Matteo Salvini si rifiuta di indossare la mascherina, malgrado gli inviti dei funzionari del Senato, durante tutta la durata di un convegno dell’ala dura contro il governo sulla lotta al Covid19, organizzato da Armando Siri e Vittorio Sgarbi: quelli che dalle opposizioni sono stati definiti i “negazionisti” alla Bolsonaro o alla Trump. Un gesto forte, in una sede istituzionale, la biblioteca di Piazza della Minerva, che provoca un vespaio di proteste, con cui il segretario leghista, aderisce, anche violando le regole, alla tesi portata avanti dall’iniziativa secondo cui, come dice Sgarbi “il virus non c’e’ piu'”. Obbiettivo dell’incontro, “Covid-19 in Italia, tra informazione scienza e diritti”, annuncia Siri, e’ “fare il punto, grazie al dialogo tra giuristi e scienziati, su quanto e’ accaduto in Italia in questi mesi, sul conflitto che c’e’ stato tra salute e liberta’, due diritti fondamentali”.
Anche Sgarbi, gia’ protagonista in aula della polemica contro le misure adottate da Conte, chiede che il governo ascolti “quanto hanno da dire tante persone sinora inascoltate”, convinte che “il virus non c’e’ piu'” e che bisogna farla finita con questo “allarme globale”. Partecipano direttamente o in collegamento, medici e studiosi come Alberto Zangrillo, Matteo Bassetti, Maria Rita Gismondo, Massimo Clementi, Giuseppe De Donno e il professore Paolo Becchi. All’ incontro “negazionista”, intervengono anche personalita’ lontane dal mondo leghista come i costituzionalisti Sabino Cassese, Giovanni Guzzetta e Michele Ainis, tutti molto perplessi dal ricorso da parte del governo dei Dpcm. Presente in sala anche Andrea Bocelli. “Ho accettato questo invito ma sono lontano dalla politica – premette il celebre tenore – e devo dire che durante il lockdown ho anche cercato di immedesimarmi con chi doveva prendere decisioni difficili. Ma poi, man mano che il tempo passava, non ho mai conosciuto nessuno che fosse andato in terapia intensiva, quindi perche’ questa gravita’? Poi mi sono sentito umiliato e offeso per il divieto di uscire da casa. Ammetto che ho violato il divieto”.
A meta’ mattinata, arriva la ‘benedizione’ dell’ex ministro dell’Interno: “Venendo qui un amico mi ha detto, non ci andare, chi te lo fa fare…E in effetti – esordisce sarcastico – mi sento come se partecipassi a una riunione di carbonari. Dicono che siete negazionisti, collaborazionisti, controversi. Ma io qui tra voi sto benissimo, come sono stato benissimo a Verona, al forum delle famiglie”. Duro contro ogni ipotesi di nuove restrizioni : “Sono momenti difficili. Vedo che oggi, in questo Paese, la liberta’ di pensiero e’ il primo bene a rischio: ma qui c’e’ chi ha un’idea diversa rispetto al mainstream. Io mi sono rifiutato di salutare di gomito. Se uno mi allunga la mano, mi autodenuncio, gli do la mano. Tanto un processo piu’, un processo meno… “. Quindi la scelta plateale di non indossare la mascherina, malgrado i riperuti inviti da parte del personale di Palazzo Madama. A uno di loro, ha risposto: “Non c’e’ l’ho la mascherina…non me la metto”. Subito dopo, un componente dello staff leghista, gliene ha portata una, che comunque Salvini non ha mai indossato. “E’ lecito – protesta il capogruppo dem Andrea Marcucci – criticare il governo, per una misura adottata. E’ solo pericoloso sminuire la gravita’ del virus e rifiutare di indossare la mascherina. E dire che anche Trump e’ stato costretto a cambiare idea”. “Salvini – attacca Simona Malpezzi, sottosegretaria Pd ai Rapporti con il Parlamento – ha deciso di porsi fuori da ogni regola civica di buonsenso e ragionevolezza. In pieno stile Bolsonaro”.
