Anoressia, bulimia, binge eating, cioè alimentazione incontrollata e molti altri: è un mondo complesso e delicato quello dei disturbi del comportamento alimentare (Dca), che colpiscono secondo le stime 3 milioni di persone in Italia, specie giovani. Negli ultimi anni, in particolare durante la pandemia, si è registrato un incremento di casi intorno a un terzo, un abbassamento dell’età di esordio e un aumento della gravità dei disturbi. Questo il quadro tracciato oggi dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, all’incontro ‘Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione – Il punto sui percorsi di cura e sulle nuove opportunità’, organizzato dal ministero della Salute in occasione della giornata del Fiocchetto Lilla per la lotta a tali patologie. “Si tratta di una reale emergenza sociale e sanitaria – afferma il ministro – in cui il rapporto con il cibo, con il peso e con l’immagine corporea sono la punta dell’iceberg di un fenomeno le cui cause derivano da una molteplicità di fattori sociali, psicologici e biologici”. Secondo Schillaci, inoltre, “deve far riflettere il fatto che ci sono segnali di allarme anche in bambini prima degli 8 anni”.
E proprio la lotta ai Dca accende la polemica politica, con le opposizioni che accusano il governo di non investire abbastanza. “Servono più risorse – puntualizza la segretaria del Pd Elly Schlein – e bisogna anche che finalmente si finanzino i livelli essenziali di prestazioni in maniera autonoma e specifica per i disturbi del comportamento alimentare estraendoli dal più complesso tema della salute mentale”. Presa di posizione alla quale replica il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato: “Questo governo si sta impegnando fin dal primo giorno sul tema dei Dca. Lo ha dimostrato rifinanziando con 10 milioni di euro il fondo dedicato al contrasto dei disturbi alimentari, nell’attesa che entri in vigore il nuovo nomenclatore tariffario e l’ulteriore aggiornamento dei Lea. Con queste misure, infatti, sarà finalmente garantita una copertura finanziaria piena e strutturale alle prestazioni a carico del Ssn per i Dca, superando qualsiasi fondo straordinario a carattere temporaneo”.
Nella Giornata dedicata a questo tipo disturbi, i deputati Pd Malavasi e Furfaro hanno inoltre presentato un’interrogazione al ministro della Salute chiedendo che il governo “si impegni ad aumentare i centri sui disturbi alimentari”. Le disparità nell’erogazione di cure e assistenza appaiono comunque evidenti dalla mappa dei centri rilasciata dall’Istituto superiore di Sanità, che indica presenti 135 strutture su tutto il territorio nazionale, con una distribuzione dei servizi sul territorio non omogenea. Il maggior numero di centri (20) si registra in Emilia Romagna, seguita da Lombardia (16) e Campania (12), mentre in Molise non ve n’è nessuno. Sul fronte delle cure, Schillaci ricorda inoltre che “con l’entrata in vigore del nuovo nomenclatore tariffario, chi soffre di anoressia e bulimia può accedere a 16 nuove prestazioni di specialistica ambulatoriale appropriate per il monitoraggio della malattia”.
Altro aspetto è quello della componente mentale: i partiti di opposizione Pd, M5s, Avs puntano sulla necessità di un supporto psicologico ed annunciano in un punto stampa davanti al ministero della Salute di aver intenzione di presentare in Parlamento una proposta di legge, messa a punto dagli studenti, per garantire servizi di supporto psicologico gratuiti all’interno di scuole e università. Al punto stampa tenuto oggi davanti al dicastero ha partecipato anche Elly Schlein. “Siamo al fianco delle studentesse e degli studenti dell’Udu, della rete degli studenti medi spi e Cgil per questa mobilitazione. Io ci tenevo ad essere qui personalmente perché oggi non è una giornata a caso – ha affermato Schlein – è la giornata internazionale dedicata ai disturbi del comportamento alimentare e delle vere proprie malattie che bisogna affrontare come tali con strumenti e con percorsi”. Strumenti e percorsi, ha concluso, “che oggi non vediamo mettere in campo a sufficienza”.