supporto di Interpol, Europol, Ameripol, Frontex, Eurojust e Iata.

L’attività investigativa che ha interessato 200 aerostazioni in 60 Stati dei cinque continenti, è stata resa possibile anche grazie alla fattiva collaborazione di 56 vettori operanti nel campo del trasporto aereo e 12 agenzie di viaggio specializzate per gli acquisti dei biglietti on line, nonché di Mastercard, Visa, American Express, Iata e Perseuss. Il coordinamento operativo in tutto il mondo è stato garantito dal Command Post presso Europol a L’Aja, ed è stato garantito dalle informazioni provenienti da: Singapore, per le attività negli aeroporti asiatici; Bogotà, per le attività negli aeroporti dell’America del sud; Usa, anche per le attività negli aeroporti del Canada. In particolare, il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni ha allestito una Sala Operativa nazionale, con compiti di coordinamento del personale sul territorio italiano, che ha operato presso gli aeroporti di Milano Malpensa – Roma Fiumicino – Roma Ciampino – Napoli Capodichino – Venezia Marco Polo – Fontana Rossa Catania – Bergamo Orio al Serio – Firenze Amerigo Vespucci.

In Italia, i controlli effettuati a seguito delle segnalazioni provenienti da Europol hanno portato alla verifica di 11 posizioni e alla denuncia di 4 persone (Milano Malpensa, Napoli Capodichino, Roma Fiumicino), trovate in possesso di biglietti aerei acquistati con carte utilizzate in frode. Complessivamente, gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni in tuta Italia hanno provveduto al controllo di 124 viaggiatori. L’illecito utilizzo dei dati delle carte di credito per l’acquisto illegale di biglietti aerei è un fenomeno assai insidioso, spesso prodromico ad attività criminali assai più preoccupanti, come il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, il traffico di esseri umani, il commercio di sostanze stupefacenti. Allo stesso tempo, tale fenomeno ingenera ogni anno perdite finanziarie ingentissime, sia per le compagnie aeree che per gli istituti finanziari coinvolti. ”Il furto di dati sensibili e di identità digitali delle persone rappresenta oggi una vera epidemia criminale. E’ il dato, l’informazione, a costituire il bene più ricercato all’interno dei mercati oscuri del Darkweb, per via degli innumerevoli impieghi illeciti che possono derivarne (attacchi finanziari, spionaggio, servizi criminali, danni alla reputazione, ecc.) – spiega Nunzia Ciardi, Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – Tra tutti, sono proprio i dati finanziari a rappresentare il bene più ricercato dalla criminalità comune e organizzata, utilizzati per attaccare sistemi pubblici, aziendali, o più semplicemente i sistemi di home banking dei cittadini. L’azione messa in campo dalla Polizia di Stato, in coordinamento con gli attori internazionali, rappresenta l’esempio tangibile di come la cooperazione internazionale tra i diversi Paesi permetta di superare ogni barriera, ed ottenere ottimi risultati sul fronte del contrasto”.

”La frode dei biglietti aerei è per natura senza confini. Questa operazione è stata il culmine di molti mesi di meticolosa pianificazione tra Europol, forze dell’ordine, magistratura e agenzie di frontiera, compagnie aeree e società di carte di credito ed è un perfetto esempio di come le nostre forze congiunte possono dare un contributo distintivo nella lotta contro questi sindacati criminali che operano oltre confine “, ha dichiarato Wil van Gemert, vice Direttore esecutivo di Europol. “L’operazione Global Airline Action Day è un eccellente esempio di come la collaborazione tra le agenzie, nonché i settori pubblico e privato, serve a contrastare e prevenire la criminalità come la frode con carta di credito. L’operazione è stata sostenuta da impegno professionale e sostegno reciproco attraverso le frontiere tra le organizzazioni di polizia nazionali, regionali e internazionali ”, ha affermato Paul Stanfield, Direttore di Interpol, Organized & Emerging Crime. La cooperazione e lo scambio di informazioni tra il settore pubblico e quello privato sono il modo più efficace per combattere la frode dei biglietti e tutte le altre forme di criminalità organizzata, come l’immigrazione irregolare, la tratta di esseri umani, il traffico di droga.

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Falso terapista accusato di stupro, vittima minorenne

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Accoglieva le sue pazienti all’interno di un finto studio allestito in una palestra di Fondi e, una volta solo con loro nelle stanze della struttura, le molestava nel corso di presunti trattamenti di fisioterapia, crioterapia e pressoterapia, facendo leva sulle loro fragilità psicologiche e fisiche affinché non raccontassero nulla. Dolori e piccoli problemi fisici che spingevano ciascuna delle vittime, tra cui anche una minorenne, a recarsi da lui per sottoporsi alle sedute, completamente all’oscuro del fatto che l’uomo non possedesse alcun titolo di studio professionale, né tanto meno la prevista abilitazione, e che non fosse neanche iscritto all’albo. È finito agli arresti domiciliari il finto fisioterapista trentenne di Fondi, per il quale è scattato anche il braccialetto elettronico, accusato di aver commesso atti di violenza sessuale su diverse donne, tra cui una ragazza di neanche 18 anni, e di aver esercitato abusivamente la professione.

Un’ordinanza, quella emessa dal giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Latina ed eseguita nella giornata di oggi dagli agenti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, arrivata al termine di un’indagine di polizia giudiziaria svolta su delega della Procura di Latina. Durata all’incirca un anno, quest’ultima ha permesso di svelare, attraverso le indagini condotte anche con accertamenti tecnici, acquisizioni di dichiarazioni ed esami documentali, i numerosi atti di violenza da parte dell’uomo nei confronti delle pazienti del finto studio da lui gestito. Tutto accadeva all’interno di un'”Associazione sportiva dilettantistica” adibita a palestra nella città di Fondi, nel sud della provincia di Latina: quella che il trentenne spacciava per il suo studio, sequestrata in queste ore dalle fiamme gialle quale soggetto giuridico formale nella cui veste è stata esercitata l’attività professionale, in assenza dei prescritti titoli di studio, della prevista abilitazione e della necessaria iscrizione all’albo, nonché dei locali, attrezzature e impianti utilizzati. Un’altra storia di abusi a Lodi.