In occasione del periodo pasquale, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il Ministero della Salute, ha intensificato le attività di controllo sui prodotti tipici della Pasqua, con particolare riferimento a quelli dolciari, al fine di tutelare la salute dei cittadini e a garanzia degli imprenditori onesti che possono subire una concorrenza sleale da chi opera invece in modo illecito.
Le verifiche sulla corretta applicazione delle procedure igieniche e l’impiego di ingredienti sicuri hanno così fatto emergere violazioni relative alla carente pulizia ed igiene degli ambienti di lavorazione e deposito, alla mancata applicazione delle procedute preventive di sicurezza alimentare, all’omessa tracciabilità dei prodotti ed etichettatura irregolare. In alcuni casi sono stati scoperti ingredienti e semilavorati per dolci scaduti di validità e detenuti in ambienti umidi e con infestazioni di roditori.
La campagna ha visto coinvolti a livello nazionale i 38 NAS Carabinieri con oltre 840 ispezioni presso laboratori di produzione ed esercizi di vendita dei tradizionali prodotti dolciari, quali uova di cioccolato e colombe, ma anche verificando la correttezza commerciale e igienica delle materie prime mediante la preventiva vigilanza alle fasi di produzione e fornitura.
Gli esiti conseguiti documentano irregolarità accertate presso 324 strutture ed aziende oggetto di ispezione (pari al 38%), la contestazione di 574 violazioni penali ed amministrative, per un ammontare di 425 mila euro, ed il sequestro di complessive 2 tonnellate di alimenti, per un valore stimato in oltre 267 mila euro. Nel corso degli interventi, sono state individuate, inoltre, anche colombe e uova di cioccolato prodotte industrialmente che, una volta scartate e riconfezionate, venivano vendute come produzione artigianale ad un prezzo superiore. Sono stati 6 i titolari di negozi deferiti all’Autorità giudiziaria per l’ipotesi di tentata frode in commercio, con contestuale sequestro di oltre 300 colombe e uova falsamente dichiarate di “propria produzione”.
A causa di gravi situazioni igieniche e strutturali sono stati disposti 15 provvedimenti di chiusura o sospensione delle attività commerciali e produttive, stimate in un valore economico superiore a 5 milioni di euro.
Tra le situazioni più significative accertate dai NAS si evidenziano:
Nas Brescia
Nel corso del controllo presso una pasticceria della provincia di Bergamo sono stati rinvenuti, all’interno del laboratorio, 70 kg di cioccolato e 90 kg di prodotti dolciari con data di scadenza
superata, anche da alcuni anni, e con indicazioni non conformi in ordine agli ingredienti usati per la produzione. Contestate violazioni amministrative per un importo di 3.500 euro.
Nas Roma
A seguito dei controlli svolti presso due laboratori di pasticceria della provincia di Roma, sono stati deferiti in stato di libertà i titolari di entrambe le attività per aver posto in commercio prodotti dolciari tradizionali pasquali (colombe e uova di Pasqua) di produzione industriale artatamente etichettati e dichiarati come prodotti gastronomici artigianali. Riscontrate altresì, a vario titolo, carenti condizioni igieniche e strutturali e la mancata attuazione del manuale HACCP. Sequestrate 33 confezioni di colombe e 15 uova di cioccolato pasquali ed elevate sanzioni per un importo complessivo di 4.000 euro.
Nas Caserta
A seguito delle verifiche eseguite presso 2 pasticcerie ed una fabbrica di cioccolato della provincia di Caserta, sono stati sequestrati complessivamente 580 kg di prodotti tipici delle festività pasquali, poiché non sottoposti al piano di rintracciabilità alimentare.
Nas Catania
Controllati 2 laboratori di pasticceria ed un’industria alimentare della provincia di Catania, con conseguente sequestro di complessivi 1.415 kg di preparati e basi per prodotti dolciari in parte scaduti, privi di etichettatura e tracciabilità, ed in parte stoccati in un locale/deposito con gravi carenze igienico-sanitarie per presenza di escrementi di roditori.
