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Cronache

Arrestati due giovani, spararono contro la caserma Pastrengo la notte della devastazione dell’ospedale e della rapina in cui rimase ucciso un 15enne

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I carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso lo scorso 5 marzo dalla procura della Repubblica di Napoli, direzione distrettuale antimafia, nei confronti di Vincenzo Sammarco, 22 anni e Giovanni Grasso, 23 anni, entrambi napoletani. Il provvedimento restrittivo è stato emesso in relazione al delitto di porto d’armi comuni da sparo aggravato dalla partecipazione ad un clan camorristico, dunque con la contestazione del reato di 416bis.  Lo scorso 1 marzo nei pressi della caserma dei carabinieri Pastrengo i due, nottetempo, arrivarono in scooter, spararono una raffica di colpi ad altezza d’uomo e poi scapparono. Potevano uccidere. Questo accadde esattamente pochi minuti dopo la devastazione del pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini e mentre in Caserma si svolgeva l’interrogatorio del 17 enne, poi arrestato, che aveva tentato di rapina il carabiniere 23 enne ne pressi del lungomare di Napoli. Fuori la caserma, al momento degli spari, c’erano i parenti del 17enne oggi in arresto. Questi due fermi arrivano nel giorno in cui c’è stata la cerimonia funebre di Ugo Russo, il 15enne rapinatore rimasto ucciso nel corso della rapina.

Parla il carabiniere di Napoli: ho sparato solo quando ho percepito di essere in pericolo di vita e solo dopo essermi qualificato

Tensioni ai funerali del rapinatore 15enne ucciso a Napoli, impedito dalla polizia il corteo funebre

Il verbale di interrogatorio: “Vi racconto come è morto Ugo”. La versione del complice del baby rapinatore ucciso dal carabiniere

 

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Cronache

Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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