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Cronache

Batterio killer dei bambini, i primari: ospedale scosso, qui ci sono eccellenze

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“Le dolorose conseguenze dell’infezione da Citrobacter hanno profondamente scosso la comunita’ sanitaria dell’Azienda Ospedaliera di Verona”. Comincia cosi’ la lettera che i primari dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona hanno scritto riguardo le infezioni causate dal batterio killer nell’ospedale della Donna e del Bambino. “Come Direttori di Unita’ Operativa Complessa dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona – sottolineano in una lettera aperta – non possiamo che interpretare quello che e’ il sentire di tutti coloro che operano all’interno dei nostri Ospedali, quotidianamente, con impegno, abnegazione e grande rispetto per i pazienti”. “Ci sentiamo innanzitutto vicini alle famiglie che cosi’ tanto hanno sofferto per i drammatici eventi, umanamente comprendiamo il loro dolore e auspichiamo che le Autorita’ competenti possano definire questa vicenda” prosegue la missiva dei direttori delle UOC. “Come parte viva di questa comunita’ – aggiungono – esprimiamo la nostra solidarieta’ ai colleghi dirigenti medici momentaneamente sospesi, auspicando che quanto prima vengano chiarite le loro posizioni, nel rispetto delle procedure idonee a definire le responsabilita’ di quanto accaduto. Avvertiamo altresi’ la necessita’ di spendere una parola per la nostra Azienda, una delle piu’ grandi ed efficienti d’Italia che vive uno stretto e armonioso connubio tra Ospedale e Universita’”. “Questa devastante vicenda – sottolineano i primari – l’ha portata alla ribalta nazionale nel modo peggiore. Quanto di eccellente ogni giorno viene svolto dagli oltre 5mila dipendenti e’ passato in secondo piano, travolto da un’immagine profondamente negativa e questo rischia di togliere fiducia e serenita’ a quanti ogni giorno, bambini, adulti, anziani, con patologie importanti o meno, a noi si affidano arrivando dal nostro territorio o da ogni parte d’Italia”. “Come Direttori dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona – concludono – rivendichiamo di appartenere ad una eccellenza sanitaria con forte vocazione educativa, in cui il malato e’ sempre al primo posto e dove ogni atto medico e’ svolto con scienza e coscienza”.

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Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Cronache

Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Tragico bilancio per l’incidente occorso alla nave in arrivo da Capri al Molo Beverello: sono 18 i feriti, molti contusi ed una donna grave. Nel cuore del Porto di Napoli, un tranquillo mattino si è trasformato in un momento di panico quando la nave veloce Isola di Procida ha urtato la banchina del Molo Beverello  durante le operazioni di ormeggio. L’incidente ha causato il ferimento di diverse persone a bordo, con almeno 18 individui che hanno riportato lesioni.

Secondo le prime informazioni, l’urto improvviso ha gettato a terra passeggeri e membri dell’equipaggio, lasciando dietro di sé un tragico scenario di contusioni e traumi. Le ambulanze sono state rapidamente convogliate sul posto per prestare soccorso agli feriti, con il personale sanitario che ha immediatamente iniziato la valutazione delle loro condizioni.

L’Asl Napoli 1 ha riferito che la maggior parte dei feriti ha riportato traumi maxillo facciali o lesioni, mentre uno di loro ha subito un politrauma più grave. Il trasporto dei feriti è stato organizzato in diversi ospedali della zona, tra cui il Cardarelli, il San Paolo, l’Ospedale del Mare, il Cto, il Fatebenefratelli e l’Ospedale Pellegrini.

L’incidente è stato prontamente segnalato alla centrale operativa 118 dell’ASL Napoli 1 Centro, che ha coordinato gli sforzi di soccorso inviando ulteriori ambulanze e allestendo un Posto Medico Avanzato sul luogo dell’incidente. Il personale medico ha lavorato instancabilmente per garantire che tutti i feriti fossero valutati e trasportati in base alla gravità delle loro condizioni.

Le prime ipotesi sull’incidente suggeriscono che una folata di vento possa essere stata la causa scatenante, considerando le condizioni meteorologiche al momento dell’ormeggio. Nonostante le onde alte e le raffiche di vento, la navigazione sembrava essere consentita, ma una violenta folata ha improvvisamente fatto sbandare la nave mentre si avvicinava al molo.

Le autorità competenti avvieranno un’indagine dettagliata per determinare le cause esatte dell’incidente e per adottare eventuali misure preventive per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro.

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