In relazione alla descrizione di specifici interventi operati dai NAS nel presente comunicato stampa, le persone deferite all’autorità giudiziaria sono da ritenersi presunti innocenti fino a un definitivo accertamento di colpevolezza in successiva sede processuale.
La situazione delle donne in Afghanistan continua a peggiorare. Con un annuncio shock, i talebani hanno detto che inizieranno a lapidare a morte in pubblico le donne accusate di adulterio, rivendicando il diritto di far rispettare la sharia (la legge islamica). Nel proclamarlo con un messaggio vocale trasmesso dalla tv di Stato, il leader supremo, Hibatullah Akhundzada, ha voluto avvertire principalmente coloro che, in Occidente, criticano il governo talebano, che Akhundzada controlla di fatto da Kandahar, attraverso editti basati sulla sua interpretazione rigorosa dell’Islam. Nel messaggio il mullah, che nessuno ha mai visto, ha definito i difensori dei diritti umani occidentali “rappresentanti del diavolo”.
“Voi dite che è una violazione dei diritti delle donne quando le lapidiamo. Ma presto attueremo la punizione per l’adulterio”, ha detto. “Fustigheremo le donne in pubblico. Le lapideremo in pubblico. Sono tutte cose che vanno contro la vostra democrazia, ma continueremo a farlo”, ha proseguito. Il leader supremo ha giustificato la mossa come il proseguimento della lotta dei talebani contro le influenze occidentali. “Il nostro lavoro non si è concluso con la conquista di Kabul, ma è appena iniziato”, ha aggiunto. La notizia è stata accolta con orrore, ma non con sorpresa, dai gruppi per i diritti delle donne afghane, secondo i quali lo smantellamento di ogni diritto e protezione residua per i 14 milioni di donne e ragazze del Paese è ormai quasi completato.
Secondo Safia Arefi, avvocata e responsabile dell’organizzazione afghana ‘Women’s Window of Hope’, l’annuncio dei talebani è stato favorito dal silenzio della comunità internazionale. “Con questo annuncio, è iniziato un nuovo capitolo di punizioni e le donne afghane stanno vivendo una profonda solitudine”, ha detto Arefi, citata dal Guardian. “Ora nessuno è al loro fianco per salvarle dalle punizioni talebane. La comunità internazionale ha scelto di rimanere in silenzio di fronte a queste violazioni dei diritti delle donne”, ha aggiunto.
I talebani hanno ripreso il potere nell’agosto del 2021, in seguito al crollo del governo sostenuto a livello internazionale e al ritiro di tutte le truppe occidentali guidate dagli Stati Uniti dopo quasi 20 anni di coinvolgimento nella guerra afghana. Da allora il regime ha bloccato l’istruzione femminile oltre le scuole elementari e ha imposto crescenti restrizioni alla partecipazione delle donne nei luoghi di lavoro pubblici e privati, impedendo loro di lavorare con l’Onu e altre organizzazioni umanitarie. Ma il mullah giustifica queste misure affermando di seguire la cultura afghana e i principi islamici.
La depressione Nelson continua a fustigare il Portogallo. La giornata di ieri è stata particolarmente difficile, con fenomeni climatici estremi che hanno provocato disagi e preoccupazione tra i portoghesi, i quali tuttavia non hanno mancato di testimoniare i fenomeni attraverso le loro reti sociali. Nel pomeriggio un tornado si è manifestato vicino al ponte Vasco da Gama, il più lungo dei due che a Lisbona collegano le sponde dell’estuario del Tago. Il vento forte ha obbligato anche a invertire la rotta di diversi aerei in fase di atterraggio nell’aeroporto Humberto Delgado. Ma la capitale portoghese non è stata l’unica a registrare fenomeni climatici rari. Le basse temperature, per esempio, hanno provocato delle inusuali nevicate all’isola Terceira, nell’arcipelago delle Azzorre. Il maltempo, dicono i meteorologi, si protrarrà in Portogallo almeno fino a Pasqua.