Vittima una ragazza siriana di 17 anni arrivata in Italia per sfuggire alla guerra e al sisma del 2023: finita nelle mani dei trafficanti è stata sottoposta a violenze e maltrattamenti e poi abbandonata. La Polizia, coordinata dalla Procura di Lodi e dalla Procura presso la Direzione distrettuale antimafia di Bologna, ha arrestato i due aguzzini.

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Aggressione omofoba a Federico Fashion style, ‘botte e insulti’

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Preso a schiaffi e pugni sul treno e insultato da un passeggero solo perchè gay. Un’aggressione omofoba che ha visto sul treno Milano-Napoli vittima Federico Lauri, conosciuto come Federico Fashion Style, parrucchiere e volto tv. Lo racconta lui stesso sui social e un’intervista al Corriere della Sera on line. “Preso a schiaffi e pugni in faccia su un treno Italo davanti agli occhi di tutti — scrive Federico, che è anche un volto di Real Time —Essere insultato, denigrato e aggredito per l’orientamento sessuale è vergognoso. Vi prego smettetela di chiamare la gente fr… L’omosessualità non è una malattia». L’aggressione è avvenuta sul Milano Napoli all’altezza di Anagni. Il treno si ferma per un guasto, Lauri chiede informazioni e un passeggero prima lo insulta con frasi omofobe e poi lo picchia. Lauri finisce all’ospedale a Colleferro cn un trauma cranico e una prognosi di 15 giorni. Ora promette che denuncerà tutto. “Questa bestia mi ha dato un cazzotto, ma se avesse avuto un coltello mi avrebbe accoltellato -dice al Corriere- Il rischio è uscire di casa e non rientrare più. L’omofobia è la malattia, non l’omosessualità. Loro si devono curare”.

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Lo stupro di Palermo, la difesa vuole la vittima in aula

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Dentro l’aula è scontra tra accusa e difesa. Fuori dal tribunale di Palermo i familiari dei detenuti che arrivano con il pullman della polizia penitenziaria sono in attesa di salutare ‘i loro ragazzi’ mentre non lontano una decina di associazioni hanno dato vita ad un sit in per chiedere di essere ammesse come parti civili. Sono in aula cinque dei sei giovani indagati per lo stupro di gruppo a una 19enne avvenuto lo scorso 7 luglio a Palermo in un cantiere abbandonato del Foro Italico. Uno solo segue l’udienza in videoconferenza, collegato da una sala del carcere dove è recluso. Assente la vittima dello stupro, ospite in una comunità protetta, fuori dalla Sicilia. L’unico minorenne del branco è in un istituto minorile, dopo essere stato già condannato a 8 anni e 8 mesi in abbreviato. L’udienza preliminare davanti al gup Cristina Lo Bue per i sei maggiorenni – Elio Arnao, Cristian Barone, Gabriele Di Trapani, Angelo Flores, Samuele La Grassa e Christian Maronia – si apre in un clima di scontro aperto tra le parti. I legali degli indagati hanno già preannunciato le contromosse per ribaltare le accuse nei confronti dei loro assistiti.

La linea difensiva è chiara ed è legata alla richiesta di ascoltare nuovamente la vittima alla luce delle “nuove prove” che gli avvocati avrebbero raccolto. Alla prossima udienza chiederanno l’abbreviato condizionato a una nuova audizione della vittima, già ascoltata dal gip di Palermo Clelia Maltese due mesi fa nel corso dell’incidente probatorio. Il materiale raccolto dalla difesa già in un’udienza stralcio a marzo non era stato ammesso fra le carte del procedimento, ma i legali insistono. Secondo gli avvocati le nuove prove dimostrerebbero in sostanza che la giovane era consenziente. Una linea difensiva che non sorprende l’avvocato Carla Garofalo, legale della ragazza. “Questa è letteratura – spiega -, lo fanno in tutti i processi per stupro. Lo farei anche io, ma è improbabile perché mai difenderò un indagato per stupro. In ogni caso questa tesi è insostenibile, perché ci sono i filmati che parlano (i video girati con i cellulari dagli stessi indagati ndr)”.

La legale parla di “un ambiente tossico” attorno alla sua assistita “che a Pasquetta è stata pesantemente minacciata e aggredita” e denuncia “una campagna denigratoria nei confronti della ragazza durata tutta l’estate”. “Io, purtroppo – aggiunge -, sono entrata nel processo solo a gennaio per cui non ho potuto gestire e seguire la parte precedente”. L’avvocato Garofalo sottolinea anche lo stato di profonda prostrazione vissuto dalla giovane: “ha alti e bassi, momenti di angoscia e di speranza. Per fortuna abbiamo un buon rapporto. Sta raccogliendo i cocci di tutto lo sfacelo attorno a lei, con aggressioni continue. E a volte si chiede chi glielo ha fatto fare”. Attorno alla ragazza vittima dello stupro si sono strette una decina di associazioni che oltre a manifestare davanti al tribunale hanno chiesto di costituirsi parte civile, così come ha fatto il Comune di Palermo. Il Gup ha rinviato ogni decisione alla prossima udienza, fissata per il 29 aprile. Se il giudice non ammetterà l’abbreviato condizionato i legali degli imputati dovranno scegliere tra l’abbreviato “secco” o l’ordinario.

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