Collegati con noi

Esteri

A Tripoli la tregua è precaria ma sembra reggere

Pubblicato

del

Il cessate il fuoco a Tripoli, uno degli obbiettivi della Conferenza di Berlino, e’ precario ma al momento sembra reggere: ci sono stati scontri subito dopo la fine del vertice, ma poi le condizioni sono state tali da consentire un pietoso intervento di recupero di corpi di civili crivellati di colpi in una zona contesa della capitale. Un’operazione resa impossibile per oltre due settimane dal fuoco incrociato. In assenza di clamorose violazioni del cessate il fuoco almeno fino alla serata, un tono meno bellicoso e’ stato usato anche dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan che ha ridimensionato un proprio annuncio della settimana scorsa affermando di aver inviato in Libia a sostegno del premier Fayez al Sarraj attaccato dal generale Khalifa Haftar solo “un team di consiglieri militari ed istruttori” e non ancora vere truppe. Nel quadrante sud di Tripoli, il campo della battaglia in corso a intermittenza da aprile per il controllo della capitale, domenica sera vi e’ stata una ripresa dei combattimenti nei pressi di un cimitero per un tentativo di avanzata da parte delle milizie di Haftar, secondo quanto segnalato dalle forze filo-Sarraj. Poi pero’ piu’ nulla di notevole, tanto che la Mezzaluna rossa libica ha potuto di recuperare i corpi di sei civili uccisi 17 giorni fa e rimasti abbandonati nella zona di Sidra, sempre a Tripoli. Le vittime sono una donna incinta, una ragazzina di 14 anni e quattro uomini crivellati da colpi a bordo o vicino a tre auto e un camioncino scoperto, ma nessuno aveva avuto il coraggio di farne le esequie a causa dei combattimenti. Segno che la situazione e’ del tutto precaria, l’intervento umanitario e’ stato pero’ possibile solo grazie all’appoggio di uomini dell’anti-terrorismo e della Forza speciale Rada, una delle milizie piu’ potenti a Tripoli. Il quadro rimane esplosivo anche perche’ la Turchia, sebbene dica di non aver inviato “truppe”, avrebbe pur sempre spostato dalla Siria a Tripoli quasi 2.400 dei 6.000 mercenari che vorrebbe mobilitare per difendere Sarraj e il suo governo, almeno secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr). Alcuni di loro, 17 sempre stando a fonti del Sohr che confermano denunce dello schieramento di Haftar, sono riusciti ad entrare in Italia dopo aver deposto le armi. Quindi trasformandosi – o spacciandosi – per migranti.

Advertisement

Esteri

Cina: infondate le accuse Usa di supporto militare a Mosca

Pubblicato

del

La Cina ha definito “infondate le accuse degli Usa sul sostegno militare” di Pechino alla Russia, impegnata nella sua guerra contro l’Ucraina. E’ quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, nell’imminenza della visita del segretario di Stato americano Antony Blinken.

Gli Stati Uniti, ha aggiunto Wang nel briefing quotidiano, “hanno presentato una legge sugli aiuti su larga scala per l’Ucraina, lanciando allo stesso tempo accuse infondate contro il normale commercio tra Cina e Russia. Questo tipo di approccio è estremamente ipocrita e del tutto irresponsabile, e la Cina vi si oppone con fermezza”. Sulla questione ucraina, “la Cina ha sempre mantenuto una posizione obiettiva e giusta, ha sostenuto attivamente i colloqui di pace e ha spinto per la soluzione politica”, ha rincarato Wang, per il quale Pechino “implementa costantemente le normative sull’esportazione di beni a duplice uso.

La Cina non è né artefice né parte della crisi ucraina e non ha mai gettato benzina sul fuoco e per questo con accetteremo che altri scarichino la responsabilità o diano la colpa a noi”. Negli ultimi anni, in particolare dall’aggressione di Mosca all’Ucraina di febbraio 2022, Cina e Russia hanno intensificato la cooperazione economica e i contatti diplomatici, portando la loro partnership strategica a livelli elevati, mai raggiunti prima. Pechino ha rivendicato un ruolo neutrale nel conflitto ucraino, ma evitato condanne di Mosca e ha offerto sostegno diplomatico ed economico, facendo schizzare l’interscambio commerciale nel 2023 al record di 240 miliardi di dollari.

Prima dell’imminente visita in Cina del 24-26 aprile, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto che Pechino sta indirettamente alimentando la guerra in Ucraina con la fornitura di componenti a Mosca usati per espandere le sue capacità militari. “Quando si tratta della base industriale della difesa russa, il principale contributore in questo momento è la Cina”, ha detto Blinken venerdì, dopo l’incontro ministeriale del G7 a Capri, aggiungendo che ciò “permette alla Russia di continuare l’aggressione contro l’Ucraina”.

Continua a leggere

Esteri

Musk rifiuta di eliminare da X video dell’attacco a Sidney

Pubblicato

del

Elon Musk ha reagito all’ordine di un tribunale australiano di eliminare da X i video dell’attacco nella chiesa di Sidney dopo che il commissario per la eSafety dell’Australia ha chiesto un’ingiunzione. Il miliardario patron di Tesla ha risposto con un post sulla sua piattaforma accusando il premier Anthony Albanese di “censura”. “La nostra preoccupazione è che se qualsiasi Paese è autorizzato a censurare i contenuti di tutti i paesi, allora cosa impedirà a qualsiasi paese di controllare Internet?”

Musk ha detto che X farà appello contro l’ingiunzione australiana. “Abbiamo già censurato il contenuto in questione per l’Australia, in attesa di ricorso legale, ed è archiviato solo su server negli Stati Uniti”, ha aggiunto. Il primo ministro australiano Anthony Albanese ha affermato che Musk è cieco di fronte all’angoscia causata dai video. “Faremo ciò che è necessario per affrontare questo miliardario arrogante che pensa di essere al di sopra della legge, ma anche al di sopra della comune decenza”, ha detto Albanese all’emittente pubblica Abc. “L’idea che qualcuno vada in tribunale per il diritto di pubblicare contenuti violenti su una piattaforma mostra quanto il signor Musk sia fuori dal mondo”, ha aggiunto.

Continua a leggere

Esteri

L’ambientalista indigeno Victorio Dariquebe assassinato nell’Amazzonia peruviana

Pubblicato

del

Un ambientalista indigeno, Victorio Dariquebe, è stato assassinato in una comunità amazzonica del Perù sudorientale dove lavorava come guardia forestale: lo riferiscono le autorità locali. L’uomo, dell’etnia Harakbut-Wachiperi, è stato aggredito nei pressi della riserva naturale di Amarakaeri, nella provincia di Manú.

“Riaffermiamo il nostro impegno affinché questo crimine non rimanga impunito e i responsabili siano individuati e ricevano tutto il peso della legge”, ha affermato il governo peruviano in una dichiarazione firmata da diversi ministeri. L’ambientalista “ha fatto un ottimo lavoro nella conservazione della riserva di Amarakaeri”, ha sottolineato l’Associazione interetnica della giungla peruviana (Aidesep) in un comunicato sui social, secondo cui Dariquebe “aveva ricevuto minacce”.

I popoli originari del Perù combattono l’estrazione illegale e si oppongono a una recente legge approvata dal Congresso che, a loro avviso, incoraggia la deforestazione. Secondo l’ong Global Witness, dal 2012 nel Paese sono stati uccisi almeno 54 difensori delle terre e dell’ambiente, di cui più della metà appartenevano a popolazioni indigene.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto