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Asse Di Maio-Conte, la norma “salva-Roma” diventa il test chiarimento per il Governo

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Dopo Pasqua sarà più chiaro se il governo giallo-verde scavallerà le Europee. Sarà allora, in occasione del Consiglio dei ministri convocato nel pomeriggio, che Luigi Di Maio e Matteo Salvini torneranno a sedersi allo stesso tavolo dopo i giorni del grande scontro sul caso Armando Siri. E su quel tavolo ci sarà il possibile “casus belli” per aprire una crisi prima delle Europee, come buona parte della Lega chiede in queste ore al suo leader: la norma “salva-Roma” contenuta nel decreto crescita. Norma finita sotto attacco della Lega ma sulla quale il M5S non ha alcuna intenzione di cedere. Il weekend pasquale segna una tregua dialettica solo apparente, mentre, dalle pagine del Corsera e di Repubblica, il premier Giuseppe Conte e il vice Di Maio disegnano un ideale asse sul caso Siri. Sul sottosegretario leghista “deciderò nei prossimi giorni”, spiega il presidente del Consiglio, rimarcando quello dell’etica pubblica come principio cardine “del governo del cambiamento”. Ma Conte, si rivolge direttamente a Salvini e all’ipotesi di un rovesciamento interno all’esecutivo con il leader della Lega premier dopo le Europee. “Salvini ha una vita davanti a sè per fare il premier ma non in questa legislatura”, sottolinea Conte assicurando che, se dopo il 26 maggio, il suo governo dovesse solo “vivacchiare”, ne trarrà le conclusioni. Di Maio, invece, chiede un chiarimento politico a Salvini e a Giancarlo Giorgetti sul caso Siri e sull’assunzione a Palazzo Chigi di Federico Arata.

Ma al momento, da Salvini arriva solo una silente e gelida risposta. Il leader della Lega passa il suo sabato pre-pasquale in Trentino e, attivissimo su twitter, rilancia i sondaggi che danno la Lega sopra il 36% alle Europee. Ed è proprio guardando queste cifre che Salvini predica la calma con i suoi. “Vediamo” quanto valgono i sondaggi alle urne, poi trarremo le conclusioni, è infatti il ragionamento che il vicepremier fa al ai big leghisti che gli chiedono di staccare la spina subito. Del resto, tra chi vuole una crisi gia’ nei prossimi giorni, circola un ragionamento: votare a fine ottobre – con una crisi a inizio settembre – non e’ cosi’ semplice vista l’imminente manovra economica e i tempi necessari – almeno un mese – per formare l’esecutivo. E sui conti, tra l’altro, si concentra da tempo l’attenzione del Quirinale. Per ora, tuttavia, Salvini sembra tenere il punto. Ma l’equilibrio, dallo scoppio del caso Siri, si e’ fatto fragilissimo e qualsiasi nuovo scontro tra M5S e Lega potrebbe far deflagrare la crisi. Un possibile casus belli e’ il salva-Roma che martedi’ approdera’ in Cdm. Salvini da giorni si dice contrario anche se potrebbe aprire ad una norma che non riguardi solo la Capitale ma altri capoluoghi. La norma e’ gia’ stata pensata in questo modo e includera’ citta’ come Alessandria, Catania o Torino, è la replica di fonti di governo M5S secondo cui, per la Lega, dire “no” al Salva-Roma sarebbe un autogol elettorale. “Chi vuole bloccarlo continua a condurre una campagna elettorale permanente, subordinando l’interesse dei cittadini alla propaganda”, attacca Antonio De Santis, tra gli assessori piu’ vicini alla sindaca Virginia Raggi. Nel frattempo le opposizioni “vedono” il voto. E il Pd con il capogruppo al Senato Andrea Marcucci, annuncia – con il plauso di Nicola Zingaretti – una mozione di sfiducia nei confronti del premier proprio sul caso Siri. Mossa che Silvio Berlusconi definisce “un drammatico errore” perche’ “cavalca una vicenda giudiziaria”. “FI lavorerà  per sconfiggere questo governo con gli strumenti della democrazia”, assicura l’ex premier ponendo una linea rossa tra il “garantismo” della Lega e il “giustizialismo” del M5S.

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Esteri

Veto russo a bozza Usa contro armi nucleari nello spazio

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La Russia ha bloccato con il veto la risoluzione elaborata da Usa e Giappone sulla prevenzione delle armi nucleari nello spazio. La bozza intendeva “rafforzare e sostenere il regime globale di non proliferazione, anche nello spazio extra-atmosferico, e riaffermare l’obiettivo condiviso del suo mantenimento per scopi pacifici”. Il testo ha ottenuto 13 voti a favore, il veto della Russia e l’astensione della Cina.

Oltre a ribadire gli obblighi ai 115 Stati parte del Trattato sullo spazio extra-atmosferico – compresi tutti i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza – “di non posizionare in orbita attorno alla Terra alcun oggetto che trasporti armi nucleari o altre armi di distruzione di massa”. Mosca e Pechino volevano un emendamento che riecheggiava una proposta del 2008 delle due potenze, e aggiungeva un paragrafo che vietava “qualsiasi arma nello spazio”, ma e’ stato bocciato avendo ottenuto solo 7 voti a favore.

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Esteri

Blinken: Usa-Cina gestiscano relazioni responsabilmente

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Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha invitato gli Stati Uniti e la Cina a gestire le loro differenze “responsabilmente”, iniziando oggi la sua visita nel Paese asiatico. “Abbiamo l’obbligo nei confronti del nostro popolo, e anzi nei confronti del mondo, di gestire le relazioni tra i nostri due paesi in modo responsabile”, ha detto Blinken a Shanghai incontrando il leader del Partito comunista locale.

Il segretario di Stato americano ha affermato che il presidente Joe Biden è impegnato nel dialogo “diretto e duraturo” tra le due maggiori economie del mondo, dopo anni di crescente tensione. “Penso che sia importante sottolineare il valore e anzi la necessità dell’impegno diretto, del parlarsi l’un l’altro; mettere in evidenza le nostre differenze, che sono reali, cercando di superarle”, ha detto Blinken. Il segretario del Partito comunista cinese per Shanghai, Chen Jining, ha dato il benvenuto a Blinken e ha parlato dell’importanza delle imprese americane per la città. “Sia che scegliamo la cooperazione o il confronto, influisce sul benessere di entrambi i popoli, di entrambi i paesi e sul futuro dell’umanità”, ha detto Chen.

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Cronache

Processo Cospito, sentenza definitiva: 23 anni di carcere

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La Corte di Cassazione ha emesso una decisione definitiva riguardo ai ricorsi presentati dalle difese di Alfredo Cospito e Anna Beniamino, confermando le pesanti condanne per i loro presunti ruoli nell’attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano nel 2006. I due sono stati giudicati colpevoli di “devastazione, saccheggio e strage”, oltre ad altri reati connessi all’attività di un’associazione sovversiva.

Alfredo Cospito dovrà scontare una pena di 23 anni di reclusione, mentre Anna Beniamino è stata condannata a 17 anni e 9 mesi di reclusione. Con questa decisione della Cassazione, le condanne diventano irrevocabili, mettendo definitivamente fine a un lungo processo legale che ha coinvolto i due anarchici.

 

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