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Cronache

Anche la Guardia Costiera a supporto dell’emergenza sanitaria nazionale

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In questi giorni di emergenza sanitaria nazionale, la Guardia Costiera non ha diminuito il proprio impegno nell’assolvimento dei propri compiti istituzionali, al fine di continuare a garantire l’operatività dei porti, la sicurezza e la regolarità dei trasporti marittimi, oltre alla salvaguardia della vita umana in mare. L’attuale situazione di emergenza legata al Covid19 ha comportato la necessità di rimodulare molti dei servizi legati al settore marittimo. Il Corpo ha così introdotto adeguate semplificazioni nella gestione della sicurezza della navigazione delle navi mercantili e dei relativi equipaggi. La Guardia Costiera ha assunto, altresì, il ruolo di raccordo tra Ministero delle politiche agricole e forestali e imprese di pesca, al fine di permettere a quest’ultime di accedere alla corresponsione dei contributi previsti dal Decreto “Cura Italia”. I Comandanti di porto, in queste settimane, sono stati anche chiamati a svolgere il proprio ruolo in situazioni complesse e inedite. In diverse occasioni, secondo le direttive della Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, hanno garantito alle navi da crociera battenti bandiera italiana, di ritorno nei porti nazionali, approdi idonei per lo sbarco in sicurezza degli equipaggi e dei passeggeri ancora presenti a bordo, in piena sintonia con le Autorità di sistema portuali e con le Autorità locali.

Ma non solo. A seguito delle misure messe in atto dal Governo per il contenimento del contagio da Coronavirus, in numerose realtà territoriali, uomini e donne del Corpo sono stati inseriti nei dispositivi di ordine pubblico, lavorando quotidianamente al fianco delle Forze di Polizia per il rispetto delle disposizioni che limitano gli spostamenti, in particolare da e per le isole, e in molte realtà portuali quali ad esempio: Reggio Calabria, Messina, Milazzo, Salerno, Cagliari, Livorno, Termoli, Portoferraio, Viareggio, Piombino, Capraia, Carloforte, Portoscuso e Calasetta.

Nel porto di Ancona, poi, grazie alla stipula di un protocollo d’intesa con l’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico centrale e l’Ufficio di sanità marittima aerea e di frontiera, il Corpo si è reso parte attiva per la stesura di procedure standard d’intervento per la gestione di eventuali casi sospetti di coronavirus a bordo dei vettori marittimi.

Molti, inoltre, gli interventi operativi sul territorio italiano nel quadro del dispositivo di Protezione Civile nazionale. Nei giorni scorsi, tramite il Dipartimento della Protezione Civile e su richiesta dell’Ufficio del dott. Arcuri, Commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, un aereo “Manta” ATR 42 della Guardia Costiera è decollato dalla Base Aeromobili di Pescara, per assicurare il trasporto urgente di dispositivi di protezione individuale (DPI) in diverse località delle regioni meridionali e delle isole maggiori. Il Manta, dopo uno scalo all’aeroporto di Fiumicino per imbarcare il materiale necessario, ha raggiunto le destinazioni di Cagliari, Palermo, Lamezia Terme e Bari, dove i DPI sono stati consegnati alle autorità regionali di Protezione Civile, per la successiva distribuzione sul territorio.

Non manca il costante supporto alle comunità isolane, pochi giorni fa, la Motovedetta CP 324 di Lampedusa ha permesso al direttore del poliambulatorio locale e a due sanitari dell’A.S.P. di Palermo, di raggiungere l’isola di Linosa per effettuare delle visite mediche finalizzate al contenimento dell’attuale emergenza epidemiologica.

Lo sforzo del Corpo non diminuisce, oggi più che mai. Come l’impegno di tutti gli uomini e le donne della Guardia Costiera che può ben riassumersi nelle parole del Comandante Generale, l’Ammiraglio Ispettore Capo (CP) Giovanni Pettorino: “È un momento particolarmente difficile, nel quale siamo tutti chiamati a compiere un grande sforzo. Grazie agli uomini e alle donne del Corpo, che in questi giorni, oltre ad assicurare i compiti istituzionali, stanno dando il loro contributo al Paese per affrontare questa emergenza eccezionale”.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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